La guerra dei dazi
La Cina risponde ai dazi Ue sulle auto elettriche e colpisce brandy e berline europee
Crollano i titoli dei produttori di veicoli di lusso e di bevande alcoliche: a Milano vendite su Campari. I due provvedimenti di Pechino seguono quelli già in corso sull'importazione di latticini e carne suina
di Davide Lentini 8 Ottobre 2024 14:53
L’Unione europea alza i dazi sulle auto elettriche cinesi e la Cina risponde colpendo su più fronti: l’importazione di brandy e liquori, e le auto di grossa cilindrata. Due mosse che si aggiungono alle indagini già in corso su altri prodotti importati dall'Ue: latte e formaggi da una parte e carne suina dall'altra.
Proprio oggi il Ministero del commercio cinese ha annunciato che gli importatori locali di brandy europeo dovranno versare un deposito presso la dogana. Un modo per scoraggiarli dall'acquistare prodotti a marchio Ue. Le tariffe varieranno tra il 30,6% e il 39%. Già alla fine di agosto il Ministero cinese aveva rilevato la minaccia di un 'danno sostanziale' ai produttori domestici a causa di pratiche di dumping sui brandy europei.
Il provvedimento ha già scatenato ripercussioni in Borsa: a Milano Campari, che ha in portafoglio il brandy Courvoiser, perde a metà pomeriggio oltre l’1%, dopo essere arrivato a cedere l’1,8%, anche se i brandy hanno un peso minore sul fatturato totale del gruppo italiano rispetto ai principali concorrenti europei. A Parigi, infatti, Remy Cointreau è arrivato a cedere l'8,26%. Vendite anche su Pernod Ricard (-3,99%), che controlla il marchio di cognac Martell, oltre naturalmente su Lvmh (-4,31%), a cui fa capo Hennessy.
Ma le ritorsioni cinesi contro i dazi europei sulle auto elettriche non sembrano fermarsi qui: Pechino ha ufficializzato che sta studiando altre misure, come l'aumento delle tariffe sull'import di veicoli di grossa cilindrata. Questa volta l'annuncio è del Ministero del commercio. In una nota ricorda che le indagini in corso sono avviate "in conformità alla legge" con lo scopo di "tutelare completamente i diritti di tutti i portatori di interessi". In questo caso a risentire di più di questo provvedimento sono le case automobilistiche tedesche, i cui titoli non a caso registrano vendite. Porsche è arrivata a perdere nel pomeriggio l'1%, Bmw oltre il 3%, Mercedes e Volkswagen attorno al 2%.
Due mosse che si aggiungono a quelle già avviate da tempo, con la stessa finalità. A fine agosto, infatti, era stata annunciata un’indagine su latte e formaggio di produzione europea, ufficialmente allo scopo di accertare eventuali pratiche commerciali scorrette. L’accertamento, ancora in corso, tende a verificare se i sussidi forniti ai produttori di latticini da 20 Stati, tra cui Italia, Irlanda, Belgio e Austria, sono conformi alle regole del WTO, l’Organizzazione mondiale del commercio. Un mercato che nel 2023 valeva, per l’Europa, 1 miliardo e 700 milioni di euro, pari al 36% del totale, e secondo solo alle importazioni dalla Nuova Zelanda. A giugno, invece, era partita un’indagine antidumping sulla carne di maiale proveniente dall’Europa.
TARIFFE TRA IL 30,6% E IL 39%
Proprio oggi il Ministero del commercio cinese ha annunciato che gli importatori locali di brandy europeo dovranno versare un deposito presso la dogana. Un modo per scoraggiarli dall'acquistare prodotti a marchio Ue. Le tariffe varieranno tra il 30,6% e il 39%. Già alla fine di agosto il Ministero cinese aveva rilevato la minaccia di un 'danno sostanziale' ai produttori domestici a causa di pratiche di dumping sui brandy europei.
LE RICADUTE SULLE BORSE EUROPEE
Il provvedimento ha già scatenato ripercussioni in Borsa: a Milano Campari, che ha in portafoglio il brandy Courvoiser, perde a metà pomeriggio oltre l’1%, dopo essere arrivato a cedere l’1,8%, anche se i brandy hanno un peso minore sul fatturato totale del gruppo italiano rispetto ai principali concorrenti europei. A Parigi, infatti, Remy Cointreau è arrivato a cedere l'8,26%. Vendite anche su Pernod Ricard (-3,99%), che controlla il marchio di cognac Martell, oltre naturalmente su Lvmh (-4,31%), a cui fa capo Hennessy.
DAZI ANCHE SULLE AUTO DI LUSSO
Ma le ritorsioni cinesi contro i dazi europei sulle auto elettriche non sembrano fermarsi qui: Pechino ha ufficializzato che sta studiando altre misure, come l'aumento delle tariffe sull'import di veicoli di grossa cilindrata. Questa volta l'annuncio è del Ministero del commercio. In una nota ricorda che le indagini in corso sono avviate "in conformità alla legge" con lo scopo di "tutelare completamente i diritti di tutti i portatori di interessi". In questo caso a risentire di più di questo provvedimento sono le case automobilistiche tedesche, i cui titoli non a caso registrano vendite. Porsche è arrivata a perdere nel pomeriggio l'1%, Bmw oltre il 3%, Mercedes e Volkswagen attorno al 2%.
INDAGINI SU LATTICINI E CARNE
Due mosse che si aggiungono a quelle già avviate da tempo, con la stessa finalità. A fine agosto, infatti, era stata annunciata un’indagine su latte e formaggio di produzione europea, ufficialmente allo scopo di accertare eventuali pratiche commerciali scorrette. L’accertamento, ancora in corso, tende a verificare se i sussidi forniti ai produttori di latticini da 20 Stati, tra cui Italia, Irlanda, Belgio e Austria, sono conformi alle regole del WTO, l’Organizzazione mondiale del commercio. Un mercato che nel 2023 valeva, per l’Europa, 1 miliardo e 700 milioni di euro, pari al 36% del totale, e secondo solo alle importazioni dalla Nuova Zelanda. A giugno, invece, era partita un’indagine antidumping sulla carne di maiale proveniente dall’Europa.
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