Lo scenario economico

Quarto trimestre 2024: prospettive, rischi e opportunità secondo AllianceBernstein

Mentre le banche centrali hanno avviato il ciclo di riduzione dei tassi, i rischi economici, sull’indebitamento eccessivo e sulla incertezze relative alle elezioni statunitensi risulteranno influenti

di Leo Campagna 2 Novembre 2024 09:30

financialounge -  AllianceBernstein banche centrali politica monetaria
Dopo diversi trimestri in cui l'inflazione è stata la preoccupazione principale per investitori e banchieri centrali, il raffreddamento delle pressioni sui prezzi durante l'estate ha facilitato il compromesso crescita/inflazione. L’aumento dei timori sulla crescita ha agevolato una politica monetaria meno restrittiva con le principali banche centrali in tutto il mondo che hanno avviato un ciclo di allentamento per evitare che l'economia si indebolisca eccessivamente.

PREVENIRE UN ATTERRAGGIO DURO DELL’ECONOMIA


“Restiamo ottimisti sul fatto che l'allentamento, se attuato in modo abbastanza rapido e potente, possa prevenire un atterraggio duro economico” fanno sapere gli esperti di AllianceBernstein. “Il nostro scenario di base prevede uno sforzo abbastanza rapido da parte dei decisori politici per riportare i tassi al loro livello di equilibrio a lungo termine nei prossimi trimestri. Questa aspettativa, tuttavia, è tutta da verificare. Se l’economia globale si indebolisce oltre le nostre aspettative, i tagli dei tassi arriveranno ancora più velocemente e questo offre spazio di manovra alle banche centrali che, dal canto loro, partono da tassi di riferimento ben al di sopra dei livelli normali a medio termine”.

SPAZIO FISCALE LIMITATO


Le banche centrali hanno pertanto ampio spazio per allentare in modo aggressivo se necessario, il che dovrebbe mitigare parte del rischio al ribasso per i mercati finanziari derivante da un rallentamento dell'economia globale. Ciò sarà particolarmente importante durante questo ciclo perché lo spazio fiscale è limitato. I deficit di bilancio nelle principali economie rimangono insolitamente ampi, sollevando interrogativi sulla misura in cui la politica fiscale possa supportare la crescita se fosse necessario.

I PROSSIMI TAGLI DEI TASSI DI FED, BCE E BOE


Ora che le banche centrali hanno iniziato il ciclo di taglio dei tassi, ci si interroga su quanto velocemente potranno scendere i tassi. “Ci aspettiamo che la Fed allenti costantemente, con tagli di 25 punti base (bps) a ogni riunione fino al 2025 inoltrato, e in misura anche maggiore se il mercato del lavoro si indebolisce ulteriormente. Banca d'Inghilterra (BoE) e BCE dovrebbero invece procedere più lentamente. L’allentamento monetario nel mondo sviluppato aprirà la strada a un ulteriore riduzione dei tassi anche nei mercati emergenti” spiegano i manager di AllianceBernstein.

IL LIVELLO DEI TASSI DI EQUILIBRIO


Con l'avanzare del ciclo, inizierà a emergere la questione del livello dei tassi di interesse, raggiunto il quale i banchieri centrali si fermeranno. Dovrebbe essere il mercato del lavoro a fornire la risposta negli Stati Uniti: sebbene i dati più recenti risultino contrastanti, un atterraggio morbido resta probabile. Nel frattempo, l'economia cinese si è deteriorata: una mancanza di domanda interna in Cina danneggia le aziende e i paesi che esportano beni nel colosso asiatico. Una debolezza che, peraltro, ha portato le aziende cinesi a spingere scorte extra nel mercato delle esportazioni globali a prezzi più bassi. Ciò ha il vantaggio di ridurre l'inflazione a livello globale, ma a costo di una maggiore concorrenza per le aziende internazionali. In generale, le prospettive di crescita rimangono contenute e probabilmente lo saranno per alcuni mesi a venire.

BANCA DEL GIAPPONE IN CONTROTENDENZA


Restando in Asia, la Banca del Giappone sta aumentando i tassi di interesse mentre altre banche centrali li abbassano. La divergenza ha già avuto un impatto notevole sui mercati dei cambi, considerando la possibilità che gli investitori giapponesi possano rimpatriare gli investimenti all'estero. “Anche i rischi non economici potrebbero innescare una recessione più profonda. Una crescita più lenta può far emergere sacche di leva finanziaria eccessiva o debolezza nei mercati finanziari. Per ora, tuttavia, questo sembra improbabile alla luce della stabilità del sistema mostrata durante la piccola crisi bancaria dell'anno scorso, che rivela una resilienza insolitamente elevata” riferiscono i professionisti di AllianceBernstein.

L’ESITO DELLE ELEZIONI STATUNITENSI


L'analisi di AllianceBernstein si conclude con un focus sulle elezioni negli Stati Uniti. “In attesa dell’esito del voto e delle politiche che saranno messe in atto, la sola incertezza potrebbe ostacolare la crescita nei prossimi mesi. Osserviamo un rallentamento delle spese in conto capitale che sta ostacolando la pianificazione aziendale. Nuove o maggiori restrizioni al flusso di persone, capitali e beni attraverso i confini potrebbero avere un impatto non solo sull'economia statunitense, ma a livello globale” sottolineano gli esperti di AllianceBernstein.

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