Lo studio
Sicurezza pensionistica, l'Italia continua a perdere posizioni
Il Global Retirement Index di Natixis IM valuta i fattori che determinano la sicurezza previdenziale in 44 Paesi in cui la pensione è un problema sociale ed economico urgente. Italia al 31esimo posto
di Leo Campagna 17 Settembre 2024 16:13
Quest’anno le condizioni pensionistiche rimangono stabili a livello globale. E’ la principale evidenza che emerge dal Global Retirement Index 2024 di Natixis IM che esamina i fattori che incidono sulla sicurezza previdenziale in 44 Paesi di FMI, OCSE e BRIC, nei quali la pensione è un problema sociale ed economico urgente. L’indice misura lo stato di salute dei sistemi pensionistici a livello globale in base ad una serie di parametri relativi a finanze in pensione, benessere materiale, salute e qualità della vita, che vengono combinati per fornire un quadro complessivo.
Tra i tanti temi trattati, quattro sono i principali rischi individuali da affrontare oggi a cominciare dai tassi di interesse: i pensionati devono infatti essere consapevoli che la cosiddetta trappola della liquidità potrebbe impedire loro di soddisfare il bisogno di una fonte sostenibile di reddito a lungo termine. Poi c’è l’inflazione. Forse il peggio potrebbe essere passato ma l'83% degli investitori afferma che i recenti eventi hanno ribadito che l’inflazione rappresenta una minaccia per la loro sicurezza pensionistica, ed è pertanto opportuno assicurarsi di essere preparati a eventuali nuovi episodi.
Per quanto riguarda il debito pubblico, il terzo rischio, va ricordato come sia più che raddoppiato nei Paesi OCSE nel primo trimestre del XXI secolo, quando la politica ha affrontato prima la crisi finanziaria globale e poi la pandemia. Una dinamica che preoccupa un numero crescente di individui che temono tagli alle prestazioni pensionistiche statali, cruciali per i loro piani di pensionamento. Infine il quarto rischio, noi stessi: il successo di una pensione richiede infatti aspettative realistiche e un impegno significativo da parte degli individui.
Nell'indice di quest'anno, la Svizzera (punteggio complessivo 82%) ha sorpassato la Norvegia (adesso al secondo posto con 81%) mentre Islanda (3°), Irlanda (4°) e Australia (7°) mantengono tutte le proprie posizioni. La Germania e la Danimarca hanno fatto un balzo in avanti rispetto all'anno scorso, occupando rispettivamente l'8° e il 9° posto, mentre i Paesi Bassi hanno superato il Lussemburgo al 5° posto, facendolo scendere al 6°.
“Dal momento che la Svizzera è l'unico Paese che si posiziona nelle prime 10 posizioni in tutti e quattro i sottoindici per il secondo anno consecutivo, c’è ancora molto da migliorare. Per i pensionati l'inflazione vicina all'obiettivo e la salute che sta migliorando per la maggior parte dei Paesi dell'indice sono aspetti positivi, anche se le finanze sono complessivamente in calo, soprattutto a causa dell'aumento dei livelli di debito pubblico, del persistere di tassi di interesse elevati e della pressione fiscale” ha commentato Marco Barindelli, Country Head Italy di Natixis IM.
Si tratta di cambiamenti che mostrano come gli individui siano sempre più attenti alla propria sicurezza pensionistica. “I fornitori di servizi finanziari, dal canto loro, devono essere più proattivi nell'aiutare le persone a risparmiare di più - fino alla pensione e attraverso di essa - offrendo un supporto migliore e soluzioni adatte al contesto odierno e alle esigenze pensionistiche individuali, compreso l'accesso ai mercati pubblici e privati, se vogliamo aiutare a prevenire una crisi pensionistica in futuro” sottolinea Barindelli.
Per quanto riguarda l'Italia, nonostante un +2% nel proprio punteggio complessivo (dal 62% dello scorso anno al 64% di questo) scivola quest'anno di tre posizioni nella classifica generale, passando dal 28° al 31° posto. Migliorano i sottoindici Salute e Benessere materiale, confermati punteggio e posizione nel sottoindice Finanze in pensione mentre cala leggermente nel sottoindice Qualità della vita. Il Paese migliora in tutti gli indicatori di salute, in particolare nell'aspettativa di vita, che passa dall'84% al 90%.
