L'evento
Al Salone dell'auto lo scontro tra Cina e Ue, e arriva la nuova R4 elettrica
Fino al 20 ottobre le novità dell'automotive, sullo sfondo della battaglia tra case automobilistiche europee e cinesi. Renault lancia la R4 E-Tech Electric, trasformata in Suv e dotata anche di ChatGPT
di Davide Lentini 14 Ottobre 2024 12:55
Il contesto economico non è certo dei migliori. Anzi. Ma quello che accadrà in questi giorni a Parigi sarà determinante per conoscere il destino del settore dell’automotive nei prossimi mesi, soprattutto le relazioni tra i produttori europei e quelli cinesi. Fino al 20 ottobre torna, infatti, il Salone dell’Auto di Parigi, in un momento di grande crisi per tutto il comparto, con le nuove immatricolazioni fortemente in ribasso, l’avanzata delle auto cinesi sulle quali l’Europa ha imposto nuovi dazi, e soprattutto la crisi dell’elettrico in Europa e negli Stati Uniti.
Il clima che si vivrà in questi giorni a Parigi si può riassumere con le parole di Phil Dunne, managing director della società di consulenza strategica Stax: “È la Cina contro l'Europa e questo è il campo in cui hanno scelto di combattere. Le aziende europee dicono ‘questo è il nostro territorio’, mentre le cinesi vengono a difendere la loro posizione”.
Sono 9 i marchi cinesi, tra cui Byd e Leapmotor, che presenteranno i loro ultimi modelli all’evento di quest'anno, il più grande salone dell’auto in Europa. È lo stesso numero del 2022, quando costituivano quasi la metà dei marchi presenti. Quest'anno, invece, rappresentano solo un quinto dei brand, grazie a una presenza molto più forte dell'industria automobilistica europea, determinata a difendere il proprio territorio. Ma le case automobilistiche cinesi devono ottenere buoni risultati in Europa anche perché sono state escluse dal mercato statunitense. L'amministrazione Biden ha infatti imposto una tariffa del 100% sui veicoli elettrici di produzione cinese e il mese scorso ha proposto di vietare software e hardware cinesi nei veicoli connessi.
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L’obiettivo delle case di produzione cinesi è quello di iniziare a costruire le proprie auto sul territorio europeo, per evitare i dazi. Lo ha detto chiaramente Wei Heigang, direttore generale di Gac International, una delle case automobilistiche cinesi di più recente fondazione. “A lungo termine - ha spiegato - crediamo fermamente che la produzione locale sia davvero uno dei fattori chiave, quindi stiamo esplorando molto attivamente questa possibilità”. La strada, comunque, non è semplice: Byd, che già vende veicoli elettrici in gran parte d'Europa e la scorsa estate ha sponsorizzato i campionati europei di calcio, ha ancora una riconoscibilità del marchio relativamente bassa, ma spera di potersi far conoscere ai più con il nuovo il Suv elettrico Sea Lion 07, che sta per lanciare.
Dal canto loro, le case automobilistiche europee stanno attraversando un periodo difficile, con Volkswagen, Mercedes-Benz e Bmw che hanno lanciato allarmi sugli utili in gran parte a causa proprio della debolezza del mercato cinese, mentre Stellantis ha tagliato le previsioni di utile a causa di problemi di scorte negli Usa. Ma sono pronte a combattere la loro battaglia.
Tra le novità attese, c’è la nuova R4 di Renault, completamente elettrica. La storica vettura, un po’ utilitaria, un po’ furgoncino, è stata completamente rivisitata, pur mantenendo il suo carattere iconico. Torna sulla scena dopo 30 anni, trasformata in un Suv e completamente elettrica. Si chiama Renault 4 E-Tech Electric, ed è interamente prodotta in Europa, prevalentemente in Francia.
