Politica monetaria

Taglio dei tassi, cosa aspettarsi dalle banche centrali secondo abrdn

Bce e Fed sono pronte a ridurre il costo del denaro nelle prossime riunioni, ma a quale velocità proseguiranno? L’analisi di Alex Everett, investment manager di abrdn

di Antonio Cardarelli 12 Settembre 2024 07:55

financialounge -  abrdn alex everett banche centrali mercati
Giovedì 12 settembre e mercoledì 18 settembre. In queste date la Banca Centrale Europea e la Federal Reserve renderanno pubbliche le rispettive decisioni di politica monetaria. I mercati si aspettano, in entrambi i casi, un taglio dei tassi di interesse.

INFLAZIONE E LAVORO


Due appuntamenti che arrivano dopo un inizio di estate “intenso”, come sottolinea Alex Everett, investment manager di abrdn, con gli investitori che hanno assistito a un repentino calo dei rendimenti dei Treasuries statunitensi. Negli Usa, spiega l’esperto, l’aumento della disoccupazione è stato particolarmente marcato, con il tasso salito al 4,3% a luglio dal 3,7% di inizio anno. L’inflazione, altro aspetto rilevante del mandato della Fed, sembra essere sotto controllo. “In termini di velocità, ci aspettiamo che la Fed avvii un ciclo di tagli in modo graduale, con la possibilità di accelerare se necessario. Riteniamo che la Fed sia in grado di raggiungere la Bce e la BoE ed eventualmente superarle”, commenta Everett.

NORMALIZZAZIONE DELLA POLITICA MONETARIA


Secondo abrdn, per le banche centrali è giunto il momento di normalizzare la politica monetaria. Una recessione negli Usa, in base all’analisi di abrdn, “rimane improbabile” e quindi “non è necessario un allentamento eccessivo dei tassi”. Il tasso neutrale per gli Stati Uniti è pari a circa il 3%, il 2% nell'Unione Europea, mentre il Regno Unito è probabilmente più vicino agli Stati Uniti che all'Ue. La Bce, spiega Everett, si è impegnata a tagliare i tassi di interesse a giugno e poi sembra essersi pentita della decisione. “Per la Bce, la crescita e i salari hanno sorpreso in positivo quest'anno. Detto questo, le pressioni salariali si stanno abbassando, e il rallentamento della crescita nella seconda metà dell'anno dovrebbe rendere l'erogazione dei tagli meno dibattuta per i membri del comitato”, commenta Everett.

LE MOSSE DI ABRDN


Alla luce di quanto accaduto e in vista delle prossime mosse delle banche centrali, abrdn ha modificato le proprie scelte: “A gennaio abbiamo ritenuto che i rendimenti globali fossero troppo bassi, quindi ci siamo posizionati su rendimenti più elevati. Ad aprile abbiamo ritenuto che i rendimenti fossero troppo alti, quindi ci siamo posizionati su rendimenti più bassi. Questo ribasso – finalmente – ha senso.  Per quanto riguarda i titoli di stato, la nostra preferenza va al mercato britannico, ma vediamo valore anche nei Treasuries statunitensi e nelle obbligazioni europee”.

Trending