Lo scenario

Candriam illustra i vantaggi di investire nella ricerca oncologica

Nell’ambito dell’healthcare, settore tradizionalmente difensivo, il segmento dell’oncologia si distingue per una crescita a doppia cifra, una forte spinta all’innovazione e con valutazioni interessanti su tutto lo spettro d’investimento

di Leo Campagna 11 Ottobre 2024 19:00

financialounge -  Candriam healthcare Linden Thomson oncologia Servaas Michielssens
Dopo un mese di agosto caratterizzato da un ritorno della volatilità sui mercati finanziari, le incertezze economiche, le tensioni geopolitiche e le imminenti elezioni negli Stati Uniti, spingono gli investitori verso settori meno esposti a fluttuazioni di mercato. “Nell’ambito dell’healthcare, settore tradizionalmente difensivo, il segmento dell’oncologia si distingue per una crescita a doppia cifra e una forte spinta all’innovazione” tengono a far sapere Servaas Michielssens, Head of Healthcare, Thematic Global Equity e Linden Thomson, Senior Fund Manager Healthcare di Candriam.

LA STABILITÀ DEL SETTORE HEALTHCARE


Il settore dell’healthcare tende infatti a registrare una crescita stabile degli utili a prescindere dal contesto macroeconomico. Inoltre, durante le recessioni ha evidenziato una migliore performance rispetto alla media di mercato grazie alla stabilità della domanda di servizi sanitari che rimane indipendente dalle condizioni economiche. Per quanto riguarda poi le aziende biotech, tendono storicamente a registrare buone performance dopo i tagli dei tassi, sebbene con ampie variazioni a livello di singole compagnie.

SPESE DI RICERCA E SVILUPPO CONCENTRATE NELL’ONCOLOGIA


“Mentre il tema dell’healthcare è meno dibattuto nell'attuale campagna elettorale per le presidenziali USA rispetto alle elezioni precedenti, osserviamo un contesto normativo favorevole, con le approvazioni dei farmaci da parte della FDA che proseguono in linea con le previsioni” riferiscono Michielssens e Thomson. Inoltre l'oncologia, il più importante campo terapeutico sul quale si concentrano le spese di ricerca e sviluppo, è anche una delle aree con il maggior bisogno insoddisfatto di servizi e prodotti medici.

440 MILIARDI DI DOLLARI ENTRO IL 2028


“Non stupisce che sia il segmento con costanti tassi di crescita a doppia cifra, destinati a proseguire anche in futuro. La spesa per il settore, secondo le stime, dovrebbe salire del 15% l’anno, raggiungendo i 440 miliardi di dollari entro il 2028” spiegano i due manager di Candriam. A sostenere questo trend diversi fattori: da un'ampia pipeline di nuovi farmaci promettenti ad un numero costante di trattamenti all’avanguardia approvati fino ad una domanda crescente di soluzioni terapeutiche personalizzate. Basti pensare che nel primo trimestre di quest’anno sono state ben 14 le approvazioni concesse dalla Food and Drug Administration statunitense per trattamenti antitumorali, tra cui immunoterapie avanzate, terapie mirate e chemioterapie. Una forza innovativa che apre numerose opportunità.

L’IMPULSO DALLE ATTIVITÀ DI M&A


Ma c’è di più. Le attività di fusione e acquisizione (M&A) sono particolarmente frequenti proprio nel segmento dell’oncologia e, con l’imminente scadenza dei brevetti, si rivelano uno strumento cruciale per le compagnie biofarmaceutiche per rafforzare le pipeline di farmaci. Una dinamica che rafforza in modo sostanziale la domanda che potrebbe portare un flusso costante di nuovi asset sul mercato e a operazioni di primo piano.

VALUTAZIONI INTERESSANTI


L’aspetto stimolante è che le valutazioni risultano interessanti su tutto lo spettro di investimento del segmento dell’oncologia, poiché il boom registrato durante il Covid-19 è stato seguito da un sell-off. Le valutazioni attuali delle large cap farmaceutiche sono ragionevoli rispetto ai livelli storici e basse rispetto al mercato nel suo complesso mentre le small e mid-cap emergenti biotech sono particolarmente interessanti, grazie ai progressi nell'innovazione e nello sviluppo clinico.

PREFERIBILE UN APPROCCIO SELETTIVO


“Sebbene si tratti di un aspetto non incorporato nei prezzi delle azioni, riteniamo preferibile un approccio selettivo dei titoli. Occorre infatti considerare che, negli ultimi anni, le aziende biofarmaceutiche più piccole sono state spesso penalizzate in caso di finanziamento: abbiamo tuttavia notato come le aziende di qualità con buoni prodotti e team di gestione esperti riescano sempre ad ottenere le risorse finanziarie necessarie” concludono i due manager di Candriam.

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