Giudizio invariato

Moody’s, crescita dell’Italia moderata sotto l’1% nel 2024

Il rating dell’Italia resta Baa3 con outlook stabile. “L’aumento dei consumi privati e la prevista accelerazione della spesa del Pnrr sosterranno una modesta accelerazione della crescita”

di Fabrizio Arnhold 23 Novembre 2024 10:39

financialounge -  conti pubblici economia giudizio italia moody's rating
Crescita sì ma debole. Moody’s prevede che la crescita del Pil dell’Italia “nell’anno in corso rimarrà moderata, al di sotto dell’1%, a causa della debolezza della domanda interna e delle esportazioni dovuta alla decelerazione dell’economia tedesca”, si legge nel report dell’agenzia di rating, che ha completato la revisione periodica sull’Italia e non ha annunciato nessuna azione sul rating, che resta Baa3, con outlook stabile. Non è stato chiarito se un'azione sul rating sarà annunciata nel prossimo futuro.

ACCELERAZIONE DELLE SPESA DEL PNRR


“L’aumento dei consumi privati e la prevista accelerazione della spesa del Pnrr sosterranno una modesta accelerazione della crescita, che è stimata allo 9,9% nel 2025 e all’1% nel 2026”, si precisa nel report di Moody’s. Il deficit fiscale dovrebbe scendere al 4,6% del Pil nel 2024, dal 7,2% del 2023, con una riduzione ulteriore al 3,5% nel 2025 e al 3% nel 2026.

DEBITO IN AUMENTO


La previsione dell’agenzia di rating vede anche un debito in aumento al 139,7% nel 2024, dal 134,8% nel 2023, e continuerà ad aumentare fino al 2027, superando la soglia del 143%, perché l’effetto del superbonus proseguirà nel far sentire le conseguenze sui conti anche nei prossimi anni.

PNRR, RISULTATI CONTRASTANTI


I risultati raggiunti sul Pnrr sono contrastanti. L’Italia è stato il primo Paese Ue a chiedere le ultime tranche di finanziamento e “prevediamo che la settima tranche sarà richiesta entro la fine del 2024 - prosegue Moody’s -. Tuttavia la spese di queste risorse è stata inferiore al previsto e la spesa totale dei fondi disponibili entro la dine del 2026 sarà impegnativa”. L’agenzia potrebbe alzare il rating nel caso ci fossero prove di una crescita sostanzialmente più forte.

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