Sunday View

La Cina sta allungando le mani sulle rotte aeree europee

Le compagnie aeree asiatiche sono sempre più competitive, mentre quelle europee si ritirano dalle tratte a oriente. Cosa sta succedendo nei cieli verso est? Siamo di fronte a un problema oppure no?

di Lorenzo Cleopazzo 6 Ottobre 2024 09:30

financialounge -  cina economia sunday view
Immaginate la scena: siete a una cena di lavoro, seduti a un tavolo probabilmente rotondo, in cui tutti hanno fame ma pochi osano ammetterlo. Oppure siete a un evento, uno di quelli in piedi, con la cravatta al collo e il flute di champagne in mano. In entrambi i casi, l’obiettivo è uno solo: trovare qualcuno per cominciare una conversazione e passare così la serata.

Una volta riusciti, più o meno facilmente, nell’impresa di dare vita a un dialogo, probabilmente si troverà un argomento leggero e simpatico, in cui tutti possono dire la loro. Non si parla di lavoro, dunque. Meglio qualcosa di pop, che piace sempre... Qualcosa come i viaggi! Specialmente in un periodo in cui il cambio di stagione sembra colpire duro, e spaziare un po’ con la mente può sempre aiutare. Viaggi, quindi destinazioni esotiche, quindi lingue straniere, quindi voli, quindi eccetera. Un sacco di “quindi” che ci fanno capire che abbiamo trovato la conversazione giusta. E se la prossima volta che vi troverete in mezzo ai colleghi con un calice in mano vorrete aggiungere un “quindi” in più, allora vale la pena leggere il Sunday View di questa settimana.

Assicuratevi che il tavolino di fronte a voi sia chiuso e le cinture di sicurezza allacciate, a breve decolleremo.

Il comandante vi invita a mettervi comodi e a godervi il viaggio.

FEIJI


Se vi stavate chiedendo come si traduce “aereo” in cinese, ecco qua. E forse vale la pena ricordarselo, visto che la Cina sta sempre più allungando le mani sulle rotte aeree europee. Ormai è assodato che le compagnie aeree asiatiche – con quelle di Pechino in prima linea – stiano incrementando la loro presenza nei cieli del Vecchio Continente, mentre quelle europee, per contro, si stanno ritirando dalle tratte verso est. Le prime in questo senso sono state British Airways e Virgin Atlantic, poi Air France-KLM che ha ridotto all’osso i voli verso il sud-est asiatico, e la tedesca Lufthansa che interromperà la sua Francoforte-Pechino.

Come mai? In una parola: guerre. I conflitti in Medio Oriente e in Ucraina, infatti, impattano non poco sul traffico aereo proveniente dall’Europa. I voli si allungano in media di due ore, mentre i costi aumentano del 25% circa a causa del maggiore impiego di carburante. Dall’altra parte, invece, biglietti stampati da Turkish Airlines, Fly Emirates, Etihad e Qatar Airways sono molto più allettanti ed economici, potendo sorvolare – per esempio – lo spazio aereo russo.

Lo stesso discorso vale anche per la China Eastern Airlines, che ha incrementato del 34% i propri voli rispetto al pre-Covid. In Italia, il solo aeroporto di Milano Malpensa serve ben 11 destinazioni cinesi con 37 frequenze a settimana, mentre il Marco Polo di Venezia si appresta ad accogliere il volo diretto da Shanghai e una stima di settanta mila passeggeri il primo anno.

Certo l’Oriente ha sempre avuto il suo fascino, e ha molto spesso colpito le menti e le fantasie degli autori europei: lo stesso Van Gogh ha dipinto alcune opere quasi copiando degli inchiostri giapponesi. Solo che non tutti sanno che hanno molto più in comune con i loro colleghi cinesi di quanto ci si aspetterebbe. Perché anche per certi autori, più che il fascino orientale, si trattava di fare di necessità virtù. In tutti i sensi.

FILOSOFIA DI GRUPPO


Partiamo da un’affermazione, che è tanto ovvia quanto spesso dimenticata: la filosofia non è greco-centrica. Noi diciamo che la culla della civiltà è Atene, che il filosofo per antonomasia è Socrate, e così via; mentre in realtà c’è tutto un mondo di dottrine e di immagini che sfugge a molti dei nostri libri, solo perché è semplicemente più spostato a est. La sorpresa più grande? Scoprire quanto siano simili i pensieri di figure vissute in epoche differenti e a chilometri di distanza. Per esempio, tra il greco Socrate e Confucio in Cina, ballano oltre 100 anni di storia e ancora più chilometri di distanza; eppure entrambi hanno una visione morale dell’essere umano, che è prima di tutto anima, un essere divino capace di trascendere le brutture del mondo materiale. Al centro, ci sono proprio le virtù dell’uomo.

In generale, le dottrine asiatiche più diffuse – Confucianesimo e buddismo in primis, ma anche il Sankhya indiano – ponevano il pensiero umano come strumento principale per la liberazione della mente e, quindi, dello spirito da quella che era la spirale negativa del male del mondo. Di nuovo, le virtù.  Ma vi ricorda qualcosa? Per esempio il modello della prima filosofia cristiana con Agostino da Ippona, che riprende il modello platonico, che riprende quello socratico, che a sua volta riprende quello pitagorico, che al mercato mio padre comprò.

Poi ci sono anche gli illuministi, che in questo paradigma trovavano un esempio per la loro lotta contro le catene della religione. Di nuovo le virtù della mente umana, che tanto piacevano tanto a occidente come a oriente. Si tratta solo di prospettive.

IL LATO DEL SEDILE


Certo non è che proprio tutto il pensiero occidentale scopiazza quello orientale e viceversa. Per esempio, nel Taoismo e nelle altre dottrine filosofico-religiose cinesi, non è concepito un dio che è Primo Motore Immobile, come invece lo era per Aristotele e per molti altri suoi successori “nostrani”. Oppure, lo stesso pensiero politico che divide in caste la società indiana, per esempio, cozza con l’ideale democratico ateniese. Ma tant’è, come in molti altri parallelismi, ci sono aspetti che combaciano di più e altri di meno. Bisogna solo scegliere su quale delle due prospettive preferiamo mettere l’attenzione, un po’ come chi in aereo preferisce il sedile lato corridoio, e chi invece quello al finestrino.

Cosa c’entrano, quindi, le analogie tra occidente e oriente? Forse poco o nulla, forse molto, o forse moltissimo. Perché in un mondo che ci sembra sempre più polarizzato, dove ci sentiamo di dover sempre avere una posizione, forse non è tanto importante stare da un lato o dall’altro, ma dove ci sentiamo meglio e dove abbiamo necessità di stare. Per esempio? Se sappiamo che dovremo andare in bagno durante il volo, meglio prendere il corridoio, no? Oppure, se la nostra compagnia del cuore non serve Pechino, ma a noi serve andare a Pechino, non abbiamo molta scelta. Magari dobbiamo proprio presenziare a una di quelle cene di lavoro a cui accennavamo in apertura del pezzo, cravatta e champagne in mano, dove se già è complicato cominciare una conversazione dalle nostre parti, figurarsi in Cina e in cinese. Ecco, in quel caso sì che tutti questi voli che partono da Malpensa diventano un problema.

BONUS TRACK


Dite che sui voli per la Cina, hostess e steward distribuiscono biscotti della fortuna? Perché non sarebbero proprio di buon auspicio durante un volo...

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