I numeri

Le industrie del mare valgono 65 miliardi di euro

Il XII Rapporto sull’economia del mare, presentato a Palermo nel corso del Forum Risorsa Mare, si è soffermato su industria marittima, subacquea e turismo costiero

di Antonio Cardarelli 26 Settembre 2024 11:30

financialounge -  economia mare
Nel corso della seconda edizione del Forum Risorsa Mare, che si conclude oggi a Palermo, è stato presentato il XII Rapporto nazionale sull’economia del mare, realizzato dal Centro studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne-Unioncamere-OsserMare. Con riferimento a dati del 2022, secondo questa analisi l’economia del mare in Italia genera un valore aggiunto di 85 miliardi di euro. Contributo che, calcolando il moltiplicatore economico di 1,8, arriva a 180 miliardi di euro.

L’APPORTO DEL SUD ITALIA


L’industria del mare, quindi, si conferma uno dei settori trainanti dell’economia italiana, come evidenziato durante il Forum organizzato da The European House – Ambrosetti con il patrocinio del Dipartimento per la Protezione civile e le Politiche del mare. In base al report, il 32% del contributo totale arriva da 8 regioni del Sud Italia, con la Sicilia in testa. Sono tre, in particolare, le aree cruciali individuate nello studio per rafforzare l’attrattività del settore marittimo italiano: industria marittima, subacquea e turismo costiero.

CANTIERISTICA E TRAGHETTI


L’Italia è il secondo Paese tra i 27 dell’Unione europea per numero di navi. Prima di noi solo Malta. Inoltre, a livello mondiale l’Italia è al primo posto nel settore dei traghetti, con ben 111mila addetti. Per comprendere l’importanza di questo settore, basta pensare che l’automotive, l’industria calzaturiera e la farmaceutica di base – segmenti fondamentali del Made in Italy – impiegano rispettivamente 169mila, 71mila e 65mila persone. Nell’industria marittima spicca l’apporto della cantieristica, che dà lavoro a 32mila persone, quasi il doppio rispetto a un segmento chiave come quello della motociclistica (18mila occupati).

SOTTOSUOLO MARINO


Nel Forum Risorsa Mare si è parlato diffusamente del sottosuolo marino, settore strategico anche a livello infrastrutturale visto che i cavi sottomarini veicolano il 98% del traffico internet globale. Inoltre, il mare è sede di giacimenti estrattivi di minerali fondamentali per lo sviluppo industriale e per la transizione energetica. Vista la rilevanza strategica del sottosuolo marino, a fine 2023 l’Italia ha istituito un hub dotato di risorse per sviluppare mezzi e competenze per valorizzare questa dimensione. Il Polo Nazionale della Subacquea ha pubblicato, quest’anno, i primi bandi di ricerca per un totale di 6 milioni di euro. L’obiettivo è promuovere la sovranità tecnologica e la competitività dell’Italia nel settore subacqueo, coinvolgendo anche realtà private.

CROCIERE E TURISMO COSTIERO


Il terzo ambito studiato nel Forum 2024 è stato quello del turismo costiero. Con un giro d’affari di 18,5 miliardi di euro nel 2022, pari al 28,6% del totale, il turismo rappresenta la prima risorsa dell’economia del mare. In questo ambito spiccano le crociere, che nel 2023 hanno visto una crescita del 50% rispetto all’anno precedente, con 9 porti italiani tra i primi 20 del Mediterraneo. Più indietro, invece, il turismo costiero, frenato – secondo il report – da gap infrastrutturali storici, qualità dei servizi e competenze legislative e fiscali che riguardano i porti. Gap che andrebbero affrontati al più presto, perché per le isole minori i porti turistici sono di fondamentale importanza, non solo dal punto di vista economico.

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