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Edmond de Rothschild vede incertezza e riduce tatticamente il rischio azionario
I mercati fanno i conti con le incognite sulle mosse delle banche centrali e sull’esito delle elezioni Usa, mentre la Bce continua a tenere le carte coperte
di Stefano Caratelli 17 Settembre 2024 07:55
Le incognite sulle politiche monetarie della Fed e della BCE e sull’esito delle elezioni presidenziali USA tengono mercati e investitori appesi a punti interrogativi. In un Market Flash, Edmond De Rothschild sottolinea che raramente c’è stata tanta incertezza sulle intenzioni delle banche centrali mentre i rischi di recessione sono fortemente aumentati, il che ha indotto la casa d’investimento a ridurre tatticamente l’esposizione al rischio sui mercati azionari.
Edmond De Rothschild spiega che le autorità monetarie sulle due sponde dell’Atlantico sono alle prese con segnali contrastanti: da un lato la debolezza dell’economia e dall’altro un’inflazione che resta tenace e resistente alle pressioni per farla tornare al target del 2%. La volatilità del mercato è alimentata dai dati statistici USA, specialmente quelli sulla creazione di nuovi posti di lavoro che si è cifrata ad agosto in 142.000 unità, sotto le attese di 164.000 ma sopra le 89.000 di luglio, e contro un totale rivisto di 86.000 nei due mesi precedenti. Il raffreddamento del mercato del lavoro può aver spinto la Fed ad accelerare i tagli dei tassi.
Ora molti investitori speravano in 50 punti base alla riunione del FOMC del 17-18 settembre ma poi il dato core sui prezzi al consumo ha sgonfiato quelle attese e recenti commenti di esponenti della Fed suggericono che non sono pronti a un taglio di quella entità. Ancora, sottolinea Edmond De Rothschild, il dato PCE dovrebbe aver incoraggiato le ‘colombe’ della Fed e anche lo stesso presidente Jerome Power, che a Jackson Hole ha lanciato un messaggio molto accomodante, mentre molti report segnalano che 50 punti sono ancora nelle carte.
Un mood di incertezza incombe così sugli investitori che ora concentrano le attese di taglio nell’area di 35 punti base, in calo dai 49 di inizio agosto. Intanto i rendimenti dei titoli del Tesoro USA continuano a puntare al ribasso, soprattutto sulla scadenza a 2 anni dove i rendimenti di recente sono scesi sensibilmente. L’Europa sta vivendo un momentum simile, anche se il tono della BCE è meno da colomba rispetto alle aspettative. La banca centrale ha tagliato di altri 25 punti base ma Christine Lagarde ha evitato di dare indicazioni sul ritmo delle prossime mosse al ribasso.
Questo ha ovviamente alimentato le preoccupazioni degli investitori alla lettura del comunicato in cui si affermava che la Bce non dispone di dati sufficienti per garantire un nuovo taglio alla prossima riunione di ottobre, anche se i report dei media sono andati in soccorso con una lettura che lascia la porta aperta alla possibilità di una replica.
Il tutto si è tradotto in una certa volatilità sui mercati azionari anche se questa è stata gestita consentendo comunque guadagni ragionevoli, secondo l’analisi di Edmond de Rothschild. Il mercato infatti è stato supportato dal movimento al ribasso dei rendimenti dei titoli di Stato e dai commenti rialzisti inviati dal CEO di Nvidia, sulla forte domanda di chip per l’IA, che hanno anche spinto il Nasdaq e Wall Street a performare meglio delle Borse europee.
Infine, anche i prezzi del petrolio che hanno virato con decisione al ribasso con il Brent finito brevemente sotto i 70 dollari per la prima volta dal 2023, hanno sottolineato i timori sulla crescita globale. Tutto questo, spiega Edmond de Rothschild, ha indotto a ridurre tatticamente il rischio sull’esposizione azionaria: i rischi di recessione sono aumentati notevolmente, le reazioni delle banche centrali sono coperte da dubbi, mentre l’incertezza domina anche sull’esito delle elezioni presidenziali USA.
