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Investimenti green

Osservatorio Energia e capitali di Bain & Company Italia: cresce l’interesse dei fondi per la transizione energetica

Il rapporto sottolinea come si stiano aprendo promettenti opportunità di investimento nel settore energy & natural resources che fino a giugno ha generato un Ebitda complessivo di oltre 3,7 miliardi di euro

di Annalisa Lospinuso 21 Ottobre 2024 15:17

financialounge -  bain company Cop29 energy fondi di investimento transizione energetica
Aspettando Cop29, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2024, cresce l’interesse dei fondi d’investimento nel settore energy & natural resources. A dirlo è il primo rapporto “Osservatorio Energia e capitali” di Bain & Company Italia che sottolinea come la finanza sia una leva fondamentale per guidare il cambiamento e acquisire un ruolo centrale nel settore. In Italia, ci sono 60 fondi che gestiscono oltre 100 portfolio company attive nel settore energy & natural resources, generando un Ebitda complessivo di oltre 3,7 miliardi di euro, a giugno 2024, pari a circa l’8% del totale del settore. Di questi, 2 miliardi di euro derivano direttamente dalle partecipazioni dei fondi di investimento.

CRESCITA DI INTERESSE DA PARTE DEI FONDI


L'Osservatorio di Bain & Company sottolinea come l'interesse dei fondi per questo settore stia crescendo, rappresentando una fonte cruciale di capitale per accelerare la transizione energetica ed ecologica. Il 60% delle portfolio company vede infatti la presenza di almeno un altro azionista nel capitale.

DIVERSIFICAZIONE DEGLI INVESTIMENTI


La composizione di portafoglio è diversificata: il 55% delle società partecipate opera nel settore delle energie rinnovabili (45% dell’Ebitda totale), waste e servizi rappresentano ciascuno il 10% delle partecipazioni, seguono gas e power e il restante 20% delle partecipazioni è distribuito tra settori in crescita come idrico, illuminazione pubblica, downstream ed efficienza energetica, con un forte potenziale di sviluppo.

RIPENSARE IL MODELLO DI BUSINESS


“Ottimizzare la performance non è più sufficiente – spiega Roberto Prioreschi, SEMEA Regional Managing Partner di Bain & Company – occorre ripensare il modello di business alla luce delle recenti trasformazioni del settore energetico. La volatilità dei prezzi, le sfide della catena di fornitura e le nuove regolamentazioni richiedono un approccio integrato e una gestione equilibrata, attraverso un piano di creazione di valore dedicato alla generazione da fonti rinnovabili”.

I BUSINESS EMERGENTI


Il rapporto sottolinea anche l’emergere di business promettenti, come il futuro delle reti, in particolare del gas, soprattutto in relazione all’elettrificazione e allo sviluppo dell'idrogeno, il Carbon capture and storage (Ccs), la mobilità elettrica e il bio-fuel, fondamentali per la decarbonizzazione.

ELEMENTI CRITICI DEGLI INVESTIMENTI


“Questi business emergenti rappresentano opportunità attrattive per gli investitori – spiega Alessandro Cadei, Senior partner e responsabile Energy & utilities Emea di Bain & Company – ma richiedono un'attenta valutazione degli elementi critici. Mentre la maggior parte degli investimenti finora è stata concentrata sulle fasi iniziali, l’interesse per questi deal sta crescendo e, per gli investitori finanziari, si aprono interessanti occasioni di partecipazione a nuovi mercati e a nuove modalità di intervento”.

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