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Educazione finanziaria, gli italiani cercano consigli pratici e un confronto attivo con gli esperti
Secondo la ricerca di Fondazione Anima, che analizza abitudini ed esigenze degli italiani in materia di educazione finanziaria, prevale una tendenza alla gestione prudente dei risparmi
di Leo Campagna 30 Ottobre 2024 17:23
Un’attitudine assai prudente alla gestione del denaro. E’ la prima evidenza che emerge dalla ricerca “L’educazione finanziaria vista dagli italiani” presentata dalla Fondazione Anima, Ente del Terzo Settore (ETS) costituito su iniziativa del Gruppo ANIMA con un focus sulle iniziative di educazione finanziaria. Realizzato in collaborazione con Research Dogma, lo studio ha utilizzato un campione rappresentativo di oltre 1.000 persone tra 16 e 74 anni, per conoscere la situazione della cultura finanziaria in Italia e individuare strategie per migliorarla.
Entrando nei dettagli, il 94% degli intervistati predilige il controllo sulle proprie spese mentre il 72% è consapevole dell’importanza di accumulare risparmi per la pensione. Inoltre mentre il 77% non ricorre né a prestiti né a finanziamenti, il 63% degli intervistati si dichiara senza o con poche problematiche finanziarie. Un aspetto interessante è che il 69% del campione si dichiara “molto” o "abbastanza” competente nella gestione del proprio denaro, e un 27% segue in modo frequente notizie di informazione finanziaria, forse anche a causa del linguaggio utilizzato, che per il 49% è “per niente o poco chiaro”.
Restando in tema di informazione finanziaria, le donne tendono a seguire notizie in materia meno degli uomini e i più giovani meno degli over 35. Ma a chi ci si rivolge in caso di approfondimenti prima di compiere scelte economiche? Il 39% predilige il coniuge o il partner mentre il 33% opta per i consulenti finanziari, il 19% per operatori bancari o postali e il 16% preferisce prendere decisioni finanziarie in completa autonomia. Resta il fatto che il 59% degli intervistati ricorda di aver sentito parlare di una delle molteplici iniziative per migliorare l’educazione finanziaria degli italiani lanciate negli ultimi anni e il 79% sarebbe disposto a valutare di parteciparvi.
“Gli italiani sono abituati a gestire le proprie finanze in maniera autonoma ma sono disponibili a prendere parte a iniziative di educazione finanziaria, a patto che siano comprensibili, dirette e mostrino soluzioni concrete” commenta Maria Patrizia Grieco, Presidente di Fondazione Anima e Presidente di Anima Holding. A questo proposito, il format che suscita maggiore interesse (36% delle risposte) è quello in cui si dialoga con un esperto per farsi aiutare nella gestione dei soldi (sul modello dei CAF), mentre il 21% parteciperebbe a un incontro con un professionista di fronte a un gruppo ristretto di persone. In generale, si riscontra il maggior interesse per le iniziative basate su una logica di relazione face-to-face personalizzata.
A livello di contenuti, il 38% del campione predilige i suggerimenti sulla gestione del budget familiare , il 29% ama i progetti come la gestione degli investimenti a lungo termine (29%), il 28% la pianificazione pensionistica e gli incentivi, ritenuti utili da ben il 72% degli intervistati, anche sotto forma di premi in denaro. Il 49% del campione indica banche e istituzioni finanziarie come soggetti centrali in tema di diffusione della cultura finanziaria: dovrebbero assumere un ruolo di primo piano nella promozione di queste iniziative, contro il 38% che indica le istituzioni nazionali e locali.
Nel complesso, dalla ricerca emerge che il percorso per sviluppare la cultura finanziaria è ancora lungo, soprattutto in tema di utilità e concretezza (trasformazione dell’educazione in azione). Una possibile soluzione sarebbe adottare un approccio definibile di "marketing educazionale", partendo dai bisogni concreti delle persone per strutturare proposte utili e coinvolgenti. “Ci vuole tempo ma si prospettano anche numerose opportunità, sia per favorire l’inclusione dei segmenti di popolazione meno preparati, sia per potenziare le competenze di quelli già attivi, che rappresentano la spina dorsale socioeconomica del nostro Paese” conclude Grieco.