SEGNALI CONTRASTANTI SU INFLAZIONE E OCCUPAZIONE
Edmond De Rothschild spiega che le autorità monetarie sulle due sponde dell’Atlantico sono alle prese con segnali contrastanti: da un lato la debolezza dell’economia e dall’altro un’inflazione che resta tenace e resistente alle pressioni per farla tornare al target del 2%. La volatilità del mercato è alimentata dai dati statistici USA, specialmente quelli sulla creazione di nuovi posti di lavoro che si è cifrata ad agosto in 142.000 unità, sotto le attese di 164.000 ma sopra le 89.000 di luglio, e contro un totale rivisto di 86.000 nei due mesi precedenti. Il raffreddamento del mercato del lavoro può aver spinto la Fed ad accelerare i tagli dei tassi.
ANCORA NELLE CARTE UN TAGLIO IMPORTANTE DI POWELL
Ora molti investitori speravano in 50 punti base alla riunione del FOMC del 17-18 settembre ma poi il dato core sui prezzi al consumo ha sgonfiato quelle attese e recenti commenti di esponenti della Fed suggericono che non sono pronti a un taglio di quella entità. Ancora, sottolinea Edmond De Rothschild, il dato PCE dovrebbe aver incoraggiato le ‘colombe’ della Fed e anche lo stesso presidente Jerome Power, che a Jackson Hole ha lanciato un messaggio molto accomodante, mentre molti report segnalano che 50 punti sono ancora nelle carte.
LE MOSSE DI FED E BCE RESTANO COPERTE
Un mood di incertezza incombe così sugli investitori che ora concentrano le attese di taglio nell’area di 35 punti base, in calo dai 49 di inizio agosto. Intanto i rendimenti dei titoli del Tesoro USA continuano a puntare al ribasso, soprattutto sulla scadenza a 2 anni dove i rendimenti di recente sono scesi sensibilmente. L’Europa sta vivendo un momentum simile, anche se il tono della BCE è meno da colomba rispetto alle aspettative. La banca centrale ha tagliato di altri 25 punti base ma Christine Lagarde ha evitato di dare indicazioni sul ritmo delle prossime mosse al ribasso.
UNA MANCANZA DI INDICAZIONI CHE PREOCCUPA GLI INVESTITORI
Questo ha ovviamente alimentato le preoccupazioni degli investitori alla lettura del comunicato in cui si affermava che la Bce non dispone di dati sufficienti per garantire un nuovo taglio alla prossima riunione di ottobre, anche se i report dei media sono andati in soccorso con una lettura che lascia la porta aperta alla possibilità di una replica.
VOLATILITÀ SUI MERCATI POI SUPERATA
Il tutto si è tradotto in una certa volatilità sui mercati azionari anche se questa è stata gestita consentendo comunque guadagni ragionevoli, secondo l’analisi di Edmond de Rothschild. Il mercato infatti è stato supportato dal movimento al ribasso dei rendimenti dei titoli di Stato e dai commenti rialzisti inviati dal CEO di Nvidia, sulla forte domanda di chip per l’IA, che hanno anche spinto il Nasdaq e Wall Street a performare meglio delle Borse europee.
L’INCERTEZZA DOMINA SU ECONOMIA E POLITICA
Infine, anche i prezzi del petrolio che hanno virato con decisione al ribasso con il Brent finito brevemente sotto i 70 dollari per la prima volta dal 2023, hanno sottolineato i timori sulla crescita globale. Tutto questo, spiega Edmond de Rothschild, ha indotto a ridurre tatticamente il rischio sull’esposizione azionaria: i rischi di recessione sono aumentati notevolmente, le reazioni delle banche centrali sono coperte da dubbi, mentre l’incertezza domina anche sull’esito delle elezioni presidenziali USA.