Risiko bancario
L'arrivo di un nuovo Cfo in Commerzbank per contrastare la scalata di UniCredit
L'istituto tedesco nomina Carsten Schmitt come Chief financial officer. Per il quotidiano economico Handelsblatt servirà a rafforzare il fronte contro l'acquisizione da parte degli italiani
di Davide Lentini 21 Novembre 2024 13:45
Cosa c’è dietro la decisione di Commerzbank di nominare un nuovo Cfo? Solo la normale necessità di alleggerire la Ceo Bettina Orlop, che oggi ricopre entrambi i ruoli, oppure una mossa per potenziare il fronte contro la scalata di UniCredit? Il titolo scelto dall’Handelsblatt, l’autorevole giornale economico finanziario tedesco, non lascia spazio a dubbi: “Una vecchia conoscenza rafforza Commerzbank nella battaglia per l’acquisizione con UniCredit”.
Si movimenta ancora, quindi, il mercato bancario: dopo le notizie sul terzo polo italiano, con Banco Bpm e Anima che entrano in Mps, e Goldman Sachs che aumenta la partecipazione in Intesa Sanpaolo e UniCredit, resta ancora scoperta proprio la partita più delicata, quella tra UniCredit e la banca tedesca. L’arrivo di Carsten Schmitt come Chief financial officer potrebbe ora contribuire a rimandare ulteriormente la chiusura del dossier.
Il manager succederà in questa funzione a Bettina Orlopp, che è stata Cfo dell'istituto tedesco dal marzo 2020 e ricopre questa posizione insieme al suo ruolo di Ceo dal primo ottobre. Il passaggio di consegne è previsto entro la primavera del 2025, con la nomina nel board soggetta alle approvazioni normative.
A rafforzare l’ipotesi che Schmitt sia stato scelto per contrastare la scalata italiana, c’è la sua provenienza: oltre ad aver ricoperto varie posizioni in Commerz per 20 anni, conoscendo quindi bene l’istituto tedesco, più di recente è stato vicepresidente esecutivo in Danske Bank, dove si è occupato di strategia di gruppo e, guarda caso, di fusioni e acquisizioni.
Quale sarà il suo ruolo lo ha confermato anche Jens Weidmann, presidente del consiglio di sorveglianza della banca tedesca: “Il rientro di Schmitt in Commerz dovrà aiutarci nella battaglia per l'acquisizione con Unicredit, ma anche nell'ulteriore sviluppo della nostra strategia”.
Lo scorso settembre UniCredit ha acquisito una partecipazione del 9% di Commerzbank e poco dopo si è assicurata l'accesso al 21% delle azioni tramite strumenti finanziari. Il Ceo Andrea Orcel non ha mai nascosto l’intenzione di voler rilevare completamente la banca tedesca, trovando però una barriera. E se Orlop nutre forti riserve riguardo a un'acquisizione, la resistenza è particolarmente forte tra i lavoratori della banca che, insieme ai sindacati, hanno annunciato una battaglia contro l’eventuale acquisizione “con tutti i mezzi possibili”.
I dipendenti hanno avviato una serie di campagne creative per ribadire l’indipendenza della banca, con gli slogan “Resta giallo” e “Il nostro cuore resta giallo”, richiamando il colore distintivo dell’istituto tedesco. Hanno anche raccolto 12mila firme contro l’acquisizione.
Per gli analisti di KBW, scrive ancora l’Handelsblatt, il modo migliore per garantire l'indipendenza sarebbe aumentare il prezzo delle azioni di Commerzbank, rendendo l’acquisizione più costosa per UniCredit. Tuttavia da inizio ottobre il prezzo delle azioni è sceso di circa il 5% a 15,60 euro. E secondo gli esperti il 2025 sarà un anno impegnativo a causa del calo dei tassi di interesse della Bce, della crisi economica della Germania e del crescente numero di inadempienze sui prestiti.
