Politica monetaria

Per Candriam Bank of England effettuerà due tagli dei tassi entro fine anno

Dopo che la BoE ha lasciato i tassi invariati e ridotto lo stock di acquisti di titoli di stato, gli analisti ritengono che interverrà nei prossimi mesi. La prima sforbiciata a novembre

di Redazione 21 Settembre 2024 15:00

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Come nelle previsioni, nella riunione di giovedì 19 Bank of England ha deciso di non intervenire sull'allentamento della politica monetaria: i tassi di interesse nel Regno Unito rimangono invariati, con quello di riferimento fermo al 5%. Una decisione presa dopo i dati sull'inflazione al 2,2%, al di sopra del target del 2% che potrebbe essere raggiunto a breve. Per questo Jamie Niven, senior fixed income fund manager di Candriam, ritiene che la BoE interverrà entro fine 2024 con due tagli.

UN SOLO VOTO CONTRARIO


Il comitato di politica monetaria della BoE ha preso questa decisione con una maggioranza di otto voti a uno. Solo un membro ha votato per ridurre il tasso bancario di 0,25 punti percentuali, al 4,75%. Il comitato ha anche votato all'unanimità per ridurre lo stock di acquisti di titoli di stato del Regno Unito detenuti per scopi di politica monetaria e finanziati dall'emissione di riserve della Banca centrale, di 100 miliardi di sterline nei prossimi 12 mesi, per un totale di 558 miliardi di sterline.

I TAGLI SARANNO GRADUALI


Niven non è sorpreso dalle scelte di Bank of England: “In linea con le attese del mercato - spiega - la BoE ha lasciato invariati i tassi, anche se ha mostrato un orientamento leggermente ‘falco’ nella composizione del voto, con un solo voto a favore di un taglio contro i due ampiamente attesi, e ha sottolineato che il taglio dei tassi dovrà avvenire in modo ‘graduale’”.

TAGLIO DI 25 PUNTI A NOVEMBRE


“Riteniamo molto probabile un taglio di 25 punti base a novembre e forse un altro a dicembre", è la previsione del senior fixed income fund manager di Candriam. "Ma la nostra maggiore convinzione - aggiunge - riguarda il tasso terminale di questo ciclo di tagli, che continuiamo a ritenere debba essere più basso, soprattutto se si considera quanto viene prezzato per i tassi terminali Usa ed Euro”. Per Jamie Niven vale inoltre la pena sottolineare che "il programma di acquisto di asset si ridurrà di altri 100 miliardi di sterline, il che significa che le vendite attive diminuiranno il prossimo anno. Questo dato - conclude - è in qualche modo positivo rispetto a quanto atteso e riteniamo che possa contribuire a sostenere la parte più lunga della curva dei Gilt".

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