Banche

In manovra rispunta la tassa sugli extraprofitti bancari ed è scontro, titoli in calo in Borsa

Si tratta solo di una ipotesi, col governo alla ricerca di 6 miliardi per finanziare le misure sulla natalità. Nervi tesi in maggioranza col presidente del Senato, La Russa che risponde al no di Tajani: “Deve far piacere a qualche banca?”

di Fabrizio Arnhold 16 Settembre 2024 12:31

financialounge -  banche borsa governo tassa extra profitti
In manovra mancano 6 miliardi e rispunta la tassa sugli extraprofitti. Con tanto di polemiche all’interno della maggioranza. Per ora si tratta solo di una ipotesi, ma tanto basta per far prendere posiziona ad Antonio Tajani che ha subito chiarito: “Forza Italia non voterà un provvedimento come quello presentato e poi modificato nell’estate del 2023". Pronta la risposta del presidente del Senato, Ignazio La Russa: “Forse deve far piacere a qualche banca? Non credo, ma stiamo attenti anche noi a quello che diciamo”.

L’IPOTESI EXTRAPROFITTI


Il governo è alla ricerca di soldi, circa 5 o 6 miliardi di euro, per finanziare le misure sulla natalità e fisco, nella prossima Legge di Bilancio. L’idea potrebbe essere quella di tassare gli extraprofitti bancari, dopo il caos della scorsa legge che, di fatto, non ha fatto entrare nemmeno un euro nelle casse dello Stato. Il tema per ora non è all’ordine del giorno, “non ci sono ipotesi normative su nessuna tassa sugli extraprofitti”, fanno sapere fonti di governo.

TEMA D’ATTUALITÀ


In verità il tema è tornato attuale dopo l’ultimo vertice di governo, in cui si è parlato della prossima manovra. I conti sono ancora tutti da fare perché mancherebbero, in totale, 10 miliardi per arrivare a una Legge di Bilancio da 23-25 miliardi. Per trovare i fondi si stanno valutando tutte le strade possibili, compresa quella di tassare gli istituti di credito sulla parte degli extraprofitti. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, si è detto “favorevole ad aprire discussioni”, in risposta a una discussione sul tema durante l’Eurogruppo, a Budapest.

BANCHE IN CALO


Per ora niente di certo. È bastato, però, solo ipotizzare l’imposta che i titoli dei principali istituti di credito hanno virato al ribasso in Borsa. Debole il comparto a Piazza Affari, con Pop Sondrio e Bper che scambiano in calo di circa mezzo punto percentuale. In rialzo, invece, UniCredit (+1,35%) sulla spinta dell’operazione di M&A con Commerzbank, e Banca Generali (+0,3%) dopo il lancio di un’opa su Intermonte.

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