Spetterà al nuovo Cfo Carsten Schmitt, insieme alla Ceo Bettina Orlop, capire quali possano essere le migliori strategie per contrastare l’avanzata di UniCredit. La partita, a quanto pare, non è ancora chiusa.
LA PARTITA PIÙ DELICATA
Si movimenta ancora, quindi, il mercato bancario: dopo le notizie sul terzo polo italiano, con Banco Bpm e Anima che entrano in Mps, e Goldman Sachs che aumenta la partecipazione in Intesa Sanpaolo e UniCredit, resta ancora scoperta proprio la partita più delicata, quella tra UniCredit e la banca tedesca. L’arrivo di Carsten Schmitt come Chief financial officer potrebbe ora contribuire a rimandare ulteriormente la chiusura del dossier.
PASSAGGIO DI CONSEGNE A PRIMAVERA
Il manager succederà in questa funzione a Bettina Orlopp, che è stata Cfo dell'istituto tedesco dal marzo 2020 e ricopre questa posizione insieme al suo ruolo di Ceo dal primo ottobre. Il passaggio di consegne è previsto entro la primavera del 2025, con la nomina nel board soggetta alle approvazioni normative.
SCHMITT ESPERTO DI M&A
A rafforzare l’ipotesi che Schmitt sia stato scelto per contrastare la scalata italiana, c’è la sua provenienza: oltre ad aver ricoperto varie posizioni in Commerz per 20 anni, conoscendo quindi bene l’istituto tedesco, più di recente è stato vicepresidente esecutivo in Danske Bank, dove si è occupato di strategia di gruppo e, guarda caso, di fusioni e acquisizioni.
IL RUOLO NELLA BATTAGLIA CON UNICREDIT
Quale sarà il suo ruolo lo ha confermato anche Jens Weidmann, presidente del consiglio di sorveglianza della banca tedesca: “Il rientro di Schmitt in Commerz dovrà aiutarci nella battaglia per l'acquisizione con Unicredit, ma anche nell'ulteriore sviluppo della nostra strategia”.
TEDESCHI SULLE BARRICATE
Lo scorso settembre UniCredit ha acquisito una partecipazione del 9% di Commerzbank e poco dopo si è assicurata l'accesso al 21% delle azioni tramite strumenti finanziari. Il Ceo Andrea Orcel non ha mai nascosto l’intenzione di voler rilevare completamente la banca tedesca, trovando però una barriera. E se Orlop nutre forti riserve riguardo a un'acquisizione, la resistenza è particolarmente forte tra i lavoratori della banca che, insieme ai sindacati, hanno annunciato una battaglia contro l’eventuale acquisizione “con tutti i mezzi possibili”.
I DIPENDENTI CONTRO L'ACQUISIZIONE
I dipendenti hanno avviato una serie di campagne creative per ribadire l’indipendenza della banca, con gli slogan “Resta giallo” e “Il nostro cuore resta giallo”, richiamando il colore distintivo dell’istituto tedesco. Hanno anche raccolto 12mila firme contro l’acquisizione.
IN CALO IL VALORE DI COMMERZ
Per gli analisti di KBW, scrive ancora l’Handelsblatt, il modo migliore per garantire l'indipendenza sarebbe aumentare il prezzo delle azioni di Commerzbank, rendendo l’acquisizione più costosa per UniCredit. Tuttavia da inizio ottobre il prezzo delle azioni è sceso di circa il 5% a 15,60 euro. E secondo gli esperti il 2025 sarà un anno impegnativo a causa del calo dei tassi di interesse della Bce, della crisi economica della Germania e del crescente numero di inadempienze sui prestiti.
BATTAGLIA ANCORA APERTA
Spetterà al nuovo Cfo Carsten Schmitt, insieme alla Ceo Bettina Orlop, capire quali possano essere le migliori strategie per contrastare l’avanzata di UniCredit. La partita, a quanto pare, non è ancora chiusa.
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