Risiko bancario

Il vicepresidente Commerzbank dice no a UniCredit, mentre il ministro delle Finanze apre

Sull'acquisizione di Commerzbank da parte di UniCredit, il vicepresidente della banca tedesca, Uwe Tschaege: "Non la vogliamo". Apertura invece di Christian Lindner, ministro delle Finanze tedesco

di Fabrizio Arnhold 24 Settembre 2024 15:18

financialounge -  Commerzbank risiko bancario Unicredit
Nessun commento dalla Commissione europea alla reazione del cancelliere Olaf Scholz che ha definito come “ostile” l’operazione UniCredit su Commerzbank. “Non commentiamo casi singoli di consolidamento nel settore bancario”, ha precisato la portavoce comunitaria, aggiungendo che “le fusioni potrebbero rendere le banche più resilienti agli shock grazie a una maggiore diversificazione degli asset, consentirebbero alle banche europee di avere modelli di business più efficienti, perseguire strategie di crescita e investire nella digitalizzazione”.

LIBERA CIRCOLAZIONE DEI CAPITALI


La Commissione Ue non entra nel merito della scalata di UniCredit su Commerzbank, senza esprimere un giudizio sul considerarla “ostile” o meno. Sul fatto che si svolga nel rispetto delle regole del mercato unico, la portavoce comunitaria ha indicato che in linea generale le restrizioni sulle libertà fondamentali nella Ue, cioè la libera circolazione dei capitali nel caso del settore bancario, “non possono essere giustificati per motivi economici essendo permesse solo se sono proporzionale e fondate su interessi legittimi come sicurezza pubblica, politiche pubbliche o di interesse generale”.

SERVE UNA VALUTAZIONE SPECIFICA


Per quanto riguarda la vicenda UniCredit-Commerzbank, per la Commissione europea “richiede una valutazione” specifica per una verifica da parte comunitaria: “Le regole sul consolidamento del settore bancario sono note” e quelle valgono. Sulla possibile acquisizione di UniCredit si è espresso anche il vicepresidente di Commerzbank, Uwe Tschaege: “Non la vogliamo”. Per il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, “il governo federale non può, non deve e non vuole essere coinvolto a lungo termine in una banca privata”.

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