Mercati obbligazionari
Per PGIM Fixed Income il reddito fisso dovrebbe continuare a generare rendimenti solidi
La casa d’investimento esprime un cauto ottimismo per i corporate bond IG, attenzione alle emissioni di alta qualità con una propensione verso la duration breve nell’high yield e una prospettiva costruttiva ma cauta sul debito emergente
di Leo Campagna 22 Ottobre 2024 11:57
È ragionevole aspettarsi che i tassi a lungo termine tendano a consolidarsi intorno ai livelli attuali in attesa di un miglioramento della visibilità dei tassi terminali per i cicli di taglio dei tassi delle banche centrali nei mercati sviluppati. Parte da questa considerazione generale l’analisi del mercato obbligazionario di PGIM Fixed Income secondo cui, con la politica monetaria che pesa sui tassi a breve, ci sono le condizioni per un ulteriore irripidimento della curva dei rendimenti. Mentre l’economia mostra segnali di indebolimento e i cicli di taglio dei tassi sono partiti, gli afflussi verso i fondi obbligazionari dovrebbero rafforzarsi anche per effetto del calo dei rendimenti a breve, esercitando una pressione al ribasso sui rendimenti e contribuendo a creare le opportunità in un contesto di tassi in calo.
Per quanto riguarda i corporate bond investment grade (IG) statunitensi ed europei la domanda dovrebbe rimanere costante, ma si osservano forze potenzialmente limitanti nei rendimenti più bassi, negli spread ridotti e nelle forti emissioni. “Siamo moderatamente costruttivi sul segmento nel breve termine alla luce dell’indebolimento delle condizioni economiche consapevoli tuttavia dei rischi al ribasso” riferiscono gli esperti di PGIM Fixed Income.
Passando all’high yield, la domanda per le nuove emissioni dovrebbe continuare ad essere sostenuta dalla stabilità dei fondamentali e dalla forte riduzione delle probabilità di recessione, con gli spread tendenzialmente limitati. “E’ da privilegiare l'attenzione alle emissioni di alta qualità con una propensione verso la duration breve in considerazione anche del persistente elevato rischio geopolitico, mentre è da privilegiare un'attenta selezione del credito con particolare attenzione alle opportunità di valore relativo per ricercare la sovraperformance” sottolineano i manager di PGIM Fixed Income.
Il loro scenario di base ipotizza un calo delle insolvenze nel prossimo anno e, pur in presenza di un’economia al di sotto delle aspettative, si ritiene che qualsiasi aumento associato sarebbe gestibile. “La selezione del credito basata su un'ampia ricerca creditizia che eviti le insolvenze, dovrebbe agevolare l’alpha nei prossimi 12-24 mesi. In Europa, invece, i rendimenti dovrebbero restare interessanti mentre le insolvenze dovrebbero oscillare vicino ai livelli attuali in un panorama di mercato europeo costituito principalmente da imprese di alta qualità” argomentano i professionisti di PGIM Fixed Income.
Sul debito dei mercati emergenti, pur in un ambito di una prospettiva costruttiva ma cauta, pesano molto i fattori geopolitici e le dinamiche politiche statunitensi. La dispersione della performance tra i settori e all'interno di essi continuerà a svelare opportunità di alpha. “Mentre ci aspettiamo che gli spread tra i titoli sovrani in valuta forte restino stabili, il persistere delle incertezze geopolitiche, in particolare per quanto riguarda i rischi legati alla politica commerciale statunitense, non dovrebbe azzerare i benefici sui mercati emergenti per i previsti tagli dei tassi dell'economia sviluppata e per un contesto macroeconomico favorevole” argomentano gli esperti di PGIM Fixed Income. I quali, in quest’ottica, prediligono i corporate bond dei mercati emergenti e alcuni emittenti BBB a più lunga scadenza, oltre a continuare a privilegiare l'esposizione alla duration.
