La frenata

Non solo Stellantis, tutto l’automotive arranca

Il settore è in crisi in Europa, con i principali marchi che sono costretti a rivedere la guidance e gli obiettivi da raggiungere nel 2024. Pesa anche il calo di vendite di auto elettriche

di Fabrizio Arnhold 30 Settembre 2024 16:11

financialounge -  auto auto elettrica Stellantis transizione green
Giornata difficile per Stellantis che in Borsa perde fino al 14%, con una quotazione di 12,522 euro per azione. Dopo i big dell’auto tedeschi, anche Stellantis rivede al ribasso le stime per il 2024, con un margine del risultato operativo adjusted atteso tra il 5,5% e il 7%, in calo rispetto al minimo del 10% previsto in precedenza. Secondo l’azienda, la revisione “è dovuta principalmente ai problemi in Nord America e al deterioramento nelle dinamiche globali del settore”. Un settore, quello dell’auto, che sta vivendo una delle crisi più profonde degli ultimi anni, con le sfide della transizione green e delle auto elettriche che sembrano appesantire ulteriormente il bilancio.

NON SOLO STELLANTIS, IL CASO VOLKSWAGEN


La revisione dei target arriva dopo che nei giorni scorsi sono tornate a farsi insistenti le voci che vorrebbero una fusione tra Stellantis e Renault, con il possibile coinvolgimento del gruppo Bmw. Sono circolate anche voci su un eventuale cambio al vertice, con il ceo, Carlos Tavares, che ha il mandato in scadenza nel 2026. La revisione degli obiettivi di consegna, con un calo di auto vendute, non riguarda però solo il marchio di Stellantis, ma anche quello degli altri principali brand dell’automotive europei. Volkswagen ha ridotto le sue previsioni di vendita e di redditività per il 2024, con una riduzione del margine operativo previsto al 5,6%, rispetto al 6,5%-7% precedente. Il marchio tedesco potrebbe addirittura chiudere due stabilimenti in Germania e tagliare fino a 30mila posti di lavoro.

ASTON MARTIN E MERCEDES


Aston Martin è in pesante calo sulla Borsa di Londra (-20%), dopo la revisione della guidance 2024, con il taglio dei volumi all’ingrosso per il 2024 di circa 1.000 veicoli. I margini di profitto lordo per il 2024 dovrebbero essere inferiori del 40% rispetto al precedente obiettivo. Tempi duri anche per Mercedes-Benz, in calo di 2 punti percentuali in Borsa, che abbassa il margine operativo tra il 7,5% e l’8,5%, rispetto al 10%-11% precedente.

BMW, VOLVO E TOYOTA


Anche Bmw ha ridotto le previsioni per l’anno in corso, con un impatto sulla redditività con margini attesi quest’anno tra il 6% e il 7%, in calo dell’8%-10% stimati in precedenza. A pesare, in questo caso, è anche l’andamento negativo della domanda in Cina. A contribuire alla crisi dell’intero settore, ci sono anche i problemi dell’auto elettrica. Toyota ha deciso di rallentare la produzione di auto a batteria, riducendola del 30% entro il 2026. Volvo aveva annunciato di passare a produrre solo auto elettriche dal 2030, salvo poi fare marcia indietro per far fronte alle richieste del mercato che sembra sempre meno convinto che il futuro della mobilità sia da attaccare alla spina.

Trending