L'analisi

Obbligazioni: più rischio di atterraggio duro ma le prospettive restano positive

Lo sottolinea Schroders in un commento di Julien Houdain, Head of Global Unconstrained Fixed Income, che giudica l’Eurozona un’area privilegiata per le scadenze lunghe, ma la BCE deve muoversi

di Stefano Caratelli 4 Ottobre 2024 20:00

financialounge -  Julien Houdain mercati obbligazioni Schroders
Mentre l'estate cede il passo all'autunno, permane un aumento dei rischi di hard-landing, per il nuovo deterioramento manifatturiero globale e anche per i crescenti segnali di fragilità del mercato del lavoro Usa. In Europa in particolare l'automotive si è indebolito per la combinazione di forze cicliche e strutturali, con prospettive preoccupanti per un settore così importante. Intanto, anche se il mercato del lavoro Usa rimane abbastanza solido, sono aumentati i rischi di un peggioramento caotico: la crescita dei posti tra i vari settori si è ridotta a livelli preoccupanti, nel privato le offerte di lavoro sono diminuite notevolmente, e la fiducia dei consumatori si è indebolita.

NESSUN INDICATORE COMUNQUE DISASTROSO


Lo sottolinea un commento sulle prospettive per l’obbligazionario di Julien Houdain, Head of Global Unconstrained Fixed Income di Schroders, che comunque rileva che nessuno di questi indicatori è disastroso, mentre rincuora il fatto che le perdite effettive di posti di lavoro rimangono basse. E’ aumentato il rischio di un punto di svolta per cui una recessione di questo mercato sarebbe inevitabile ma Hourain non crede di esserci ancora arrivati, anche se siamo più vicini. Il rischio è stato di recente riconosciuto anche dal presidente della Fed Powell, che ha comunque un ampio spazio per rispondere, e lo ha iniziato a usare all’ultima riunione del FOMC.

VALUTAZIONE PIÙ CUPA DELLE PROSPETTIVE IN EUROZONA


La Fed reagirà con forza a ulteriori notizie negative, mentre risponderà con meno vigore a eventuali sviluppi positivi, indicando che spira comunque un vento favorevole per le obbligazioni nel medio termine. La maggiore probabilità assegnata da Schroders a uno scenario di hard landing è motivata anche da una valutazione più cupa delle prospettive in Europa, soprattutto nel settore auto, particolarmente importante. Inoltre, osserva Houdain, questioni idiosincratiche legate ai cambiamenti strutturali della domanda e della competitività rimangono sullo sfondo, aggravando i problemi ciclici. I servizi stanno andando meglio, ma non è abbastanza per controbilanciare le difficoltà nei beni.

GIUDIZIO POSITIVO PROPRIO PER IL RISCHIO HARD LANDING


Anche la Spagna, faro della positività dell'Eurozona negli ultimi dodici mesi, inizia a mostrare segni di raffreddamento nei servizi, e anche primi segni di indebolimento nel mercato del lavoro. Gli investitori obbligazionari si chiedono dove trovare le opportunità più interessanti, e nonostante il significativo recente rally Schroders rimane positiva, grazie proprio all'aumento delle probabilità di hard-landing, dei crescenti rischi macro e del modo asimmetrico in cui le banche centrali probabilmente reagiranno ai dati.

SFRUTTARE AL MEGLIO I RIBASSI ALLUNGANDO LE SCADENZE


Nonostante i punti di ingresso per gli investimenti obbligazionari a lungo termine siano diventati meno interessanti, Schroders cerca comunque di sfruttare al meglio i ribassi aumentando la scadenza degli investimenti obbligazionari ove possibile. Houdain aggiunge che alla luce delle crescenti preoccupazioni per l'economia la duration in Eurozona è diventata “un long privilegiato”. La BCE ha iniziato l’allentamento ma finora è rimasta cauta. Tuttavia, se la traiettoria macro continuerà ad ammorbidirsi, la possibilità che più colomba e allenti più rapidamente secondo Schroders è “significativa”.

FORBICE PIÙ LARGA DEI TASSI IN CANADA


Infine, Houdain osserva che nelle attuali condizioni di mercato la differenza tra i tassi delle obbligazioni a lungo e a breve termine possono aumentare. Si tratta di una tendenza per lo più globale, ma il Canada sembra attualmente un luogo particolarmente adatto per esprimere questa tendenza, data la debolezza delle prospettive macroeconomiche e l'orientamento da colomba della Banca Centrale.

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