L'analisi
Neuberger Berman: perché gli utili rappresentano il vero motore dei mercati azionari
Dopo una lunga e intensa campagna elettorale conclusasi con la vittoria di Trump nella corsa alla Casa Bianca, l'attenzione degli investitori può finalmente tornare a concentrarsi su fondamentali ed economia
di Leo Campagna 19 Novembre 2024 17:05
L'attenzione di molti investitori è stata rivolta a lungo sull'analisi delle implicazioni politiche derivanti dalle recenti elezioni americane. Ma ora, archiviato l’esisto del voto del 5 novembre con la netta affermazione di Trump, per Joseph V. Amato, President and Chief Investment Officer Equities di Neuberger Berman, è cruciale ricordare che gli utili rappresentano il vero motore dei mercati azionari.
“In attesa dei dati di Nvidia, la stagione degli utili delle aziende USA del terzo trimestre si è rivelata piuttosto incoraggiante. Mentre le principali mega-cap tecnologiche hanno superato le aspettative di crescita degli analisti si è osservato l'ampliamento della performance all’interno dell’azionario, un tema centrale nelle nostre analisi di quest'anno e che si rafforzerà nel corso del 2025”, riferisce Amato. Il manager prevede che il divario di crescita tra mega cap hi tech e resto del mercato tenderà a ridursi ulteriormente nel corso del prossimo anno, con un ritorno delle aziende cicliche e una normalizzazione della crescita dei giganti tecnologici ad elevata capitalizzazione.
Nel frattempo, l’attenzione si è concentrata sulle proposte di Trump in materia di immigrazione, commercio e fisco e del loro potenziale impatto sia in termini inflazionistici che di aumento del deficit. “Le preoccupazioni sembrano essere esagerate dal momento che la disinflazione e una politica monetaria verso un tasso del 4% sono già stati incorporati nelle aspettative degli investitori. Una dinamica di mercato che consente di spostare l'attenzione da inflazione e banche centrali al contesto fiscale e di crescita economica” argomenta Amato per il quale questo scenario suggerisce agli investitori di analizzare in modo dettagliato le implicazioni politiche per regione, settore e singolo titolo azionario.
Per esempio, a livello settoriale l'esito elettorale sembrerebbe favorevole alle aziende di combustibili fossili e sfavorevole alle rinnovabili e all'Inflation Reduction Act (IRA). Quest’ultima, in realtà sta generando migliaia di posti di lavoro, in gran parte negli Stati a controllo repubblicano, e le energie rinnovabili restano la soluzione di mercato più rapida ed economica alla carenza energetica degli Stati Uniti. Inoltre il settore del gas naturale liquido dovrebbe trarre vantaggio dalla rimozione della sospensione dei permessi, mentre i servizi destinati al settore petrolifero potrebbero beneficiare di un aumento delle attività estrattive. L’oil & gas infine dovrebbe fare i conti con un eccesso di offerta che potrebbe deprimere i prezzi.
Per quanto riguarda gli industriali, in generale dovrebbero beneficiare delle aspettative di politiche pro-cicliche e pro-infrastrutture della nuova amministrazione, ma trasporti, aerospaziale e difesa, macchinari e automobili affrontano dinamiche contrastanti. Ferrovie e autotrasporti dovrebbero beneficiare delle elevate tariffe che però potrebbero aumentare i costi delle materie prime per i produttori automobilistici e aerospaziali. Una maggiore domanda di macchinari industriali potrebbe avere effetti positivi sul settore dei semiconduttori mentre un allentamento delle regolamentazioni antitrust avvantaggiare il settore tecnologico nel suo insieme, mentre l'elevata esposizione alla Cina rappresenta un rischio per molte aziende.
Nel settore sanitario i servizi potrebbero beneficiare di un contesto fiscale e normativo più favorevole, nonché da un incremento delle fusioni e acquisizioni, mentre le big pharma dovranno affrontare le incertezze legate alle politiche sui prezzi dei farmaci. Infine, il settore finanziario dovrebbe beneficiare di una curva dei rendimenti più ripida, minore imposizione fiscale, un ambiente più dinamico per fusioni e acquisizioni e una regolamentazione meno rigida, inclusa la possibile attenuazione delle misure di Basilea III.
Guardando ai prossimi mesi e anni, non si può escludere uno scenario di gioco a somma zero, con vincitori e vinti a livello regionale, settoriale e perfino di specifiche azienda. “Sono possibili numerose sfumature nei sottosettori e nell’analisi fondamentale delle singole aziende, a mano a mano che Trump scioglierà gli ultimi dubbi sul suo governo e definirà le sue politiche. Un contesto nel quale un approccio attivo nella gestione dei rischi e della ricerca di nuove opportunità di investimento potrà risultare fondamentale” conclude il CIO Equities di Neuberger Berman.