Renault spiega che non si tratta di un’operazione nostalgia. Anzi, la nuova R4 si propone come auto del futuro, una sorta di smartphone su 4 ruote: Google sarà infatti la app di riferimento per l’infotainment, con tutte le sue derivate, compresa ChatGPT. Non ci si aspetta che la Renault 4 E-Tech Electric possa eguagliare il successo di quella originale, di cui ne sono stati venduti 8 milioni di esemplari, in 30 anni, in tutto il mondo. Ma almeno che possa contrastare l’avanzate delle elettriche cinesi.
CINA CONTRO EUROPA
Il clima che si vivrà in questi giorni a Parigi si può riassumere con le parole di Phil Dunne, managing director della società di consulenza strategica Stax: “È la Cina contro l'Europa e questo è il campo in cui hanno scelto di combattere. Le aziende europee dicono ‘questo è il nostro territorio’, mentre le cinesi vengono a difendere la loro posizione”.
CRESCONO I BRAND EUROPEI
Sono 9 i marchi cinesi, tra cui Byd e Leapmotor, che presenteranno i loro ultimi modelli all’evento di quest'anno, il più grande salone dell’auto in Europa. È lo stesso numero del 2022, quando costituivano quasi la metà dei marchi presenti. Quest'anno, invece, rappresentano solo un quinto dei brand, grazie a una presenza molto più forte dell'industria automobilistica europea, determinata a difendere il proprio territorio. Ma le case automobilistiche cinesi devono ottenere buoni risultati in Europa anche perché sono state escluse dal mercato statunitense. L'amministrazione Biden ha infatti imposto una tariffa del 100% sui veicoli elettrici di produzione cinese e il mese scorso ha proposto di vietare software e hardware cinesi nei veicoli connessi.
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L’obiettivo delle case di produzione cinesi è quello di iniziare a costruire le proprie auto sul territorio europeo, per evitare i dazi. Lo ha detto chiaramente Wei Heigang, direttore generale di Gac International, una delle case automobilistiche cinesi di più recente fondazione. “A lungo termine - ha spiegato - crediamo fermamente che la produzione locale sia davvero uno dei fattori chiave, quindi stiamo esplorando molto attivamente questa possibilità”. La strada, comunque, non è semplice: Byd, che già vende veicoli elettrici in gran parte d'Europa e la scorsa estate ha sponsorizzato i campionati europei di calcio, ha ancora una riconoscibilità del marchio relativamente bassa, ma spera di potersi far conoscere ai più con il nuovo il Suv elettrico Sea Lion 07, che sta per lanciare.
LA CRISI DELL'AUTOMOTIVE
Dal canto loro, le case automobilistiche europee stanno attraversando un periodo difficile, con Volkswagen, Mercedes-Benz e Bmw che hanno lanciato allarmi sugli utili in gran parte a causa proprio della debolezza del mercato cinese, mentre Stellantis ha tagliato le previsioni di utile a causa di problemi di scorte negli Usa. Ma sono pronte a combattere la loro battaglia.
LA NUOVA R4 ELETTRICA
Tra le novità attese, c’è la nuova R4 di Renault, completamente elettrica. La storica vettura, un po’ utilitaria, un po’ furgoncino, è stata completamente rivisitata, pur mantenendo il suo carattere iconico. Torna sulla scena dopo 30 anni, trasformata in un Suv e completamente elettrica. Si chiama Renault 4 E-Tech Electric, ed è interamente prodotta in Europa, prevalentemente in Francia.
"UNO SMARTPHONE SU 4 RUOTE"
Renault spiega che non si tratta di un’operazione nostalgia. Anzi, la nuova R4 si propone come auto del futuro, una sorta di smartphone su 4 ruote: Google sarà infatti la app di riferimento per l’infotainment, con tutte le sue derivate, compresa ChatGPT. Non ci si aspetta che la Renault 4 E-Tech Electric possa eguagliare il successo di quella originale, di cui ne sono stati venduti 8 milioni di esemplari, in 30 anni, in tutto il mondo. Ma almeno che possa contrastare l’avanzate delle elettriche cinesi.
