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abrdn vede i tassi d’interesse Fed sotto il 3%
Paul Diggle, Chief Economist di abrdn, si aspetta che la Federal Reserve abbassi il tasso sui Fed funds al 2,825% entro l'inizio del 2026, mentre la Bce sarà più cauta nei tagli per i timori legati ai prezzi al consumo
di Leo Campagna 4 Ottobre 2024 08:00
Gli ultimi dati sull’economia statunitense hanno stemperato i rischi relativi all’inflazione mentre la Federal Reserve nella sua ultima riunione ha annunciato il primo taglio dei tassi per un valore di 50 punti base (-0,50%). “Uno scenario che ci fa confermare la nostra previsione di un atterraggio morbido dell'economia americana” fa sapere Paul Diggle, Chief Economist di abrdn che poi aggiunge: “Tuttavia, osservando la decelerazione dell'economia, in particolare per quanto riguarda il mercato del lavoro, l’andamento della spesa per i consumi e gli investimenti delle imprese, notiamo un incremento dei timori sui rischi di recessione”.
Soffermandosi sulla politica monetaria, Diggle si aspetta che la Fed continui a tagliare i tassi, ma con interventi di 25 punti base (-0,25%) alla volta, fino ad abbassare i Fed funds al 2,825% entro l'inizio del 2026. In Europa, invece, i timori legati ai prezzi al consumo dovrebbero far progredire più lentamente l’allentamento monetario da parte della Banca Centrale Europea e della Banca d'Inghilterra.
Guardando all’Asia, il Chief Economist di abrdn immagina che la Banca del Giappone, sulla scia della sostenuta dinamica dei salari e il desiderio di tornare ad una politica monetaria più neutrale, possa proseguire ad alzare i tassi e ipotizza che il prossimo rialzo possa essere annunciato nel prossimo mese di dicembre o a gennaio 2025.
“In Cina, invece, per affrontare le sfide strutturali dell'economia potrebbe rivelarsi non sufficiente la recente ondata di stimoli” argomenta Diggle che, tuttavia, ammette che quanto annunciato dal governo di Pechino costituisce sicuramente un cambiamento di rotta rispetto al precedente approccio incrementale alle politiche di sostegno e dovrebbe contribuire a sostenere la crescita e il sentiment di rischio degli investitori nei confronti della Cina.
Nell’ambito dei mercati emergenti, il manager di abrdn ha notato una tenuta ragionevole dell’economia mentre l'inflazione sta tornando ai livelli target. Diggle si aspetta che, a mano a mano che la Fed prosegua nel suo cammino di riduzione dei tassi statunitensi, il ciclo di allentamento nei mercati emergenti si estenderà, ad eccezione del Brasile.
“Le nostre previsioni economiche globali” puntualizza il Chief Economist di abrdn “sono basate su una vittoria di Harris alle prossime elezioni presidenziali statunitensi. Tuttavia, consapevoli dei margini ridotti nelle intenzioni di voto attuali e degli storici errori nei sondaggi in favore dei repubblicani, riteniamo che la corsa elettorale sia ancora aperta, con una probabilità di vittoria 50/50 tra Harris e Trump”.
Nel Regno Unito, infine, il Partito Laburista al governo ha concluso la conferenza dichiarando che, con ogni probabilità, il prossimo bilancio dovrebbe comportare un inasprimento fiscale, con aumenti delle tasse per far fronte a un deficit sostanziale rispetto alla regola del debito.
TASSI DEI FED FUNDS AL 2,825% ENTRO L’INIZIO DEL 2026
Soffermandosi sulla politica monetaria, Diggle si aspetta che la Fed continui a tagliare i tassi, ma con interventi di 25 punti base (-0,25%) alla volta, fino ad abbassare i Fed funds al 2,825% entro l'inizio del 2026. In Europa, invece, i timori legati ai prezzi al consumo dovrebbero far progredire più lentamente l’allentamento monetario da parte della Banca Centrale Europea e della Banca d'Inghilterra.
PROSSIMO RIALZO DEI TASSI IN GIAPPONE A DICEMBRE O A GENNAIO
Guardando all’Asia, il Chief Economist di abrdn immagina che la Banca del Giappone, sulla scia della sostenuta dinamica dei salari e il desiderio di tornare ad una politica monetaria più neutrale, possa proseguire ad alzare i tassi e ipotizza che il prossimo rialzo possa essere annunciato nel prossimo mese di dicembre o a gennaio 2025.
LE SFIDE STRUTTURALI DELL’ECONOMIA CINESE
“In Cina, invece, per affrontare le sfide strutturali dell'economia potrebbe rivelarsi non sufficiente la recente ondata di stimoli” argomenta Diggle che, tuttavia, ammette che quanto annunciato dal governo di Pechino costituisce sicuramente un cambiamento di rotta rispetto al precedente approccio incrementale alle politiche di sostegno e dovrebbe contribuire a sostenere la crescita e il sentiment di rischio degli investitori nei confronti della Cina.
IL CICLO DI ALLENTAMENTO DEI MERCATI EMERGENTI SI ESTENDERÀ
Nell’ambito dei mercati emergenti, il manager di abrdn ha notato una tenuta ragionevole dell’economia mentre l'inflazione sta tornando ai livelli target. Diggle si aspetta che, a mano a mano che la Fed prosegua nel suo cammino di riduzione dei tassi statunitensi, il ciclo di allentamento nei mercati emergenti si estenderà, ad eccezione del Brasile.
PROBABILITÀ DI VITTORIA 50/50 TRA HARRIS E TRUMP
“Le nostre previsioni economiche globali” puntualizza il Chief Economist di abrdn “sono basate su una vittoria di Harris alle prossime elezioni presidenziali statunitensi. Tuttavia, consapevoli dei margini ridotti nelle intenzioni di voto attuali e degli storici errori nei sondaggi in favore dei repubblicani, riteniamo che la corsa elettorale sia ancora aperta, con una probabilità di vittoria 50/50 tra Harris e Trump”.
POSSIBILE INASPRIMENTO FISCALE NEL REGNO UNITO
Nel Regno Unito, infine, il Partito Laburista al governo ha concluso la conferenza dichiarando che, con ogni probabilità, il prossimo bilancio dovrebbe comportare un inasprimento fiscale, con aumenti delle tasse per far fronte a un deficit sostanziale rispetto alla regola del debito.