La view
Elezioni Usa e difficoltà dell'Europa: cosa cambia per il debito dei mercati emergenti
Morgan Stanley IM, in un’analisi del suo Emerging Markets Debt Team, fa il punto sulle indicazioni emerse dal meeting del Fondo Monetario Internazionale di Washington
di Stefano Caratelli 21 Novembre 2024 07:55
Nel momento in cui le prospettive di crescita globale appaiono senza smalto, gli investitori devono focalizzarsi sui fondamentali di ciascun Paese. Nell’ambiente macroeconomico attuale, conteranno soprattutto, ai fini del successo dell’investimento di chi intende capitalizzare il pieno potenziale dei Mercati Emergenti, l’analisi e l’attenta selezione del credito.
Sono le raccomandazioni conclusive dell’Emerging Markets Debt Team di Morgan Stanley IM, che analizza il recente meeting del Fondo Monetario Internazionale di Washington, da cui è emerso scarso entusiasmo per le prospettive di crescita globale sull’orizzonte dei prossimi cinque anni, con varianti significative a livello regionale, di singoli Paesi e settoriale. Le aree di crescita vengono indicate in Usa, Asia emergente e settori collegati all’IA, mentre le difficoltà cinesi, le crescenti tensioni geopolitiche e l’inflazione rappresentano rischi al ribasso, anche alla luce del ritorno di Trump alla Casa Bianca.
In Eurozona, la debole crescita tedesca introduce una nota di pessimismo, mentre preoccupazioni emergono anche sulla Francia, alle prese con un difficile passaggio delle misure di bilancio pubblico. Gioca in positivo il vantaggio competitivo dell’Europa nelle tecnologie green. In area EMEA, il Team di Morgan Stanley IM sottolinea la sfida dell’inflazione in Turchia e in Egitto, con tutte le implicazioni in materia di tassi di interesse, riforme e politiche fiscali. In Asia, la Cina fronteggia relazioni economiche sfidanti con gli USA con la rivalità geopolitica tra le due superpotenze che pone nuove sfide. Attenzione anche a Sri Lanka, Pakistan e Mongolia, con focus sulle riforme economiche.
In America Latina, prosegue l’analisi del Team di Morgan Stanley IM, il tema della disciplina fiscale è stato attenzionato dal FMI riguardo a diversi Paesi che necessitano di aggiustamenti di bilancio, dopo l’ampio ricorso al debito nella fase post pandemia. Sotto la lente in particolare la situazione di Panama, dove l’alta spesa pubblica potrebbe compromettere le riforme, così come in Colombia, dopo le recenti modifiche ai trasferimenti ai governi locali, che già in passato hanno causato tensioni e episodi di insolvenza.
Le elezioni USA sono state un altro importante argomento di discussione, in particolare per quanto riguarda Messico e Venezuela, dove l'esito del ritorno di Trump potrebbe rivelarsi più rilevante. Le opinioni del FMI sulla Guyana sono decisamente positive, dopo la scoperta di ingenti riserve petrolifere, mentre anche sull'Ecuador il tono de dibattito si è rivelato più positivo, in vista della rielezione del Presidente Daniel Noboa, di buon auspicio per il mantenimento della stabilità e delle riforme.
Anche la trasparenza e la coerenza dell'Argentina nel costruire un ancoraggio fiscale credibile sono state giudicate positivamente, come il crescente affidamento delle banche nazionali sui prestiti al settore privato, ora apiù interessanti del debito pubblico. I controlli valutari del Paese rimangono però una frustrazione degna di nota per il FMI, sottolinea il Team di Morgan Stanley IM.
SCARSO ENTUSIASMO PER LA CRESCITA GLOBALE
Sono le raccomandazioni conclusive dell’Emerging Markets Debt Team di Morgan Stanley IM, che analizza il recente meeting del Fondo Monetario Internazionale di Washington, da cui è emerso scarso entusiasmo per le prospettive di crescita globale sull’orizzonte dei prossimi cinque anni, con varianti significative a livello regionale, di singoli Paesi e settoriale. Le aree di crescita vengono indicate in Usa, Asia emergente e settori collegati all’IA, mentre le difficoltà cinesi, le crescenti tensioni geopolitiche e l’inflazione rappresentano rischi al ribasso, anche alla luce del ritorno di Trump alla Casa Bianca.
I TEMI DI EUROZONA, EMEA E ASIA
In Eurozona, la debole crescita tedesca introduce una nota di pessimismo, mentre preoccupazioni emergono anche sulla Francia, alle prese con un difficile passaggio delle misure di bilancio pubblico. Gioca in positivo il vantaggio competitivo dell’Europa nelle tecnologie green. In area EMEA, il Team di Morgan Stanley IM sottolinea la sfida dell’inflazione in Turchia e in Egitto, con tutte le implicazioni in materia di tassi di interesse, riforme e politiche fiscali. In Asia, la Cina fronteggia relazioni economiche sfidanti con gli USA con la rivalità geopolitica tra le due superpotenze che pone nuove sfide. Attenzione anche a Sri Lanka, Pakistan e Mongolia, con focus sulle riforme economiche.
IN AMERICA LATINA IL PROBLEMA DELLA DISCIPLINA FISCALE
In America Latina, prosegue l’analisi del Team di Morgan Stanley IM, il tema della disciplina fiscale è stato attenzionato dal FMI riguardo a diversi Paesi che necessitano di aggiustamenti di bilancio, dopo l’ampio ricorso al debito nella fase post pandemia. Sotto la lente in particolare la situazione di Panama, dove l’alta spesa pubblica potrebbe compromettere le riforme, così come in Colombia, dopo le recenti modifiche ai trasferimenti ai governi locali, che già in passato hanno causato tensioni e episodi di insolvenza.
IMPATTO DEL VOTO USA SU MESSICO E VENEZUELA
Le elezioni USA sono state un altro importante argomento di discussione, in particolare per quanto riguarda Messico e Venezuela, dove l'esito del ritorno di Trump potrebbe rivelarsi più rilevante. Le opinioni del FMI sulla Guyana sono decisamente positive, dopo la scoperta di ingenti riserve petrolifere, mentre anche sull'Ecuador il tono de dibattito si è rivelato più positivo, in vista della rielezione del Presidente Daniel Noboa, di buon auspicio per il mantenimento della stabilità e delle riforme.
GIUDIZIO POSITIVO SUGLI SFORZI DELL’ARGENTINA
Anche la trasparenza e la coerenza dell'Argentina nel costruire un ancoraggio fiscale credibile sono state giudicate positivamente, come il crescente affidamento delle banche nazionali sui prestiti al settore privato, ora apiù interessanti del debito pubblico. I controlli valutari del Paese rimangono però una frustrazione degna di nota per il FMI, sottolinea il Team di Morgan Stanley IM.