Risiko bancario

Unipol frena su Mps: ''Costa cara''

Carlo Cimbri, presidente di Unipol, ha dichiarato che l’ingresso in Montepaschi potrebbe arrivare solo in presenza di un accordo assicurativo. Esclusa la possibilità di una fusione tra Bper e Banca Popolare di Sondrio

di Antonio Cardarelli 17 Settembre 2024 11:11

financialounge -  mercati Montepaschi Unipol
La mossa di UniCredit sulla tedesca Commerzbank ha riacceso il risiko sulle banche italiane. Con UniCredit che guarda all’estero, il dossier Monte dei Paschi di Siena è diventato più caldo che mai. Tra i nomi “papabili” per un possibile ingresso nella banca senese c’è anche quello di Unipol. Ma da Barcellona, dove sono in corso le regate della Louis Vuitton Cup, il presidente di Unipol Carlo Cimbri ha fatto chiarezza sulle intenzioni della società.

IN MPS SOLO CON ACCORDO ASSICURATIVO


Cimbri ha specificato che “Mps costa cara” e che Bper (detenuta al 25% da Unipol) “non è alla ricerca né nella condizione di fare qualsivoglia operazione straordinaria”. Tornando su un eventuale interesse di Unipol su Mps, Cimbri ha specificato che l’unica ipotesi potrebbe essere quella di un accordo commerciale legato alla distribuzione dei prodotti assicurativi. In quel caso, ha detto Cimbri, Unipol potrebbe procedere all’acquisto di una piccola quota, ma solo per suggellare l’accordo. Nessun interesse, quindi, a entrare nella governance di Mps, ma solamente l’acquisto di una quota comunque inferiore al 10%. Tuttavia, lo stesso Cimbri ha ricordato che una joint venture assicurativa con Mps, attualmente, è impossibile perché Mps ha un accordo con Axa fino al 2027.

NO ALLA FUSIONE BPER-SONDRIO


Tornando a Bper, Cimbri ha detto che la banca modenese “ne ha già abbastanza delle operazioni straordinarie” e “aspettiamo di vedere il piano del nuovo a.d. Gianni Franco Papa, che immagino sarà centrato sulla banca stand alone”. Una fusione tra Bper e la Banca Popolare di Sondrio “oggi per me sarebbe un'operazione sbagliata”, ha sottolineato il presidente di Unipol. La compagnia bolognese è primo azionista di entrambe le banche, con quote rispettivamente vicine al 25% (potenziale) e al 20%. “Bper ha un suo programma che prevede di raggiungere adeguati livelli di efficienza in tutte le realtà che ha acquisito recentemente”, ha spiegato Cimbri, mentre “Sondrio è un una fase di vita totalmente diversa”.

“NON SIAMO I CONSOLIDATORI DEL MERCATO ITALIANO”


“Oggi qualsiasi ipotesi rischia di fare pasticci - ha proseguito - Sondrio è efficiente, guadagna, ha un suo mercato specifico, mentre Bper è un melting pot di banche diverse”. “Sondrio è più piccola e ha una redditività piu' alta e poi Sondrio, che è in un mercato molto particolare non ci pensa neanche lontanamente a una fusione. Il nostro interesse è valorizzare questi aspetti, non deprimerli per fare un calderone”, ha detto Cimbri. “Noi non facciamo i consolidatori del mercato italiano”, ha chiuso il presidente di Unipol.

Trending