I numeri

L'Istat rivede al ribasso la crescita del Pil 2023, in rialzo i dati 2021 e 2022

I nuovi conti portano nelle casse dello Stato 100 miliardi in più. Il dato del 2023, pur essendo inferiore alle stime, è il più alto dalla crisi economica del 2008. La Spagna intanto alza nuovamente le previsioni di crescita

di Davide Lentini 23 Settembre 2024 11:36

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È cresciuta meno del previsto l’economia italiana nel 2023, ma per effetto della crescita superiore del 2021 e del 2022 i conti dello Stato risultato in positivo di 100 miliardi. Secondo la revisione effettuata dall’Istat, infatti, l'anno scorso il tasso di variazione del Pil in volume è stato dello 0,7%, 0,2 punti percentuali in meno rispetto alla stima del marzo scorso, con un saldo di 43 miliardi. Nel 2022, invece, il Pil in volume è aumentato del 4,7%, pari a 34 miliardi in più, mentre nel 2021 è cresciuto dell'8,9%, con una revisione di +0,6 punti percentuali pari a 21 miliardi.

MIGLIORA IL RAPPORTO DEFICIT/PIL


Sempre secondo le revisioni Istat rese note oggi, nel 2023 è migliorato il rapporto tra deficit e Pil, che è stato del 7,2%, mentre la stima di aprile indicava un -7,4%. Migliorano anche le stime sul debito in rapporto al Pil: l’anno scorso si è attestato al 134,6%, contro il dato di aprile che indicava un rapporto al 137,3%.

PIL IN VOLUME PIÙ ALTO DAL 2008


“La revisione generale - spiega l’Istat - ha modificato in misura sensibile le stime dei livelli del Pil e dei principali aggregati negli ultimi anni, con un impatto limitato sui loro tassi di variazione. Per effetto della revisione, il Pil in volume del 2023 si è attestato a un livello per la prima volta superiore al massimo raggiunto prima della crisi finanziaria del 2008”.

CRESCE ANCORA L'ECONOMIA SPAGNOLA


E se la crescita italiana nel 2023 è stata rivista al ribasso, proprio oggi la Spagna ha invece annunciato di alzare il suo obiettivo di crescita per quest’anno al 2,7%, rispetto al 2,4% previsto in precedenza, grazie ai buoni risultati economici del Paese registrati da gennaio a oggi. “Questa nuova stima - ha precisato il ministro dell'Economia Carlos Cuerpo - è in linea con le previsioni degli esperti internazionali”. Già a inizio luglio il Governo spagnolo aveva spostato il target dal 2 al 2,4%.

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