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Verso il voto

Elezioni Usa: l’analisi di Neuberger Berman degli impatti su economia e mercati

In generale, un'amministrazione Trump si tradurrebbe in una crescita più rapida ma con un'inflazione più elevata, un'amministrazione Harris in crescita e inflazione inferiori

di Leo Campagna 28 Ottobre 2024 08:00

financialounge -  elezioni usa 2024 Joseph V. Amato mercati
Mancano solo due settimane alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti, importanti per l'economia globale ma cruciali anche per i mercati finanziari, dal momento che le proposte politiche dei due candidati differiscono parecchio su tasse, commercio e regolamentazione. Joseph V. Amato, Presidente e Chief Investment Officer—Equities di Neuberger Berman ha analizzato cosa si può dedurre dalle posizioni dichiarate di Harris e Trump, quali siano le possibilità che diventino politiche effettive e quale potrebbe essere il loro impatto.

TASSAZIONE


Ci sono due fattori delle proposte fiscali da considerare: personali e aziendali. Donald Trump è intenzionato ad estendere i tagli fiscali alle persone approvati nel 2017 (detrazioni standard più elevate, un'aliquota marginale massima più bassa, crediti d'imposta per figli più generosi e imposte di successione più basse), che scadranno alla fine del 2025 e che, pertanto, rappresenterebbero un aumento importante delle tasse per tutti gli americani. La vicepresidente Kamala Harris, in linea con quanto suggerito dall'amministrazione Biden, potrebbe estendere molti dei tagli del 2017, ma solo per coloro che guadagnano meno di $ 400.000 all'anno. Harris ha anche affermato di voler espandere i crediti d'imposta per l'edilizia abitativa mentre l’amministrazione Biden avrebbe voluto tassare le plusvalenze non realizzate su patrimoni superiori a $ 100 milioni.

IMPOSTE AZIENDALI


In ambito aziendale, invece, mentre Harris cercherebbe di aumentare l'aliquota societaria dal 21% al 28%, Trump ha proposto di abbassarla al 15%, almeno per le aziende che producono i loro prodotti negli Stati Uniti. “Una variazione di un punto percentuale nell'aliquota dell'imposta sulle società potrebbe aggiungere o sottrarre poco meno dell'1% degli utili dell'indice S&P 500. Pertanto, un movimento di cinque punti percentuali verso l'alto o verso il basso potrebbe spostare gli utili dell'indice S&P 500 del 2025 dall'attuale consenso del +15% al ​​+10% o al +20%, a parità di condizioni” spiega Amato.

COMMERCIO


Nel commercio sembra probabile che Harris mantenga gran parte dell'approccio dell'amministrazione Biden, mirato al crescente predominio della Cina nelle catene di fornitura globali, con gli alleati degli Stati Uniti che vorrebbero ottenere condizioni più favorevoli. Trump sembra invece propenso ad imporre tariffe del 60% su tutti i beni dalla Cina e del 10% su tutte le altre importazioni” riferisce il manager di Neuberger Berman. A questo proposito, gli economisti di Goldman Sachs hanno stimato che i dazi di Trump del 2018-19 hanno aumentato i prezzi di un paniere di beni interessati di oltre il 3%.

REGOLAMENTAZIONE


Per quanto riguarda la regolamentazione, l'amministrazione Harris dovrebbe proseguire quella di Biden con un approccio antitrust caratterizzato da nuovi sforzi per bloccare le fusioni e potenzialmente scorporare le aziende. Trump, invece, è percepito come più favorevole alle imprese, meno resistente alle fusioni e acquisizioni e più permissivo sulla regolamentazione, in particolare sui processi di autorizzazione federale per progetti energetici e infrastrutturali.

GOVERNO DIVISO TRA CAMERA E SENATO


“Pensiamo a un probabile governo diviso, con i democratici che mantengono la Camera dei rappresentanti e i repubblicani che prendono il Senato: improbabile quindi che le proposte più estreme di uno dei due candidati diventino legge” sottolinea Amato secondo il quale nessuno dei due candidati sembra disposto ad affrontare la questione della sostenibilità del debito degli Stati Uniti. Si stima che le proposte di Harris in materia di tasse e spese aggiungerebbero nel complesso 2.000 miliardi di dollari ai deficit primari nel prossimo decennio, mentre le proposte di Trump aggiungerebbero poco più di 4.000 miliardi di dollari.

IN CONCLUSIONE


L'interpretazione generale di queste posizioni politiche è che un'amministrazione Trump si tradurrebbe in una crescita più rapida ma in un'inflazione più elevata, un'amministrazione Harris in una crescita e un'inflazione inferiori e un governo diviso dimezzerebbe la differenza. Per gli investitori, una vittoria di Trump potrebbe comportare un vantaggio per le small e mid cap, e per i settori più sensibili alla regolamentazione, come energia, industria e finanza. Ma potrebbe essere scomoda per il reddito fisso, poiché le preoccupazioni inflazionistiche potrebbero creare maggiore volatilità. Una vittoria di Harris rappresenterebbe più una continuazione delle attuali politiche, invogliando gli investitori verso un ambiente economico più ampio, con un ampliamento delle performance del mercato azionario.

INCERTEZZA E VOLATILITA’


“Un risultato contestato o ritardato aumenterebbe la volatilità: l'S&P 500 è sceso di quasi il 12% dal giorno delle elezioni a metà dicembre del 2000 dopo le elezioni Bush/Gore. Ma la storia suggerisce che, una volta noto il risultato, è probabile che i mercati ritrovino la stabilità chiunque entri alla Casa Bianca” conclude il CIO Equities di Neuberger Berman.

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