Il report

Mediobanca: un terzo delle aziende italiane è in mano straniera. E sono quelle che pagano di più

Secondo i dati, in 10 anni sono scesi i ricavi e saliti i margini anche a causa della minore crescita dei salari. In picchiata il potere d'acquisto

di Davide Lentini 26 Settembre 2024 14:45

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Cresce ancora la presenza di capitali stranieri nelle aziende italiane. Secondo il report “Dati Cumulativi" dell'Area Studi di Mediobanca, la percentuale è salita dal 28,5 del 2004 al 32,2 del 2023. I numeri coincidono quando si parla di fatturato: la quota a carico delle partecipazioni estere in aziende italiane è pari al 33,1%, che sale al 33,7% se si restringe il campo al settore manifatturiero.

PRESENZA ESTERA NEL TECH


Secondo lo studio di Mediobanca, condotto su un campione di 1900 imprese, il comparto nel quale è maggiore la presenza straniera in Italia è quello del tech. In questo caso le aziende a controllo straniero rappresentano il 48,8% delle produzioni ad alta tecnologia e il fatturato che generano è pari al 61%, contro il 46,7% delle società 100% Made in Italy.

LA DIFFERENZA DEI SALARI


Un altro dato rilevato riguarda i salari: il capitale straniero garantisce stipendi più alti del 20% rispetto a quello italiano, con 77mila euro annui riconosciuti ai dipendenti di aziende a controllo estero contro i 64mila dei dipendenti di quelle italiane.

MENO POTERE D'ACQUISTO


La fotografia scattata dal report di Mediobanca mette in evidenza lo stato di salute generale dell’economia delle aziende italiane: nel decennio 2014/2023 sono scesi i ricavi, mentre sono saliti i margini, grazie anche a una minore crescita dei salari che nel periodo 2021/2023 ha comportato una perdita del potere d'acquisto dei lavoratori del 7,6%.

CALA IL FATTURATO NOMINALE


Nel 2023 le 1.900 società osservate hanno segnato un utile operativo pari al 6,6% dei ricavi. Un valore superiore alla media del 5,8% registrata tra il 2015 e il 2019, e il massimo dal 2008. Il fatturato nominale delle aziende è sceso del 6,8%. Il report evidenzia anche una contrazione dei costi d'acquisto, tornati all'85% circa delle vendite, in linea con la media storica dell'84% tra il 2015 e il 2019.

STABILE IL COSTO DEL LAVORO


Mediobanca segnala anche una “vischiosità del costo del lavoro”, rimasto stabile al 10,1% del fatturato e su livelli "ben al di sotto della media pre-pandemica dell'11,7%”.

IL CAMPIONE ESAMINATO


Le 1.900 imprese medio-grandi prese in esame dallo studio “Dati Comulativi”, comprese quasi tutte quelle con oltre 500 dipendenti, rappresentano il 45% del fatturato industriale, il 48% di quello manifatturiero, il 45% di quello della distribuzione al dettaglio e il 42% di quello dei trasporti.

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