Outlook azionario

Mercati azionari a fronte di scenari incerti, meglio evitare mosse tattiche

È la raccomandazione di AllianceBernstein in un commento di Nelson Yu, che analizza le prospettive settoriali e regionali dopo un terzo trimestre volatile. Resistere alla tentazione di cambiare strategia

di Stefano Caratelli 17 Ottobre 2024 16:38

financialounge -  AllianceBernstein mercati Nelson Yu
Le condizioni di mercato mutano rapidamente, ma modificare d'impulso le allocazioni azionarie può essere controproducente. Nel terzo trimestre le Borse globali hanno guadagnato terreno nonostante la forte volatilità causata dall'incertezza sulle prospettive economiche USA e dai ripensamenti sui Big Tech. In condizioni fluide, e in vista delle fatidiche presidenziali, gli investitori dovrebbero restare focalizzati in un'ottica strategica sulla ricerca di fonti durature di crescita degli utili, in grado di generare rendimenti a lungo termine. E’ l’indicazione di AllianceBernstein nell’Outlook azionario a cura di Nelson Yu, Head—Equities, che raccomanda di evitare mosse tattiche a fronte di volatilità.

I BIG TECH HANNO PERSO IN PARTE VIGORE A FAVORE DI UTILITY E IMMOBILIARE


Nel terzo trimestre l'instabilità è scaturita dai segnali di debolezza dell'economia USA, che ha indotto la Fed a un aggressivo taglio dei tassi. L’azionario ha ripreso quota con l’indice MSCI ACWI che ha chiuso in rialzo del 6,6%, portando la performance da inizio anno al 18,7%. A livello di performance settoriali si è registrato un cambiamento significativo, con i tecnologici scesi agli ultimi posti in quanto le Magnifiche 7 hanno perso in parte vigore, mentre immobiliare e utility hanno espresso le performance migliori. Le azioni growth hanno sottoperformato le value con un'inversione di tendenza rispetto a inizio anno.

LE ASPETTATIVE ERANO FORSE TROPPO ELEVATE


Yu ricorda che AllianceBernstein ha raccomandato più volte di investire con cautela nei Big Tech specie con l'impennata delle valutazioni. Nei 7 ci sono aziende con ottimi business e grande potenziale, ma resta rischiosa un'esposizione all'intero gruppo, perché ciascun titolo va detenuto in linea con la filosofia del portafoglio e con una ponderazione adeguata. Gli investitori hanno cominciato a domandarsi se i massicci investimenti in IA riusciranno a generare un rendimento sufficiente nel tempo, indicando, secondo l’esperto di AllianceBernstein, che le aspettative per le Magnifiche 7 erano troppo elevate.

L’INFLAZIONE FUTURA NON DEVE PREOCCUPARE


Per quanto riguarda i tassi, Yu non crede che l'evoluzione futura debba essere una preoccupazione prioritaria per gli investitori azionari, per due motivi: i rendimenti reali e la solidità di utili e cash flow. Inoltre, valutazioni interessanti fuori dagli USA danno l'opportunità di trovare aziende con fondamentali di alta qualità che non rispecchiano ancora i punti di forza. In Europa, nonostante gli ostacoli alla crescita, gli utili rimangono il principale driver dei rendimenti azionari, e la ricerca di AllianceBernstein mostra che le aziende con una migliore dinamica dei profitti tendono ad essere premiate.

OPPORTUNITÀ ANCHE NELLE AZIONI EMERGENTI


Nei Mercati Emergenti, Yu vede diverse opportunità, dall'IA di Taiwan al risanamento delle banche greche, e persino in Cina gli stimoli potrebbero sostenere i listini, sottolineando che Il segreto è sempre privilegiare imprese con performance regolari e valutazioni appetibili, che possono attutire le fasi di ribasso e turbolenza. Molti investitori infine prevedono instabilità legata alle elezioni USA, ma ancora la ricerca di AllianceBernstein suggerisce che novembre non dovrebbe essere particolarmente turbolento.

ELEZIONI USA DA NON SOPRAVVALUTARE


In passato, il partito del presidente non ha inciso in misura determinante sui rendimenti azionari. Dopo la crisi finanziaria globale, l'S&P 500 ha registrato solidi guadagni a lungo termine sotto tre presidenti diversi. Indipendentemente dalla prossima amministrazione USA, Yu ritiene che la spesa pubblica sarà probabilmente più elevata, avvalorando la previsione che l'inflazione finirà per assestarsi su livelli più alti del decennio passato, ma inferiori ai picchi post pandemia.

CONTRO LA VOLATILITÀ SERVE UN PIANO BEN DIVERSIFICATO


Gli investitori, alla vigilia di una fase politica decisiva dopo un trimestre volatile, dovrebbero in primo luogo definire chiaramente gli obiettivi a lungo termine e verificare di essere posizionati per cogliere diverse fonti di rendimento da diverse parti del mercato. In secondo luogo, restare focalizzati su un orizzonte di almeno tre anni, con piani coerenti per superare la volatilità a breve, e infine, suggerisce in conclusione l’esperto di AllianceBernstein, resistere alla tentazione di cambiare strategia. La volatilità è un aspetto normale degli investimenti e il segreto è avere un piano ben diversificato e basato su una ricerca approfondita.

Trending