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Il taglio dei tassi fa bene al reddito fisso dei mercati emergenti, ecco perché

Daniela Savoia, Portfolio Manager, Emerging Debt di Edmond de Rothschild AM, analizza tutti i benefici attesi dalle mosse delle banche centrali, sia su base storica che nell’attuale contesto di mercato

di Stefano Caratelli 17 Ottobre 2024 07:55

financialounge -  Daniela Savoia Edmond de Rothschild Asset Management mercati mercati emergenti
È il momento del reddito fisso dei mercati emergenti: l'attuale contesto macro è particolarmente favorevole e negli ultimi tre decenni sono stati i più performanti dopo i tagli dei tassi della Fed. Dal 1995, le obbligazioni sovrane emergenti hanno registrato un rendimento medio del 7,7% nei 6 mesi successivi al primo taglio, mentre gli Investment Grade e High Yield USA rispettivamente il 4,9% e il 2,3%.  Si è già iniziato a vedere una dinamica simile dopo il taglio di 50 punti base a metà settembre con in particolare Africa e Europa orientale tendenti a sovraperformare nei cicli precedenti.

IL TAGLIO DEI TASSI DELLA FED AIUTA SU DIVERSI FRONTI


Edmond de Rothschild AM analizza le spinte a favore del reddito fisso degli emergenti dopo il taglio dei tassi in un commento di Daniela Savoia, Portfolio Manager Emerging Debt, secondo cui il taglio dei tassi rende più conveniente per gli emittenti sovrani e corporate emergenti emettere e rifinanziare il debito, mentre tassi più bassi migliorano anche l'accesso al mercato per alcuni dei crediti con rating più basso, riducendo la probabilità di default.

ATTESI AFFLUSSI IN CERCA DI RENDIMENTO


L’esperta di Edmond de Rothschild si aspetta afflussi in cerca di rendimenti più elevati, il che migliora i fondamentali degli emittenti, portando a ulteriori afflussi. I titoli sovrani emergenti offrono attualmente un rendimento del 7,5%, superiore al 10% nel segmento High Yield, che rappresentano un'opportunità interessante per gli investitori.

FONDAMENTALI SOLIDI PER EMITTENTI SOVRANI E CORPORATE


Il tutto a fronte di fondamentali solidi sia per gli emittenti sovrani che per le imprese. Le riserve in valuta dei primi sono oggi più forti rispetto a un decennio fa perché l'aumento dei tassi ha ridotto l'accesso al mercato per i paesi con rating più basso, costringendoli a migliorare i loro fondamentali. Oggi con la ripresa degli afflussi questi Paesi sono nella situazione ideale per trarre vantaggio. Anche i fondamentali societari rimangono molto solidi con una leva finanziaria netta media di 0,9 volte per gli Investment Grade e di 2,4 volte per gli High Yield, mentre le insolvenze dovrebbero rimanere molto contenute.

UN FORTE DIFFERENZIALE DI CRESCITA CON I PAESI SVILUPPATI


Un altro fattore chiave sottolineato da Savoia è la diversificazione, soprattutto se si considerano le crescenti preoccupazioni per la crescita in Europa e nei Paesi industrializzati in generale. Il FMI prevede che le economie sviluppate cresceranno dell'1,8% nel 2025, mentre le economie dei Mercati Emergenti e in via di sviluppo dovrebbero registrare una crescita del 4,3%. Inoltre, tassi reali elevati sono presenti in molti Paesi Emergenti: il Messico, ad esempio, registra un tasso reale del 5,75% rispetto a una media storica vicina al 2%.

PER GLI ASSET ALLOCATOR GLOBALI OPPORTUNITA’ E DIVERSIFICAZIONE


Secondo l’esperta di Edmond de Rothschild questo lascia ampio spazio agli stimoli economici e a un'ulteriore accelerazione della crescita. Savoia sottolinea in conclusione che in un mondo in cui la globalizzazione è in calo, ma la concentrazione regionale è in aumento, i Mercati Emergenti possono offrire interessanti opportunità e una diversificazione chiave per gli asset allocator globali.

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