TRIMESTRALI USA INCORAGGIANTI
“In attesa dei dati di Nvidia, la stagione degli utili delle aziende USA del terzo trimestre si è rivelata piuttosto incoraggiante. Mentre le principali mega-cap tecnologiche hanno superato le aspettative di crescita degli analisti si è osservato l'ampliamento della performance all’interno dell’azionario, un tema centrale nelle nostre analisi di quest'anno e che si rafforzerà nel corso del 2025”, riferisce Amato. Il manager prevede che il divario di crescita tra mega cap hi tech e resto del mercato tenderà a ridursi ulteriormente nel corso del prossimo anno, con un ritorno delle aziende cicliche e una normalizzazione della crescita dei giganti tecnologici ad elevata capitalizzazione.
LE IMPLICAZIONI POLITICHE PER REGIONE, SETTORE E SINGOLO TITOLO
Nel frattempo, l’attenzione si è concentrata sulle proposte di Trump in materia di immigrazione, commercio e fisco e del loro potenziale impatto sia in termini inflazionistici che di aumento del deficit. “Le preoccupazioni sembrano essere esagerate dal momento che la disinflazione e una politica monetaria verso un tasso del 4% sono già stati incorporati nelle aspettative degli investitori. Una dinamica di mercato che consente di spostare l'attenzione da inflazione e banche centrali al contesto fiscale e di crescita economica” argomenta Amato per il quale questo scenario suggerisce agli investitori di analizzare in modo dettagliato le implicazioni politiche per regione, settore e singolo titolo azionario.
PRO E CONTRO NEL SETTORE ENERGETICO
Per esempio, a livello settoriale l'esito elettorale sembrerebbe favorevole alle aziende di combustibili fossili e sfavorevole alle rinnovabili e all'Inflation Reduction Act (IRA). Quest’ultima, in realtà sta generando migliaia di posti di lavoro, in gran parte negli Stati a controllo repubblicano, e le energie rinnovabili restano la soluzione di mercato più rapida ed economica alla carenza energetica degli Stati Uniti. Inoltre il settore del gas naturale liquido dovrebbe trarre vantaggio dalla rimozione della sospensione dei permessi, mentre i servizi destinati al settore petrolifero potrebbero beneficiare di un aumento delle attività estrattive. L’oil & gas infine dovrebbe fare i conti con un eccesso di offerta che potrebbe deprimere i prezzi.
RICADUTE NEI SETTORI INDUSTRIALI
Per quanto riguarda gli industriali, in generale dovrebbero beneficiare delle aspettative di politiche pro-cicliche e pro-infrastrutture della nuova amministrazione, ma trasporti, aerospaziale e difesa, macchinari e automobili affrontano dinamiche contrastanti. Ferrovie e autotrasporti dovrebbero beneficiare delle elevate tariffe che però potrebbero aumentare i costi delle materie prime per i produttori automobilistici e aerospaziali. Una maggiore domanda di macchinari industriali potrebbe avere effetti positivi sul settore dei semiconduttori mentre un allentamento delle regolamentazioni antitrust avvantaggiare il settore tecnologico nel suo insieme, mentre l'elevata esposizione alla Cina rappresenta un rischio per molte aziende.
I BENEFICI NEL SETTORE SANITARIO E IN QUELLO FINANZIARIO
Nel settore sanitario i servizi potrebbero beneficiare di un contesto fiscale e normativo più favorevole, nonché da un incremento delle fusioni e acquisizioni, mentre le big pharma dovranno affrontare le incertezze legate alle politiche sui prezzi dei farmaci. Infine, il settore finanziario dovrebbe beneficiare di una curva dei rendimenti più ripida, minore imposizione fiscale, un ambiente più dinamico per fusioni e acquisizioni e una regolamentazione meno rigida, inclusa la possibile attenuazione delle misure di Basilea III.
UN APPROCCIO ATTIVO NELLA GESTIONE DEI RISCHI
Guardando ai prossimi mesi e anni, non si può escludere uno scenario di gioco a somma zero, con vincitori e vinti a livello regionale, settoriale e perfino di specifiche azienda. “Sono possibili numerose sfumature nei sottosettori e nell’analisi fondamentale delle singole aziende, a mano a mano che Trump scioglierà gli ultimi dubbi sul suo governo e definirà le sue politiche. Un contesto nel quale un approccio attivo nella gestione dei rischi e della ricerca di nuove opportunità di investimento potrà risultare fondamentale” conclude il CIO Equities di Neuberger Berman.