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Verso il voto

I mercati finanziari scommettono sulla vittoria di Trump (e lo dice anche JP Morgan)

Rally azionario, crescita dei titoli bancari, calo del peso messicano e Bitcoin forte: questi segnali indicano che i mercati stanno già prezzando una vittoria di Donald Trump il 5 novembre

di Antonio Cardarelli 18 Ottobre 2024 11:37

financialounge -  elezioni usa 2024 mercati
Non solo una vittoria di Donald Trump, ma anche un’affermazione del Partito Repubblicano al Congresso. Dai mercati cominciano ad arrivare segnali abbastanza chiari in vista delle elezioni presidenziali americane del 5 novembre.

I MERCATI PREZZANO LA VITTORIA DI TRUMP


Il recente rally di Wall Street e la sovraperformance delle banche americane vanno in questa direzione: i mercati stanno scommettendo su una vittoria di Trump. Secondo Nikolaos Panigirtzoglou, market strategist di JP Morgan, sono questi i segnali più chiari che arrivano dai mercati. Gli indici S&P 500 e Dow Jones Industrial Average hanno toccato nuovi record mentre le banche americane, che con Trump presidente dovrebbero essere sottoposte a un minore controllo normativo, hanno messo il turbo a Wall Street. Ma Panigirtzoglou evidenzia anche altri segnali, come l’indice del dollaro Usa sui massimi da agosto e i rendimenti dei titoli del Tesoro sopra il 4%. Lo schema dei mercati comincia a ricordare quanto accaduto nel 2016, quando Donald Trump sconfisse Hillary Clinton, anche se i movimenti, per ora, sono più modesti.

LA CRESCITA DEI TITOLI LEGATI… ALLE PRIGIONI


Oltre quelli citati da JP Morgan, ci sono altri segnali provenienti dal mercato finanziario che fanno pensare a una vittoria del candidato repubblicano. Per esempio, come spiega Reuters, la crescita del Bitcoin anticipa non solo l’affermazione del tycoon contro Kamala Harris, ma anche una vittoria dei Repubblicani al Congresso. Il possibile "Trump Trade" in arrivo viene anticipato anche dal buon andamento delle azioni di Trump Media, oltre che dal rally nell’ultimo mese di Geo Group e CoreCivic. Queste due aziende operano nel settore delle prigioni private, che potrebbero beneficiare delle politiche restrittive sull’immigrazione clandestina promesse da Trump.

T-BOND OLTRE IL 4% E PESO MESSICANO IN CALO


Le politiche repubblicane prevedono meno tasse e normative più blande anche per le small cap, e non a caso l’indice rappresentativo di queste aziende (il Russell 2000) è in rialzo del 4% dal 10 ottobre. Un altro segnale di una possibile vittoria di Donald Trump, sempre guardando ai mercati, arriva dal calo del peso messicano (-4% da settembre rispetto al dollaro Usa) in vista dell’aumento delle tariffe sulle auto prodotte in Messico promesso da Trump. Le politiche protezionistiche annunciate da Trump, con la spinta sui dazi, potrebbero provocare un aumento dell’inflazione (che negli ultimi mesi sta tornando sotto controllo) e per questo motivo il rendimento dei T-Bond, che si muove inversamente rispetto al prezzo, è in crescita e ha superato il 4%.

TRUMP E MERCATI: BITCOIN IN RALLY


Infine, il +12% registrato dal Bitcoin dal 10 ottobre è un segnale abbastanza chiaro della possibile vittoria di Trump, come spiega a Reuters Sean Farrell di Fundstrat Global Advisors: “Se Trump si assicurasse un secondo mandato, lo sconto sulle criptovalute, guidato dal rischio normativo, si ridurrebbe probabilmente quasi a zero e gli investitori dovrebbero valutare la possibilità, per quanto remota, che il governo adotti una riserva strategica di Bitcoin”.

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