Outlook 2025

Opportunità d’investimento nel 2025 nonostante minor crescita e incertezza geopolitica

Columbia Threadneedle, nell’Outlook a cura del Global CIO William Davies, vede spazio per l’azionario, anche anche se a ritmi più lenti, e per il reddito fisso. Ma i tassi non caleranno tanto quanto si pensa

di Stefano Caratelli 21 Novembre 2024 14:40

financialounge -  Columbia Threadneedle Investments mercati outlook William Davies
Dopo il rialzo del 25% del 2023, nessuno si aspettava nel 2024 un ulteriore guadagno del 20%;. le azioni hanno messo a segno una performance straordinaria, soprattutto in USA, dove la crescita economica si è mostrata solida, l'inflazione è diminuita costantemente, mentre le previsioni di crescita degli utili per il 2025 rimangono ottimistiche, intorno al 15%. William Davies, Global Chief Investment Officer di Columbia Threadneedle Investments, nell’Outlook 2025 rileva che questa continua resilienza appare un po' sorprendente, perchè a poche settimane dal nuovo anno i rischi per l'economia globale certamente non mancano.

VOLATILITÀ A BREVE LEGITTIMA PREOCCUPAZIONE


Le minacce geopolitiche del 2024 non hanno finora portato ad un rallentamento ma l'ulteriore escalation di diversi focolai di tensione rimane una possibilità concreta, dalla guerra in Ucraina alla situazione in Medio Oriente che sembra aggravarsi. Secondo Davies, la volatilità a breve termine è una preoccupazione legittima, come il possibile riemergere di pressioni inflazionistiche sul lungo periodo, due fattori con impatto diretto sulle aziende. In USA il ritorno di Trump potrebbe portare una riduzione delle tasse e della regolamentazione, con implicazioni per il commercio internazionale nel 2025.

APPROCCI DIVERGENTI DELLE VARIE BANCHE CENTRALI


Il nazionalismo economico è sempre più diffuso, con dazi e sanzioni che possono creare una spirale, un possibile tema centrale nei prossimi anni, secondo l’esperto di Columbia. Molte economie hanno subito lo shock inflazionistico dal 2023, ma ora stiamo assistendo ad approcci divergenti alla ripresa ed alla crescita. La Bank of Japan è un'eccezione, avendo aumentato i tassi, mentre la BCE è stata la prima a muoversi con i tagli, mentre la Fed ha iniziato il ciclo di allentamento in ritardo, ma con un taglio più aggressivo, e sembra sia riuscita ad ottenere un atterraggio morbido.

AZIONARIO USA COSTOSO MA ANCHE IL PIÙ DINAMICO


Ma Davies non si aspetta che i tassi scendano tanto quanto si pensa, e che sicuramente saranno più alti rispetto agli anni 2010, con implicazioni per gli investitori e il posizionamento dei portafogli. Il ciclo di allentamento dovrebbe creare comunque un panorama favorevole per le obbligazioni di qualità, ma la dispersione del credito aumenterà nel 2025, con bilanci aziendali vulnerabili soprattutto nell'High Yield. Anche le azioni beneficiano di tassi in calo, gli USA continuano ad essere il mercato più costoso, scambiando a più di 25 volte gli utili prospettici ma restano anche il più dinamico per la diversità delle aziende, con alcune delle più avanzate nei semiconduttori e nell'IA.

ULTERIORI INVESTIMENTI NELLA TRANSIZIONE ENERGETICA


A un certo punto Wall Street sarà troppo cara, ma secondo Davies è più probabile che la sottoperformance si verifichi quando altre regioni cresceranno di più, se dovesse farlo il mercato europeo apparirà attraente perché molto più economico, ma è improbabile. La Cina ha deluso nel 2024 e ci si chiede se gli stimoli basteranno, anche perché con le sfide demografiche e le incertezze sui dazi rischi non mancano. Intanto la transizione energetica proseguirà con ulteriori investimenti, ma con l'avvicinarsi delle scadenze del 2030 ci si aspetta una diluizione degli obiettivi, nel segno del pragmatismo.

FINANZIAMENTO DEI DEFICIT PUBBLICI PIÙ PROBLEMATICO


Infine, tra i fattori del 2025, Davies cita i deficit di bilancio, non preoccupanti finché non lo diventeranno. Nellle principali economie, USA, Regno Unito, Giappone e gran parte dell'Europa, viaggiano al 5%-6% del PIL, livelli gestibili con tassi bassi. Ma se continuano a crescere e i tassi non scendono come previsto, il finanziamento sarà sempre più problematico, e quando questo sarà in primo piano, diventerà anche un fattore in grado di influenzare l'andamento del mercato.

LE CONDIZIONI PER PROSEGUIRE L’ALLENTAMENTO MONETARIO


Perché le azioni continuino a fare performance eccezionali, bisogna che i rischi geopolitici si stabilizzino, che ci sia crescita moderata, che l'inflazione sia costante ma bassa, consentendo di continuare l’allentamento monetario, sottolinea in conclusione l’esperto di Columbia. Davies non si aspetta comunque che Wall Street continui a crescere del 20%-25%, mentre ritiene che in vista del 2025 le premesse per il reddito fisso sono positive anche se con disparità, per cui la selezione dei titoli e del credito sarà fondamentale.

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