Politica monetaria
Battaglia vinta: l'inflazione dell'Eurozona scende all’1,8%, sotto l’obiettivo del 2%
La crescita dei prezzi in Europa, ma anche negli Stati Uniti, ha ormai raggiunto il target del 2% fissato dalle banche centrali, che quindi si preparano a nuovi tagli dei tassi di interesse
di Antonio Cardarelli 1 Ottobre 2024 11:28
Per la prima volta da quando è cominciata la discesa dell’inflazione, il tasso dell’Eurozona è sceso sotto il 2%, target di riferimento della Bce. Secondo la stima flash di Eurostat, nel mese di settembre l’inflazione su base annuale è cresciuta dell’1,8% dopo il +2,2% registrato ad agosto.
Si può quindi parlare di battaglia vinta contro l’inflazione, che nel mese di ottobre del 2022 era arrivata a una crescita del 10,6% e nel settembre del 2023 era al +5,2%. Il carovita è rientrato nell’obiettivo della Banca Centrale Europea, che quindi potrà probabilmente procedere con altri tagli dei tassi di interesse nelle prossime riunioni. Discorso simile anche negli Usa, dove la traiettoria dell’inflazione è avviata verso il 2%, obiettivo della Federal Reserve.
Guardando ai singoli Paesi, secondo Eurostat in Germania l'inflazione a settembre è calata a 1,8%, in Spagna a 1,7%, in Francia a 1,5%, in Italia a 0,8%. I prezzi nell’area euro sono stati influenzati principalmente dal +4% dei servizi, oltre ad alcol e tabacco tabacco (2,4% dopo 2,3%), beni industriali non energetici (0,4%, stabili). Il calo è dovuto sostanzialmente all’energia, scesa a -6% dopo il -3% del mese di agosto. Se si esclude l'energia il tasso di inflazione annuale nell'area è stimato in calo a 2,6%.
Ieri la presidente Bce Christine Lagarde ha indicato all’Europarlamento che “l’inflazione potrebbe aumentare temporaneamente nel quarto trimestre di quest'anno perché i precedenti bruschi cali dei prezzi dell'energia non saranno più considerati nei tassi annuali, ma gli ultimi sviluppi rafforzano la fiducia nel fatto che l'inflazione tornerà tempestivamente al target”.
NUOVI TAGLI IN VISTA
Si può quindi parlare di battaglia vinta contro l’inflazione, che nel mese di ottobre del 2022 era arrivata a una crescita del 10,6% e nel settembre del 2023 era al +5,2%. Il carovita è rientrato nell’obiettivo della Banca Centrale Europea, che quindi potrà probabilmente procedere con altri tagli dei tassi di interesse nelle prossime riunioni. Discorso simile anche negli Usa, dove la traiettoria dell’inflazione è avviata verso il 2%, obiettivo della Federal Reserve.
CALO DEI BENI ENERGETICI
Guardando ai singoli Paesi, secondo Eurostat in Germania l'inflazione a settembre è calata a 1,8%, in Spagna a 1,7%, in Francia a 1,5%, in Italia a 0,8%. I prezzi nell’area euro sono stati influenzati principalmente dal +4% dei servizi, oltre ad alcol e tabacco tabacco (2,4% dopo 2,3%), beni industriali non energetici (0,4%, stabili). Il calo è dovuto sostanzialmente all’energia, scesa a -6% dopo il -3% del mese di agosto. Se si esclude l'energia il tasso di inflazione annuale nell'area è stimato in calo a 2,6%.
LE PAROLE DI LAGARDE
Ieri la presidente Bce Christine Lagarde ha indicato all’Europarlamento che “l’inflazione potrebbe aumentare temporaneamente nel quarto trimestre di quest'anno perché i precedenti bruschi cali dei prezzi dell'energia non saranno più considerati nei tassi annuali, ma gli ultimi sviluppi rafforzano la fiducia nel fatto che l'inflazione tornerà tempestivamente al target”.
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