Arriva Bridget, il chatbot che dice se vendere o comprare azioni

L’israeliana Bridgewise è pronta a lanciare il ChatGPT della finanza. Ma affidereste i vostri risparmi a un chatbot?

di Stefano Silvestri 26 Settembre 2024 09:29

financialounge -  Bridgewise chatbot ChatGPT intelligenza artifciale
“A quanto sono oggi le azioni di Nvidia?”.

“Oggi il prezzo delle azioni di Nvidia (NVDA) è di 120,87 dollari, con un aumento del 3,97% rispetto al giorno precedente​”.

Inizia così la nostra conversazione con ChatGPT (e, per la cronaca, secondo ADVF siamo invece a 121,80 dollari ad azione). Al che la domanda a bruciapelo:

“Ho diecimila euro da investire: mi suggeriresti di comprarle?”

“Investire in azioni Nvidia può essere allettante ma è importante valutare i fattori di rischio e le potenziali opportunità”. Segue un’analisi dei pro e dei contro, corredata di altre informazioni che omettiamo per ragioni di brevità. Quindi la conclusione: “Ti consiglierei comunque di consultare un consulente finanziario per valutare al meglio le tue esigenze specifiche”.

Lo stesso discorso vale in senso opposto: “Ho diecimila euro di azioni di Nvidia: vendo o le tengo?”.

Anche in questo caso, dopo aver spiegato che “la decisione di vendere o mantenere dipende da alcuni fattori chiave”, che il chatbot di OpenAI prontamente elenca, arriva l’immancabile conclusione: “Ti consiglierei comunque di discutere la tua situazione con un consulente finanziario”.

ARRIVA BRIDGET


Per quanto YouTube pulluli di tutorial che spiegano come creare dei GPT con cui diventare milionari, il punto, come avrete notato, è che ChatGPT sa tutto, vede tutto ma non prende posizioni. Indifferentemente che si tratti di politica, salute o finanza.

Ciò deve aver rappresentato per l’israeliana Bridgewise un’opportunità allettante: e se facessimo il ChatGPT degli investimenti, che prende invece una posizione e dice se vendere o comprare?

Ecco allora nascere Bridget, chatbot del quale si parla da qualche mese che però solo in queste ore ha ottenuto il via libera da parte dell’Israel Securities Authority (ISA), il regolatore locale dei mercati finanziari.

Bridget verrà lanciato entro la fine del mese in collaborazione con una delle principali banche israeliane, Israel Discount Bank. Successivamente, si espanderà anche a un’altra piattaforma d’investimento israeliana, fornendo raccomandazioni su quali azioni acquistare o vendere. Ma non consigli personalizzati.

LIMITATO


Il regolatore israeliano ha infatti vincolato l'approvazione del chatbot Bridget al rispetto di alcune condizioni specifiche. Tra queste, le aziende che intendono offrire questo tipo di strumento di IA dovranno essere in possesso di una licenza d'investimento regolare, ricevere compensi fissi, anziché legati alla performance degli investimenti, e rispettare le norme fondamentali sui conflitti di interesse.

Inoltre, il chatbot non potrà fornire consigli personalizzati o apparire come se offrisse raccomandazioni individuali.

Si tratta di limitazioni rilevanti ma non tali da smorzare gli entusiasmi di Bridgewise. “È come ChatGPT, ma con un vantaggio finanziario,” afferma il Ceo Gaby Diamant. “Abbiamo fatto tutto in modo calcolato, coinvolgendo i regolatori dall'inizio alla fine. Essere i primi a lanciare questo prodotto comporta una grande responsabilità per noi”.

A chi sia scettico sull'uso dell'IA per gestire i propri investimenti, Diamant risponde che i rischi associati sono “simili a qualsiasi decisione di investimento che un trader prende in base ai consigli di una banca o di un'entità di trading”.

In effetti già oggi gli istituti di credito si avvalgono di strumenti digitali avanzati per supportare i propri consulenti nelle raccomandazioni finanziarie. Si tratta di software basati su intelligenza artificiale e machine learning, pensati per analizzare grandi quantità di dati, con l'obiettivo di fornire ai consulenti indicazioni più precise e personalizzate.

In questo caso, però, i consulenti non sono sostituiti dal software ma ricevono un supporto tecnologico che consente loro di offrire raccomandazioni più informate e adeguate alle esigenze specifiche dei clienti. Nel caso di Bridget, invece, siamo un passo oltre.

I RISCHI PER I MERCATI


Appare chiaro che se i mercati in futuro perdessero l’imprevedibilità umana, i loro andamenti sarebbero uniformati, coi relativi scompensi. Non a caso Gary Gensler, presidente della Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti, ha avvertito che potrebbe verificarsi una crisi finanziaria se troppi broker e gestori di denaro si affidassero “allo stesso modello, allo stesso algoritmo, agli stessi dati”.

Parimenti, la Banca centrale europea ha affermato che l'uso di un numero limitato di sistemi di intelligenza artificiale per prendere decisioni d'investimento potrebbe causare “comportamenti gregari o bolle speculative”.

Come per molti altri utilizzi dell'IA, ci sono anche preoccupazioni che l'intelligenza artificiale possa essere soggetta alle ormai celebri “allucinazioni”. E un conto è sbagliare le informazioni riportate in una ricerca scolastica, ben diverso sarebbe andare incontro ad ammanchi finanziari proporzionati alle somme movimentate. Ma il progresso, lo sappiamo bene, non si può fermare.

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