In conclusione, i manager di PGIM Fixed Income individuano nell'incertezza macroeconomica il rischio più pronunciato a breve termine. “Le tensioni geopolitiche e i dati economici che si discostano dalle aspettative costituiscono potenziali fonti di volatilità del mercato, che probabilmente creerebbero maggiori opportunità di valore relativo in un contesto già favorevole per i gestori attivi, in particolare per quelli che si concentrano sui fondamentali e con la flessibilità in grado di adeguarsi al mutare delle condizioni” concludono i professionisti di PGIM Fixed Income.
CAUTO OTTIMISMO PER I CORPORATE BOND IG
Per quanto riguarda i corporate bond investment grade (IG) statunitensi ed europei la domanda dovrebbe rimanere costante, ma si osservano forze potenzialmente limitanti nei rendimenti più bassi, negli spread ridotti e nelle forti emissioni. “Siamo moderatamente costruttivi sul segmento nel breve termine alla luce dell’indebolimento delle condizioni economiche consapevoli tuttavia dei rischi al ribasso” riferiscono gli esperti di PGIM Fixed Income.
HIGH YIELD, FOCUS SULL’ALTA QUALITÀ CON DURATION BREVE
Passando all’high yield, la domanda per le nuove emissioni dovrebbe continuare ad essere sostenuta dalla stabilità dei fondamentali e dalla forte riduzione delle probabilità di recessione, con gli spread tendenzialmente limitati. “E’ da privilegiare l'attenzione alle emissioni di alta qualità con una propensione verso la duration breve in considerazione anche del persistente elevato rischio geopolitico, mentre è da privilegiare un'attenta selezione del credito con particolare attenzione alle opportunità di valore relativo per ricercare la sovraperformance” sottolineano i manager di PGIM Fixed Income.
LA SELEZIONE DEL CREDITO
Il loro scenario di base ipotizza un calo delle insolvenze nel prossimo anno e, pur in presenza di un’economia al di sotto delle aspettative, si ritiene che qualsiasi aumento associato sarebbe gestibile. “La selezione del credito basata su un'ampia ricerca creditizia che eviti le insolvenze, dovrebbe agevolare l’alpha nei prossimi 12-24 mesi. In Europa, invece, i rendimenti dovrebbero restare interessanti mentre le insolvenze dovrebbero oscillare vicino ai livelli attuali in un panorama di mercato europeo costituito principalmente da imprese di alta qualità” argomentano i professionisti di PGIM Fixed Income.
DEBITO DEI MERCATI EMERGENTI, PROSPETTIVA COSTRUTTIVA MA CAUTA
Sul debito dei mercati emergenti, pur in un ambito di una prospettiva costruttiva ma cauta, pesano molto i fattori geopolitici e le dinamiche politiche statunitensi. La dispersione della performance tra i settori e all'interno di essi continuerà a svelare opportunità di alpha. “Mentre ci aspettiamo che gli spread tra i titoli sovrani in valuta forte restino stabili, il persistere delle incertezze geopolitiche, in particolare per quanto riguarda i rischi legati alla politica commerciale statunitense, non dovrebbe azzerare i benefici sui mercati emergenti per i previsti tagli dei tassi dell'economia sviluppata e per un contesto macroeconomico favorevole” argomentano gli esperti di PGIM Fixed Income. I quali, in quest’ottica, prediligono i corporate bond dei mercati emergenti e alcuni emittenti BBB a più lunga scadenza, oltre a continuare a privilegiare l'esposizione alla duration.
POTENZIALE DI SOVRAPERFORMANCE DALLA GESTIONE ATTIVA
In conclusione, i manager di PGIM Fixed Income individuano nell'incertezza macroeconomica il rischio più pronunciato a breve termine. “Le tensioni geopolitiche e i dati economici che si discostano dalle aspettative costituiscono potenziali fonti di volatilità del mercato, che probabilmente creerebbero maggiori opportunità di valore relativo in un contesto già favorevole per i gestori attivi, in particolare per quelli che si concentrano sui fondamentali e con la flessibilità in grado di adeguarsi al mutare delle condizioni” concludono i professionisti di PGIM Fixed Income.