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Candriam: ecco come navigare i mercati obbligazionari dopo il rally dei tassi Usa

Philippe Noyard, Global Head of Fixed Income, resta  positivo sui tassi in euro, anche in vista dei tagli Bce con inflazione e crescita favorevoli

di Stefano Caratelli 2 Ottobre 2024 13:12

financialounge -  Candriam mercati Philippe Noyard
Presa di profitto sui tassi Usa dopo il rally per le valutazioni ora più sfidanti, mentre nel breve termine anche domanda e offerta rappresenteranno un ostacolo. I tassi americani sono anche piuttosto elevati rispetto a quelli in euro, considerando come i mercati stanno prezzando il tasso terminale e quella che dovrebbe essere una differenza equa tra i due. Giudizio invece leggermente positivo e orientamento mantenuto al rialzo sui tassi in euro, che a livello core dovrebbero essere vicini al fair value, anche in vista di altri due tagli della BCE quest'anno, con dinamiche d’inflazione e crescita favorevoli.

TENDENZA ALLA DISINFLAZIONE CONSOLIDATA


Sono le principali indicazioni sui mercati obbligazionari di Philippe Noyard, Global Head of Fixed Income di Candriam, che vede un quadro eterogeneo per le prospettive economiche: i mercati non dubitano più della disinflazione la cui tendenza sembra ormai consolidata, e gli occhi sono ora puntati sul mercato del lavoro, dove emergono segnali in direzioni diverse. Secondo Noyard stiamo osservando un relativo rallentamento del mercato del lavoro Usa, ascrivibile a una solida crescita dell'offerta per la massiccia immigrazione, più che a un freno alla creazione di nuovi posti, il che espone qualsiasi allentamento a modifiche delle politiche governative che potrebbero porre un freno a un'immigrazione ancora elevata.

BCE ORMAI VICINA ALL’OBIETTIVO


In Eurozona, sebbene quest’anno l'inflazione core resterà probabilmente al di sopra del 2%, quella complessiva dovrebbe raggiungere l’obiettivo, e secondo l’esperto di Candriam potremmo assistere a revisioni al ribasso delle stime di crescita della Bce, alla luce di consumi e investimenti negativi. A brevissimo termine, l'offerta potrebbe ancora rappresentare un ostacolo, date le ingenti emissioni di settembre, ma da ottobre a fine anno Noyard si aspetta dinamiche favorevoli per i detentori, poiché la maggior parte delle tesorerie governative avrà già soddisfatto in larga misura il fabbisogno di finanziamento annuale.

FRANCIA RESTA IN SOTTOPESO, SPAGNA IL CONTRARIO


Il posizionamento complessivo degli investitori sulla duration in euro è più eterogeneo, con gli investitori in obbligazioni liquide che sembrano aver ridotto molti sovrappesi mentre il posizionamento sui futures appare più lungo. A livello di singoli paesi, la nomina del primo ministro in Francia ha convinto Candriam a chiudere la posizione in sottopeso, perché il sostegno parlamentare rischia di essere incostante e, nel complesso, la situazione politica potrebbe restare volatile e riservare ulteriori sorprese. La casa continuiamo quindi a preferire il sovrappeso sulla Spagna che, tra i principali paesi dell'Eurozona, mostra la dinamica di crescita più sostenuta.

ATTESO UN RECUPERO DEL DOLLARO


Candriam è anche meno positiva sul credito Investment Grade in euro, segmento in cui ha approfittato dei migliori livelli per partecipare alle emissioni primarie, mentre come da attese gli spread sono tornati a livelli alquanto ristretti, per cui la preferenza torna a una visione neutrale, basata principalmente sulle valutazioni, anche se i fondamentali societari restano favorevoli. Per quanto riguarda le valute, secondo Noyard molti sviluppi indicano un rafforzamento del dollaro, che di recente ha perso notevole terreno, perché può trarre vantaggio sia da sorprese al rialzo da parte dell'economia USA, che potrebbero rallentare i tagli della Fed, sia soprattutto da sorprese al ribasso, che lo valorizzerebbero come bene rifugio.

NEUTRALI SUL DEBITO EMERGENTE IN VALUTA


Lo spazio per posizioni al ribasso sul dollaro sembra invece ridotto, poiché il soft landing appare adeguatamente prezzato. Sia in caso di recessione che di rallentamento dell'aggressivo ciclo di tagli della Fed, secondo l’esperto di Candriam dovremmo assistere a un rafforzamento del dollaro, il che ha indotto ad assumere una posizione “long”. Infine i Mercati Emergenti, dove le valutazioni in valuta forte sono giudicate ancora tese, dopo due mesi volatili per i titoli sovrani, su cui è stata mantenuta la posizione neutrale.

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