I QUATTRO RISCHI INDIVIDUALI DA AFFRONTARE
Tra i tanti temi trattati, quattro sono i principali rischi individuali da affrontare oggi a cominciare dai tassi di interesse: i pensionati devono infatti essere consapevoli che la cosiddetta trappola della liquidità potrebbe impedire loro di soddisfare il bisogno di una fonte sostenibile di reddito a lungo termine. Poi c’è l’inflazione. Forse il peggio potrebbe essere passato ma l'83% degli investitori afferma che i recenti eventi hanno ribadito che l’inflazione rappresenta una minaccia per la loro sicurezza pensionistica, ed è pertanto opportuno assicurarsi di essere preparati a eventuali nuovi episodi.
NECESSARIE ASPETTATIVE REALISTICHE
Per quanto riguarda il debito pubblico, il terzo rischio, va ricordato come sia più che raddoppiato nei Paesi OCSE nel primo trimestre del XXI secolo, quando la politica ha affrontato prima la crisi finanziaria globale e poi la pandemia. Una dinamica che preoccupa un numero crescente di individui che temono tagli alle prestazioni pensionistiche statali, cruciali per i loro piani di pensionamento. Infine il quarto rischio, noi stessi: il successo di una pensione richiede infatti aspettative realistiche e un impegno significativo da parte degli individui.
LA SVIZZERA SORPASSA AL PRIMO POSTO LA NORVEGIA
Nell'indice di quest'anno, la Svizzera (punteggio complessivo 82%) ha sorpassato la Norvegia (adesso al secondo posto con 81%) mentre Islanda (3°), Irlanda (4°) e Australia (7°) mantengono tutte le proprie posizioni. La Germania e la Danimarca hanno fatto un balzo in avanti rispetto all'anno scorso, occupando rispettivamente l'8° e il 9° posto, mentre i Paesi Bassi hanno superato il Lussemburgo al 5° posto, facendolo scendere al 6°.
C’E’ ANCORA MOLTO DA MIGLIORARE
“Dal momento che la Svizzera è l'unico Paese che si posiziona nelle prime 10 posizioni in tutti e quattro i sottoindici per il secondo anno consecutivo, c’è ancora molto da migliorare. Per i pensionati l'inflazione vicina all'obiettivo e la salute che sta migliorando per la maggior parte dei Paesi dell'indice sono aspetti positivi, anche se le finanze sono complessivamente in calo, soprattutto a causa dell'aumento dei livelli di debito pubblico, del persistere di tassi di interesse elevati e della pressione fiscale” ha commentato Marco Barindelli, Country Head Italy di Natixis IM.
IL RUOLO DEI FORNITORI DI SERVIZI FINANZIARI
Si tratta di cambiamenti che mostrano come gli individui siano sempre più attenti alla propria sicurezza pensionistica. “I fornitori di servizi finanziari, dal canto loro, devono essere più proattivi nell'aiutare le persone a risparmiare di più - fino alla pensione e attraverso di essa - offrendo un supporto migliore e soluzioni adatte al contesto odierno e alle esigenze pensionistiche individuali, compreso l'accesso ai mercati pubblici e privati, se vogliamo aiutare a prevenire una crisi pensionistica in futuro” sottolinea Barindelli.
ITALIA, PUNTEGGIO IN RIALZO MA SCENDE IN CLASSIFICA
Per quanto riguarda l'Italia, nonostante un +2% nel proprio punteggio complessivo (dal 62% dello scorso anno al 64% di questo) scivola quest'anno di tre posizioni nella classifica generale, passando dal 28° al 31° posto. Migliorano i sottoindici Salute e Benessere materiale, confermati punteggio e posizione nel sottoindice Finanze in pensione mentre cala leggermente nel sottoindice Qualità della vita. Il Paese migliora in tutti gli indicatori di salute, in particolare nell'aspettativa di vita, che passa dall'84% al 90%.