Banche centrali

AllianzGI: il calo del rendimento della liquidità induce a rivalutare l’esposizione del portafoglio

Dopo che Fed e la Bce hanno iniziato il ciclo di allentamento, gli esperti di Allianz Global Investors esaminano questa nuova fase della politica monetaria di Stati Uniti e area euro

di Leo Campagna 21 Settembre 2024 10:00

financialounge -  Allianz Global Investors banche centrali Sean Shepley
L’inflazione non sembra ancora sconfitta definitivamente ma le banche centrali ritengono che in questa fase sia opportuno adottare una linea meno restrittiva. Sia la Bce che la Federal Reserve hanno infatti ridotto i tassi di riferimento. “Il fatto che queste due importanti autorità monetarie abbassino i tassi di interesse in contemporanea indica un cambio di rotta significativo nel ciclo della politica monetaria globale, una svolta tanto attesa dagli investitori” tiene a sottolineare Sean Shepley, Senior Economist, nell’ultimo weekly outlook di Allianz Global Investors.

FORTE CONTRASTO TRA ECONOMIA USA E AREA EURO


Emerge, tuttavia, il forte contrasto tra l’economia USA e quella dell’area euro. La crescita negli Stati Uniti è prossima al livello tendenziale (nonostante l’aumento della disoccupazione) e inflazione si approssima al target. Nell’area euro, invece, la domanda interna è diminuita sia nel primo che nel secondo trimestre guidando una crescita debole, mentre la produttività è anemica e l’inflazione persistente, soprattutto nel settore dei servizi. “Se la Bce continuerà con l’attuale ritmo di taglio dei tassi, cioè con riduzioni trimestrali di 25 punti base, a fine 2025 i tassi overnight della Bce si attesterebbero al 2,60% circa, un livello superiore a quello che molti ritengono il tasso neutrale per l'economia dell’area euro” spiega Shepley.

LA POLITICA MONETARIA DELL’AREA EURO È RESTRITTIVA


Per Shepley è evidente come la politica monetaria dell’area euro sia restrittiva e soffochi l’attività economica al punto da far decelerare la crescita nominale ai livelli pre-pandemia. “Le previsioni della Bce sulla crescita salariale e sull’inflazione dei servizi indicano un sensibile rallentamento nel corso del 2025, al punto da far convergere stabilmente il tasso core e quello complessivo verso l’obiettivo prefissato. Una dinamica nella quale la banca centrale può abbassare i tassi di interesse poco alla volta” argomenta il manager di AllianzGI.

DUE SCENARI


Sheple individua due possibili scenari che, ad un certo punto, potrebbero far accelerare i tagli da parte della Bce. “Nella prima, si registra un rallentamento oltre il previsto del mercato del lavoro USA inducendo le principali banche centrali a premere l’acceleratore sui tagli dei tassi negli ultimi mesi di quest’anno. Nella seconda, invece, nei primi mesi del 2025 i tassi di inflazione annua planano verso il target in modo costante sulla scia di rialzi più contenuti dei salari e dei servizi. Entrambe le situazioni potrebbero portare la Bce ad una riduzione dei tassi a ogni riunione o addirittura ribassi di 50 punti base anziché 25 in alcune occasioni”.

GUARDANDO ALLA PROSSIMA SETTIMANA


Guardando alla prossima settimana, l’attenzione sarà rivolta agli indici dei responsabili degli acquisti (PMI) flash, la cui ulteriore flessione nell’area euro potrebbe alimentare le attese di un’accelerazione dei tagli dei tassi da parte della Bce prima del previsto. Anche i dati dei PMI flash di Regno Unito e Stati Uniti saranno osservati, perché potrebbero rivelarsi determinanti per i mercati, che tentano di calcolare la velocità con cui le banche centrali abbasseranno i tassi.

IN ATTESA DEL SONDAGGIO IFO IN GERMANIA


Molto importante anche il sondaggio IFO in Germania, il principale punto di riferimento per le previsioni economiche. Dopo due anni tutt’altro che rosei, i dati più recenti suggeriscono che l’economia tedesca non è ancora fuori dalla crisi. Attesi, in parallelo, anche i dati sul mercato del lavoro tedesco che sveleranno l’evoluzione della disoccupazione che in Germania, diversamente dal resto dell’area euro, è in aumento e le recenti notizie dal mondo aziendale lasciano presagire un ulteriore incremento.

REDDITO E CONSUMI NEGLI STATI UNITI


Per quanto riguarda invece gli Stati Uniti, è probabile che le statistiche sul reddito e sulla spesa al consumo attesi per la fine della settimana rivelino un rialzo dello 0,15% in agosto per il PCE core, il parametro dell’inflazione preferito della Federal Reserve, in linea con un tasso di inflazione annualizzato corrispondente al target della Fed. “Dal momento che il rendimento della liquidità è in calo, è opportuno rivalutare l’esposizione del portafoglio, considerando le opportunità di questa nuova fase della politica monetaria di Stati Uniti e area euro” conclude il Senior Economist di Allianz Global Investors.

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