La frenata

Il Mef corregge il tiro dopo le parole di Giorgetti sulle nuove tasse

Fonti del ministero precisano che non ci sono nuove imposte in arrivo per individui e piccole imprese, ma “si chiederà uno sforzo aggiuntivo alle aziende più grandi che hanno beneficiato di utili maggiori”

di Antonio Cardarelli 4 Ottobre 2024 10:24

financialounge -  economia Giancarlo Giorgetti tasse
Le parole del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti su “nuove tasse in arrivo” e “sacrifici chiesti a tutti” avevano destato una certa preoccupazione anche a Piazza Affari. Già poche ore dopo l’intervento era arrivata una precisazione del Mef, che poco dopo ha diffuso ulteriori notizie sulla posizione ufficiale del governo.

NESSUNA NUOVA TASSA IN ARRIVO


“Non è allo studio nessuna nuova tassazione per gli individui mentre le aziende più piccole sono già interessate al Concordato biennale preventivo”, spiegano fonti del Mef citate dalle agenzie. Il ministero richiama l’articolo 53 della Costituzione (tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva) che lo stesso Giorgetti aveva citato. Quindi la precisazione: “Per quanto riguarda le entrate significa che si chiederà uno sforzo alle imprese più grandi che operano in determinati settori in cui l'utile ha beneficiato in qualche modo di condizioni favorevoli esterne affinché contribuiscano con modalità sulle quali è in corso un confronto”.

LE PAROLE DI GIORGETTI


Secondo le fonti del Mef citate dalle agenzie di stampa, “altre eventuali interpretazioni delle parole del ministro Giorgetti sono da considerarsi forzature”. “Non c’è nessuna nuova tassa in fase in di studio. Le nuove tasse non fanno parte del Dna di questo governo, lo abbiamo detto due anni fa e lo ribadiamo”, aveva precisato ieri in via informale il sottosegretario al Mef Federico Freni, sostenendo che Giorgetti aveva solo voluto ricordare che tutti devono pagare le tasse. Nel suo intervento Giorgetti aveva parlato di “chiamata alla contribuzione ragionata e razionale per tutti, non solo per le banche”. L’idea del ministro è quella di “tassare utili determinati in modo corretto” trovando “una soluzione equilibrata”.

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