La decisione

Stop al collocamento delle azioni di Poste, il titolo segna un nuovo record a Piazza Affari

Slitta la data del 21 ottobre per la vendita della seconda tranche azionaria, Poste e Mef hanno annunciato la sospensione temporanea della procedura avviata lo scorso 17 settembre

di Antonio Cardarelli 17 Ottobre 2024 09:52

financialounge -  mercati Poste Italiane
Era tutto pronto per il collocamento del secondo pacchetto azionario di Poste Italiane da parte del Ministero dell’Economia, ma all’improvviso tutto si è fermato. In mattina Poste e Mef hanno annunciato la sospensione temporanea del procedimento avviato lo scorso 17 settembre.

MEF ANCORA AL 29%


Almeno per il momento, il Mef si tiene l’intero pacchetto azionario in suo possesso (29,26%) e rimanda il collocamento del 14% delle azioni che avrebbe dovuto mettere sul mercato il 21 ottobre. Il Mef, tramite la quota in possesso di Cassa Depositi e Prestiti, mantiene saldamente il controllo di Poste Italiane. Il mercato ha reagito positivamente, con il titolo Poste Italiane in rialzo fino al 3% e il raggiungimento di un nuovo record sui 13 euro per azione (capitalizzazione 17 miliardi di euro). “Il procedimento avviato con il DPCM del 17 settembre è stato temporaneamente interrotto in pendenza delle decisioni e delle valutazioni in corso riguardo alle modalità e ai tempi dell'offerta”, ha fatto sapere Poste Italiane.

MELONI: POSTE DEVE RIMANERE AGLI ITALIANI


La macchina per il collocamento era stata ben avviata con annunci, spot pubblicitari e individuazione degli advisor. Come previsto, il prospetto informativo è stato depositato presso la Consob, ma al momento la procedura è stata sospesa. Nei giorni scorsi la premier Meloni aveva specificato, in Parlamento, che l’intenzione del governo era quella di vendere le azioni a piccoli risparmiatori o dipendenti di Poste Italiane. “Poste deve rimanere nelle mani degli italiani perché non intendiamo svendere i gioielli di famiglia”, aveva spiegato Meloni.

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