Mercato obbligazionario

Momento ancora positivo per le obbligazioni, ecco come proteggersi dalla volatilità

Mauro Valle, head of fixed income di Generali Asset Management, valuta le prossime mosse di Fed e BCE e spiega come posizionarsi correttamente sulla duration per mitigare possibili momenti di avversione al rischio

di Stefano Caratelli 28 Settembre 2024 15:00

financialounge -  Generali Asset Management Mauro Valle mercati obbligazioni
I tassi sono scesi ai minimi dell'anno sia in Usa che nell’Eurozona, spinti da aspettative di tagli delle banche centrali e da un rallentamento economico, oltre che dal calo dell'inflazione. La Fed ha deciso di tagliare 50 punti base il 18 settembre, più di quanto previsto dal consenso, per garantire un atterraggio morbido all'economia statunitense. Il rendimento del Treasury è arrivato a toccare il 3.6% dopo dati del lavoro più deboli  del previsto, mentre l’inflazione sembra in discesa. Il mercato è in un contesto di incertezza, alimentato anche dai rischi geopolitici e dalle elezioni Usa. Il tutto si traduce in una aspettativa superiore ai 4 tagli della Fed entro fine anno, con la possibilità di altri 50 punti, facendo dis-invertire la curva dei rendimenti e tornare positivo lo spread tra quelli a 10 e 2 anni.

LA BCE POTREBBE ACCELERARE SE LA FED SPINGE


Mauro Valle, head of fixed income presso Generali Asset Management, parte di Generali Investments, sintetizza così le ultime evoluzioni Usa, aggiungendo che la Bce ha tagliato come da attese a settembre ma senza indicazioni sulle riunioni successive, ribadendo l’approccio meeting per meeting e dipendente dai dati. Nelle revisioni delle stime d’inflazione ha confermato la convergenza al 2% ma solo nella seconda metà del 2025, aspettandosi un livello ancora relativamente alto tra la fine 2024 e inizio anno. Riviste al ribasso anche le previsioni di crescita dell’Eurozona, soprattutto per il manifatturiero tedesco. Il prossimo taglio dovrebbe essere atteso a dicembre, ma potrebbe accelerare nel prossimo anno, soprattutto se la Fed dovesse decidere 50 punti.

BENEFICIO PER LE OBBLIGAZIONI A BREVE E MEDIO TERMINE


Secondo Valle, le obbligazioni a breve e medio termine dovrebbero ora beneficiarne. Nell'ultimo trimestre le aspettative indicano tassi stabili o in diminuzione, ma il calo dei rendimenti sarà probabilmente più pronunciato per le scadenze a breve e medio termine, grazie al supporto che questa parte della curva riceverà dai previsti tagli dei tassi. Ad avviso di Generali Asset Management, una strategia obbligazionaria adeguata dovrebbe concentrarsi sul mantenimento di un'esposizione alla duration appropriata, posizionandosi correttamente lungo la curva dei rendimenti, che potrebbe consolidare la pendenza positiva nei prossimi mesi dopo una lunga fase di inversione.

PUÒ TORNARE LA CORRELAZIONE NEGATIVA CON LE AZIONI


Gli investitori, prosegue Valle, dovrebbero poi considerare che in un contesto di tassi positivi la tradizionale correlazione negativa tra azioni e obbligazioni ritorna durante periodi di forte volatilità, per cui una posizione a lunga durata fornisce una copertura naturale ai portafogli nelle fasi di avversione al rischio. Una strategia simile può essere applicata ai portafogli in obbligazioni societarie, anche qui perché concentrarsi sul posizionamento corretto della duration può mitigare gli effetti negativi dell'ampliamento degli spread creditizi, che tendono a verificarsi nei periodi di avversione al rischio.

IMPATTO ATTENUATO DELL’AMPLIAMENTO DEGLI SPREAD


L’esperto fa l’esempio della volatilità di agosto, che ha visto un ampliamento degli spread, ma con un impatto che sarà probabilmente attenuato dai tassi più bassi. La posizione sulle obbligazioni societarie di Generali Asset Management rimane neutrale/positiva. Sebbene gli spread creditizi possano essere soggetti a volatilità, in particolare per le obbligazioni Investment Grade, questo segmento rimane attraente, soprattutto considerando i tagli dei tassi previsti nei prossimi trimestri.

LAVORARE SUI PROFILI DI RISCHIO DEI PORTAFOGLI


Dato il livello compresso degli spread creditizi durante questo periodo, Generali Asset Management preferisce lavorare sul profilo di rischio dei portafogli di credito, riducendo il beta o, in altre parole, riducendo le posizioni più rischiose, piuttosto che ridurre l'esposizione al credito.

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