La prospettiva

UBS GWM spiega come gli investitori possono prepararsi per il quarto trimestre

Nonostante la continua incertezza, in questo contesto UBS Global Wealth Management ritiene che i guadagni azionari si amplieranno, con un ulteriore potenziale rialzo dei titoli growth, in particolare nel settore tecnologico

di Leo Campagna 24 Settembre 2024 10:41

financialounge -  investimenti Mark Haefele UBS Global Wealth Management
La finestra di opportunità per preparare i portafogli ai tagli dei tassi delle banche centrali si è ridotta. Lo sottolinea nel daily comment Mark Haefele, Chief Investment Officer, UBS Global Wealth Management che da tempo consiglia agli investitori di posizionarsi per il ciclo di allentamento, che è ormai in pieno svolgimento. “I rendimenti della liquidità sono destinati a contrarsi. Sebbene siamo neutrali sul reddito fisso su base tattica, ha comunque senso per gli investitori spostare la liquidità in eccesso dai conti deposito e dai fondi del mercato monetario verso attività che offrono un reddito più duraturo. Strategie come le obbligazioni a scala, le obbligazioni investment grade a media scadenza e un’ampia diversificazione obbligazionaria possono aiutare a mantenere il reddito del portafoglio” spiega Haefele

IL POSSIBILE IMPATTO DELLE ELEZIONI STATUNITENSI


Il manager ricorda poi come le elezioni statunitensi abbiano il potenziale per destabilizzare i mercati, con alcuni settori e valute più vulnerabili di altri. “Il risultato delle elezioni statunitensi potrebbe avere un impatto importante su una serie di aree di politica pubblica di interesse per gli investitori, dalle tariffe commerciali e dalla regolamentazione aziendale alla tassazione e all'energia rinnovabile” commenta Haefele. Una vittoria schiacciante, in cui un partito ottiene il controllo sia della Casa Bianca che del Congresso, potrebbe portare a cambiamenti politici particolarmente significativi, creando una serie di potenziali vincitori e vinti, in termini di settori industriali e valute. Il problema è che i sondaggi mostrano i due partiti ancora testa a testa.

LA RIVALITÀ STRATEGICA TRA WASHINGTON E PECHINO


“Di conseguenza, consigliamo agli investitori di gestire la loro esposizione a settori sensibili alle elezioni, in particolare nei settori dei beni di consumo discrezionali e delle energie rinnovabili degli Stati Uniti, nonché a valute come lo yuan cinese. Detto questo, ci aspettiamo che la rivalità strategica di Washington con Pechino continui indipendentemente dal risultato, sostenendo una prospettiva positiva per le aziende esposte al reshoring” specifica il manager UBS Global Wealth Management convinto che l'incertezza economica e i conflitti geopolitici potrebbero aumentare la volatilità azionaria.

ECONOMIA USA ANCORA IN BUONA SALUTE


Tornando al taglio di 50 punti base deciso dalla Fed, Haefele ritiene che, insieme alle dichiarazioni della banca centrale USA, emerga una fiducia nella gestione dell'inflazione e un approccio basato sui dati. “Mentre l'attenzione della Fed si è spostata sul mercato del lavoro, le prossime pubblicazioni, tra cui PMI manifatturieri, JOLTS e buste paga, potrebbero influenzare il percorso dell’allentamento monetario della Fed. Inoltre, il GDPNow della Fed di Atlanta sta tracciando una crescita di quasi il 3% per il 3° trimestre, il che dimostra che l'economia è ancora in buona salute” sottolinea il manager che prevede un totale di 100 punti base di tagli per il 2024 e altri 100 punti base nel 2025, in linea con le proiezioni della Fed.

NUOVO MASSIMO STORICO PER L’ORO


Intanto i prezzi spot dell'oro hanno raggiunto un nuovo massimo storico toccando quota 2.630 dollari l’oncia. L'inizio del ciclo di allentamento della Fed e il peggioramento delle tensioni in Medio Oriente hanno aumentato l'attrattiva dei lingotti: le quotazioni dell’oro hanno registrato un rally di circa il 27% quest'anno e sono sulla buona strada per stabilire la migliore performance annuale in 14 anni.

IL RALLY DELL’ORO NON È FINITO


“Non pensiamo che il rally sia ancora finito, con l'allentamento della Fed, una geopolitica più impegnativa e la continua diversificazione delle banche centrali che alimentano i rialzi delle quotazioni. Si prevede che la richiesta di oro rimarrà robusta fino al prossimo anno, sostenuta dalla domanda istituzionale ed ETF, che pensiamo potrebbe far salire i prezzi verso 2.700 dollari l’oncia entro la metà del 2025. Oltre all'oro fisico, gli investitori possono prendere in considerazione l'esposizione tramite strategie strutturate, ETF o tramite azioni delle società minerarie aurifere” conclude il CIO di UBS Global Wealth Management.

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