Lo studio
Chi beve Cabernet Sauvignon negli Usa non vota Trump
La tendenza emerge da un’analisi dell’AAWE, Associazione americana degli economisti del vino che raccoglie docenti della Ivy League
di Paola Jadeluca 25 Ottobre 2024 09:26
Negli Usa chi beve Cabernet Sauvignon non vota Trump. Fa sorridere, ma la fonte è talmente autorevole da evidenziare quanto possa essere forte il legame tra scelte di vita, condivisioni sociali e orientamento politico. Lo afferma infatti Aawe, American Association of Wine Economist, con sede presso l’Economics Department della New York University.
Guidata da Karl Storchman, dell’Università di New York, raccoglie docenti di economia e finanza di vari campus, da Princeton ad Harvard, come dire la Ivy League, il Gotha del mondo accademico mondiale. Attorno alla Aawe questi docenti hanno costituito un polo di ricerca che utilizzando gli strumenti economico-finanziari analizza l’universo del mondo del vino da diversi punti di vista. Ecco, allora, che analizzando un campione di votanti alle elezioni del 2016, quando Trump, a 70 anni, vinse diventando il quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti, hanno scoperto altre tendenze legate alle preferenze di cosa mettere nel calice durante il pasto o per un aperitivo. Negli Stati Uniti i bevitori di Cabernet Sauvignon sono di sinistra. Rilevazioni riportate con tanto di grafico.
A livello di county - amministrazioni governative al di sotto dei diversi Stati - una quota elevata di famiglie che acquistano vino a base di questo vitigno è associata a voti bassi nei confronti di Trump, come mostra il grafico che sale in alto a destra; al contrario tra i voti alti per Trump è bassa la percentuale di famiglie che acquistano Cabernet Sauvignon, come si vede nell’angolo a sinistra del grafico. Sui social qualcuno ha chiesto se questa analisi si possa applicare anche ad altri vitigni. La risposta è che la tendenza si rivela in modo più profondo con questo vitigno, che in Usa ha la diffusione maggiore rispetto al resto del mondo, , vitigno in ascesa soprattutto nella fascia premium e tra i consumatori di vini di alta qualità, secondo le rilevazioni di FuturemarketInsights. Nel Riesling, per esempio, l’andamento è molto più piatto. Insomma, vince il partito del Cabernet Sauvignon.
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IL CABERNET SAUVIGNON È DI SINISTRA
Guidata da Karl Storchman, dell’Università di New York, raccoglie docenti di economia e finanza di vari campus, da Princeton ad Harvard, come dire la Ivy League, il Gotha del mondo accademico mondiale. Attorno alla Aawe questi docenti hanno costituito un polo di ricerca che utilizzando gli strumenti economico-finanziari analizza l’universo del mondo del vino da diversi punti di vista. Ecco, allora, che analizzando un campione di votanti alle elezioni del 2016, quando Trump, a 70 anni, vinse diventando il quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti, hanno scoperto altre tendenze legate alle preferenze di cosa mettere nel calice durante il pasto o per un aperitivo. Negli Stati Uniti i bevitori di Cabernet Sauvignon sono di sinistra. Rilevazioni riportate con tanto di grafico.
A livello di county - amministrazioni governative al di sotto dei diversi Stati - una quota elevata di famiglie che acquistano vino a base di questo vitigno è associata a voti bassi nei confronti di Trump, come mostra il grafico che sale in alto a destra; al contrario tra i voti alti per Trump è bassa la percentuale di famiglie che acquistano Cabernet Sauvignon, come si vede nell’angolo a sinistra del grafico. Sui social qualcuno ha chiesto se questa analisi si possa applicare anche ad altri vitigni. La risposta è che la tendenza si rivela in modo più profondo con questo vitigno, che in Usa ha la diffusione maggiore rispetto al resto del mondo, , vitigno in ascesa soprattutto nella fascia premium e tra i consumatori di vini di alta qualità, secondo le rilevazioni di FuturemarketInsights. Nel Riesling, per esempio, l’andamento è molto più piatto. Insomma, vince il partito del Cabernet Sauvignon.
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