I conti

Allarme conti e pensioni di Bankitalia mentre il governo cerca soldi per la manovra

La revisione al ribasso della crescita per il 2024 complica i piani di Giorgetti in vista della legge di Bilancio. I tecnici della Banca d’Italia mettono in guardia da possibili ripercussioni sulla previdenza

di Antonio Cardarelli 8 Ottobre 2024 10:32

financialounge -  economia manovra finanziaria
Nuova doccia fredda per il governo in vista della preparazione della manovra finanziaria. Dopo l’Istat, anche Bankitalia ha ritoccato al ribasso la crescita del Pil, anticipando già che anche la previsione per il 2025 verrà rivista. Secondo l’aggiornamento dei tecnici della Banca d’Italia, il Pil nel 2024 aumenterà dello 0,8% e non dell’1%, come prevede il governo.

PIL RIVISTO AL RIBASSO


Una crescita economica più bassa va a incidere sulle previsioni di spesa del governo, oltre che sul rapporto deficit/Pil. Con una crescita dello 0,8%, fa sapere Sergio Nicoletti Altimari, capo dipartimento Economia e Statistica di Bankitalia, “è impossibile fare manovre espansive nei prossimi anni”. Anche l’Ufficio parlamentare di bilancio ha fatto sapere che l’economia italiana è in rallentamento, ma non vede conseguenze sul Pil 2025.

I RISCHI PER L’EQUILIBRIO PREVIDENZIALE


Il governo ha previsto “cuscinetti di deficit” per il prossimo triennio che dovrebbero permettere all’Italia di scendere sotto la soglia del 3% del Pil nel 2026. Una strategia, però, che secondo Bankitalia è rischiosa, perché dà per scontato che le maggiori entrate tributarie del 2024 siano “permanenti e strutturali”. Inoltre, sempre secondo la Banca d’Italia, rendere strutturali gli sgravi contributivi può mettere a rischio l’equilibrio previdenziale.

IL GOVERNO CHIEDE TAGLI A MINISTERI ED ENTI LOCALI


A fronte di una crescita economica meno forte del previsto, il governo è costretto a puntare sulla riduzione della spesa. Gli enti locali, e in particolare i Comuni, hanno già fatto sapere che un nuovo taglio dei trasferimenti sarebbe difficilmente sostenibile. Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, ha chiesto agli altri ministeri un taglio lineare delle spese. Ma al momento la spending review ministeriale è rimasta solo sulla carta. Se dai dicasteri non dovessero arrivare proposte di tagli soddisfacenti, Giorgetti ha già fatto sapere che l’incombenza passerebbe al Mef e i tagli potrebbero essere ancora più pesanti. Di sicuro la spending review dovrà essere superiore ai 3 miliardi di euro già previsti nei tendenziali di spesa per il 2025.

Trending