L'analisi

Big Tech non per forza a fine corsa, ma meglio cercare i leader di domani

Capital Group analizza la concentrazione del mercato azionario americano in un commento di Caroline Randall: non una bolla come quella delle dot.com ma potrebbe essere prossima al picco

di Stefano Caratelli 27 Settembre 2024 19:00

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Di recente la volatilità azionaria si è riaccesa e i titoli dei colossi tecnologici incentrati sull'Intelligenza Artificiale hanno subito importanti ribassi dopo un lungo periodo di leadership dei Magnifici Sette, quattro dei quali da inizio 2023 hanno rappresentato il 43% del rendimento totale del mercato Usa fino al 30 giugno 2024. Sembrava che i prezzi delle azioni di queste società potessero solo salire ma ora basta un dato macro deludente a innescare bruschi cali, e gli investitori si chiedono se un cambiamento nella leadership di mercato diventerà il tema dominante dei prossimi anni oppure se i Magnifici Sette continueranno a generare la maggior parte dei rendimenti.

VALUTAZIONI SOSTENUTE DA UTILI FORTI


Capital Group, in un commento di Caroline Randall, gestore di portafoglio azionario, ritiene che non necessariamente le mega-cap tecnologiche siano destinate a un forte ridimensionamento, ma preferisce concentrarsi sulla scoperta dei leader di mercato di domani. Anche tenendo conto della volatilità estiva, Randall nota che la concentrazione dell’S&P 500 rimane stratosferica con le 10 società più grandi che rappresentavano ben il 34,2% della capitalizzazione al 31 agosto, notevolmente sopra il picco della bolla dot-com. Ma aggiunge che le valutazioni dei Big Tech di oggi sono notevolmente inferiori e sostenute da una forte crescita degli utili. La concentrazione può però aumentare il rischio, che comprende anche quello normativo, e la possibilità che il percorso verso la redditività dell'IA sia più lungo del previsto.

LA FORTE CRESCITA DELLE UTILITY


L’analisi di Capital Group consiglia di concentrarsi su utili, cashflow e dividendi, in crescita sorprendentemente forte per molte società come ad esempio le utility, che nel secondo trimestre hanno registrato una crescita degli utili del 21% annuo, la più elevata tra gli 11 settori dell’S&P 500. Il sottoindice che misura le maggiori società di servizi di pubblica Usa ha guadagnato il 21% nel periodo fino al 9 settembre, superando il guadagno del 14% dell'S&P 500 e quello del 19% dell'S&P 500 Information Technology. Randall prevede che gli investitori si concentreranno sempre più su società legate a temi di crescita a lungo termine che generano un flusso di cassa libero a breve termine e pagano dividendi.

NEL BREVE BIG TECH ESPOSTE A RISCHI


Gli investitori si chiedono se i titoli delle Big Tech di oggi continueranno a dominare o se un nuovo gruppo di aziende emergerà come leader di mercato. Secondo Randall sarebbe difficile scartare la possibilità che i colossi tech rimangano in vetta, ma, nel breve termine, queste società sono esposte a rischi di valutazione e a una serie di rischi aziendali. Per questo Capital Group cerca un equilibrio nei suoi portafogli e opportunità in un'ampia gamma di settori, tra cui tecnologia, sanità e industria.

ALLA SCOPERTA DEI NUOVI LEADER


Del resto, osserva in conclusione Caroline Randall, gestore di portafoglio azionario di Capital Group, i leader di mercato di oggi possono essere oppure no i leader del futuro. E cita un'analisi delle 10 maggiori società per capitalizzazione di mercato all'inizio di ciascuno degli ultimi quattro decenni che mostra come spesso abbiano registrato rendimenti relativamente modesti nei 10 anni successivi. Le mega-cap di oggi sono destinate a crollare? Non necessariamente, risponde Randall. Ma Capital Group si concentra sulla scoperta dei leader di mercato di domani.

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