Una via alternativa

Invesco spiega i vantaggi del metodo di replica sintetica degli ETF

Gli ETF a replica sintetica di Invesco vantano performance coerenti e competitive, un approccio trasparente e una robusta e consolidata gestione del rischio

di Leo Campagna 25 Ottobre 2024 10:42

financialounge -  ETF Invesco replica sintetica swap
Un ETF (exchange-traded fund) passivo ha un semplice obiettivo: generare costantemente una performance corrispondente a quella di un determinato indice di mercato. “La replica dell’indice può essere effettuata in due modi: fisicamente o sinteticamente. Per ciascuno dei nostri ETF abbiamo scelto il metodo che offre i migliori risultati potenziali per gli investitori” sottolineano gli esperti di Invesco.

COME UN ETF REPLICA UN INDICE


Nel caso della replica fisica, l’ETF acquista e mantiene in portafoglio i titoli la cui composizione corrisponde in maniera esatta a quella dell’indice. L’ETF, in occasione del ribilanciamento dell’indice, dovrà acquistare e vendere titoli in modo che possa continuare a replicarne l’esatta composizione del paniere. Tale approccio può avvenire tramite la replica totale oppure mediante campionamento. Nel primo caso, l’ETF detiene tutti i titoli dell’indice secondo le stesse ponderazioni di quest’ultimo mentre con il campionamento l’ETF detiene un campione di titoli dell'indice che si prevede registrino performance simili a quelle dell’indice stesso.

REPLICA SINTETICA


Nel caso invece della replica sintetica, l’ETF acquista e detiene un paniere di titoli, che però non corrispondono necessariamente a quelli che compongono l’indice da replicare. Per conseguire una performance pari a quella dell’indice implementerà un contratto finanziario (swap) con una banca d’investimento (controparte). “Sono molteplici i potenziali vantaggi degli ETF basati su swap” asseriscono i manager di Invesco, come, per esempio, gli ETF domiciliati in Europa e basati su swap per replicare le performance di alcuni tra i principali indici azionari statunitensi, come l’S&P 500.

LA LEGISLAZIONE FISCALE STATUNITENSE


Infatti, la legislazione fiscale statunitense consente attualmente a questi specifici ETF di non pagare la cosiddetta “ritenuta alla fonte” (WHT) sui dividendi ricevuti dalle società dell'indice. “Gli ETF fisici sono invece soggetti a un'aliquota fiscale del 15-30% sui dividendi pagati dalle società dello stesso indice. Questo diverso trattamento fiscale agevola gli ETF basati su swap che replicano determinati indici azionari statunitensi di riferimento con un vantaggio strutturale che consente loro di sovraperformare gli ETF fisici sugli stessi indici” sottolineano i professionisti di Invesco.

UN’ESPOSIZIONE PIÙ PRECISA CON COSTI BASSI E PREVEDIBILI


Un secondo vantaggio è un’esposizione più precisa ad uno specifico mercato. “Gli ETF a replica sintetica restituiscono la stessa esposizione che si avrebbe con un ETF fisico ma, probabilmente, con una precisione superiore in termini di performance in alcuni mercati” spiegano gli esperti di Invesco. I quali ricordano poi come la controparte dello swap sia tenuta contrattualmente a garantire che la performance dell’indice corrisponda in maniera esatta a quella dell’ETF, mantenendo i costi bassi e prevedibili.

L’OFFERTA DI ETF BASATI SU SWAP DI INVESCO


“La nostra gamma di ETF basati su swap comprende alcune delle esposizioni ai principali benchmark azionari al costo più basso” riferiscono i manager di Invesco la cui gamma degli ETF a replica sintetica, al momento, annovera numerosi indici nei mercati azionari USA, Europa e Asia (vedi tabella seguente).



PERCHÈ AFFIDARSI A INVESCO


“Le ragioni per scegliere Invesco nell’ambito degli ETF a replica sintetica poggiano sulle performance coerenti e competitive basate su oltre un decennio di esperienza nella gestione di ETF basati su swap e sul fatto che è nostro il più grande prodotto al mondo in questo segmento (Invesco S&P 500 UCITS ETF)” specificano i professionisti di Invesco che poi aggiungono: “Offriamo piena trasparenza sulle partecipazioni dei fondi, sulle controparti degli swap e sul rischio di controparte. E, inoltre, diamo massima priorità alla gestione del rischio sin dal 2009, quando abbiamo lanciato i primi ETF basati su swap multi-counterparty”.

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