IL CONTROLLO DELLE PROPRIE SPESE
Entrando nei dettagli, il 94% degli intervistati predilige il controllo sulle proprie spese mentre il 72% è consapevole dell’importanza di accumulare risparmi per la pensione. Inoltre mentre il 77% non ricorre né a prestiti né a finanziamenti, il 63% degli intervistati si dichiara senza o con poche problematiche finanziarie. Un aspetto interessante è che il 69% del campione si dichiara “molto” o "abbastanza” competente nella gestione del proprio denaro, e un 27% segue in modo frequente notizie di informazione finanziaria, forse anche a causa del linguaggio utilizzato, che per il 49% è “per niente o poco chiaro”.
A CHI CI SI RIVOLGE PRIMA DI COMPIERE SCELTE ECONOMICHE
Restando in tema di informazione finanziaria, le donne tendono a seguire notizie in materia meno degli uomini e i più giovani meno degli over 35. Ma a chi ci si rivolge in caso di approfondimenti prima di compiere scelte economiche? Il 39% predilige il coniuge o il partner mentre il 33% opta per i consulenti finanziari, il 19% per operatori bancari o postali e il 16% preferisce prendere decisioni finanziarie in completa autonomia. Resta il fatto che il 59% degli intervistati ricorda di aver sentito parlare di una delle molteplici iniziative per migliorare l’educazione finanziaria degli italiani lanciate negli ultimi anni e il 79% sarebbe disposto a valutare di parteciparvi.
SOLUZIONI COMPRENSIBILI E CONCRETE
“Gli italiani sono abituati a gestire le proprie finanze in maniera autonoma ma sono disponibili a prendere parte a iniziative di educazione finanziaria, a patto che siano comprensibili, dirette e mostrino soluzioni concrete” commenta Maria Patrizia Grieco, Presidente di Fondazione Anima e Presidente di Anima Holding. A questo proposito, il format che suscita maggiore interesse (36% delle risposte) è quello in cui si dialoga con un esperto per farsi aiutare nella gestione dei soldi (sul modello dei CAF), mentre il 21% parteciperebbe a un incontro con un professionista di fronte a un gruppo ristretto di persone. In generale, si riscontra il maggior interesse per le iniziative basate su una logica di relazione face-to-face personalizzata.
I CONTENUTI PREFERITI
A livello di contenuti, il 38% del campione predilige i suggerimenti sulla gestione del budget familiare , il 29% ama i progetti come la gestione degli investimenti a lungo termine (29%), il 28% la pianificazione pensionistica e gli incentivi, ritenuti utili da ben il 72% degli intervistati, anche sotto forma di premi in denaro. Il 49% del campione indica banche e istituzioni finanziarie come soggetti centrali in tema di diffusione della cultura finanziaria: dovrebbero assumere un ruolo di primo piano nella promozione di queste iniziative, contro il 38% che indica le istituzioni nazionali e locali.
UN APPROCCIO DEFINIBILE ‘MARKETING EDUCAZIONALE’
Nel complesso, dalla ricerca emerge che il percorso per sviluppare la cultura finanziaria è ancora lungo, soprattutto in tema di utilità e concretezza (trasformazione dell’educazione in azione). Una possibile soluzione sarebbe adottare un approccio definibile di "marketing educazionale", partendo dai bisogni concreti delle persone per strutturare proposte utili e coinvolgenti. “Ci vuole tempo ma si prospettano anche numerose opportunità, sia per favorire l’inclusione dei segmenti di popolazione meno preparati, sia per potenziare le competenze di quelli già attivi, che rappresentano la spina dorsale socioeconomica del nostro Paese” conclude Grieco.