Lo scenario

Deregulation di Trump: gli effetti a breve e a lungo termine secondo La Financière de l’Échiquier

Al neo presidente Usa verranno ricordati gli effetti della crisi delle banche regionali americane all’inizio del 2023 mentre la riluttanza a regolamentare il rischio bancario potrebbe diffondersi in Europa

di Leo Campagna 20 Novembre 2024 07:55

financialounge -  Alexis Bienvenu Deregulation donald Trump La Financière de l'Echiquier USA
Tra le elezioni presidenziali USA del 5 novembre e il 14 novembre, le large cap statunitensi hanno guadagnato oltre il 4%, mentre l'indice mondiale - a esclusione delle azioni USA – ha accusato una perdita più del 2% (in dollari). I rendimenti obbligazionari, invece, sono tornati a salire perché gli investitori temono un aumento dell'inflazione mentre il dollaro si è rafforzato rispetto alle altre valute. “La netta vittoria di Trump ha spinto del 40% Tesla in una settimana, elettrizzata dall'ingresso di Elon Musk nella squadra presidenziale, mentre le grandi banche hanno segnato un +11% e quelle più piccole un + 13%” aggiunge Alexis Bienvenu, Fund manager La Financière de l’Échiquier.

ATTESA PER I TAGLI NELLE REGOLAMENTAZIONI


Secondo il quale a spiegare queste dinamiche sono i pesanti tagli nelle regolamentazioni promessi da Trump. Se negli Stati Uniti fosse stato applicato il cosiddetto accordo “Basilea 3” per rafforzare la vigilanza bancaria il settore avrebbe subito un appesantimento dei vincoli prudenziali che adesso con Trump potrebbero essere alleggeriti o, perlomeno, non aumentati. Non solo. Non si può neppure escludere che il nuovo presidente accantoni la regolamentazione attuata a seguito della crisi finanziaria del 2008, raccolta nella legge Dodd-Frank approvata nel 2010 sotto la presidenza Obama.

12 GRANDI ISTITUTI SOGGETTI ALLA VIGILANZA DELLA FED


“Un provvedimento che imponeva alle banche statunitensi di accantonare più riserve per prevenire le crisi e a contenere i rischi assunti sui mercati. Nel 2018, nel suo primo mandato, Trump aveva fatto approvare una legge che allentava questi vincoli. Tra le norme introdotte l’innalzamento della soglia a partire della quale le banche sono sottoposte a stretta vigilanza da parte della Federal Reserve da 50 a 250 miliardi di dollari di attività che aveva ridotto da 38 a 12 il numero degli istituti soggetti a vigilanza” riferisce Bienvenu.

GLI EFFETTI A BREVE TERMINE


Uno scenario che, nel breve termine, potrebbe portare benefici sia alla erogazione di maggiore credito che agli investimenti nell'economia. Vantaggi che andrebbero a spingere ulteriormente un'economia statunitense in buona salute e senza nessun bisogno di nuovi stimoli tranne, forse, nei settori degli immobili commerciali e delle infrastrutture. La crescita USA oggi è infatti già sostenuta dall'Inflation Reduction Act promosso da Joe Biden, da un deficit di bilancio record, da una crescita vicina al 3% e dai previsti tagli dei tassi da parte della Fed.

E I RISCHI A LUNGO TERMINE


Ma nel lungo periodo l’economia rischia di essere più vulnerabile senza lo scudo predisposto dalla Dodd-Frank. “La crisi delle banche regionali all’inizio del 2023 ha dimostrato che l’allentamento di alcuni vincoli predisposti dalla riforma Trump del 2018, la solidità di alcune banche di piccole e medie dimensioni era stata minacciata dall'aumento dei tassi. Quattro di esse, tra cui la Silicon Valley Bank e la First Republic Bank, erano addirittura fallite con l'indice delle banche regionali in caduta del 30% nel giro di poche settimane. Per contenere i danni intervennero le mega-banche e la Fed mentre, in parallelo, si era provveduto a rafforzare la vigilanza sulle banche più piccole” spiega il Fund manager La Financière de l’Échiquier.

POSSIBILI EFFETTI ANCHE IN EUROPA


A Trump verranno senz’altro ricordati gli effetti di quella crisi che aveva egli stesso indirettamente agevolato con le sue riforme del 2018 ma è probabile che il neo presidente prosegua nella sua deregulation. Non solo. La riluttanza a regolamentare il rischio bancario potrebbe diffondersi in Europa. François Villeroy de Galhau, governatore della Banque de France, non esclude che l'Europa possa rimandare l'attuazione degli ultimi capitoli della cosiddetta normativa “Basilea 3” per non essere troppo penalizzata dalla concorrenza della finanza americana meno obbligata al rispetto di stringenti vincoli normativi.

IL VOLUME DELLE IMPLICAZIONI PER LE NUOVE DISPOSIZIONI


“La politica di Trump di procedere con le sue promesse in termini di deregulation potrebbe senz’altro sostenere ulteriormente l'economia nel breve periodo e promuovere la nuova amministrazione all'inizio del suo mandato, ma la dimensione della portata e gli effetti a medio e lungo termine dipenderanno anche dal volume delle implicazioni che le nuove disposizioni introdurranno” conclude Bienvenu.

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