Risiko bancario

Banco Bpm: offerta Unicredit non concordata e non riflette il nostro valore

Il cda di Banco Bpm, che si è riunito oggi, spiega che l’Ops di Unicredit “non è stata in alcun modo preventivamente concordata” e che “il prezzo offerto non riflette redditività e potenziale di creazione del valore”

di Antonio Cardarelli 26 Novembre 2024 12:55

financialounge -  Banco Bpm mercati Unicredit
Il consiglio di amministrazione di Banco Bpm si è concluso poco dopo le 12,30 ed è arrivata una prima valutazione sull’Ops di Unicredit. Come anticipato già da un consigliere prima della riunione, sostanzialmente l’offerta viene considerata ostile. A metà seduta i titoli delle due banche sono entrambi in rosso, con Bpm scivolata a -0,4% dopo un avvio positivo.

OFFERTA NON CONCORDATA


“L’Ops di Unicredit non è stata in alcun modo preventivamente concordata”, ha fatto sapere il cda di Banco Bpm. Inoltre “il prezzo offerto non riflette la redditività e il potenziale di creazione del valore” mentre l’ipotesi di una fusione con Unicredit “farebbe venir meno l’autonomia giuridica”. Il cda di Banco Bpm spiega che la banca “resta focalizzata sul Piano 2026 e sull’Opa su Anima” mentre “non trascuriamo alcuna opzione strategica per creare valore per i soci”.

“VALORE RAFFORZATO”


Come spiegato dal cda di Banco Bpm, il valore della banca "è ulteriormente rafforzato dalle operazioni straordinarie recentemente annunciate, che si aggiungono alle azioni già contenute nel piano industriale 2023-26 e che si tradurranno in un aggiornamento degli obiettivi del piano medesimo, già in parte anticipati al mercato". "L'offerta prevede uno scambio interamente in azioni UniCredit, con un premio dello 0,5% rispetto al prezzo ufficiale di Banco BPM del 22 novembre, ma con uno sconto 'implicito del 7,6% rispetto al prezzo ufficiale di ieri'. Il cda di Banco Bpm ha respinto con fermezza i termini dell'operazione, definendoli "inusuali" e "non in linea con la redditività e il potenziale di crescita della banca".

PERDITA DI AUTONOMIA E RISCHIO COMMERZBANK


Al contempo, nel comunicato di Bpm è indicato che, "nel minor tempo possibile, è prevista la fusione tra le due banche, facendo pertanto venir meno l'autonomia giuridica di BBPM, a discapito del brand e riducendo significativamente la concorrenza sul mercato bancario italiano sia per i clienti retail che per i clienti corporate, in particolare per le PMI ossia il tessuto produttivo a cui storicamente la Banca si rivolge". L’Offerta di Unicredit, prosegue la nota, espone peraltro gli stakeholders di Banco BPM all’alea connessa all’esito delle iniziative di espansione avviate da UniCredit in Germania ( su Commerzbank, ndr) nonché a una significativa diluizione dell’attuale esposizione geografica che, in luogo di un’attrattiva concentrazione di Banco BPM nelle regioni più dinamiche del Paese e dell’Eurozona, si riposizionerebbe su aree oggi caratterizzate da una minore crescita e un maggiore rischio geopolitico.

DUBBI SULLE SINERGIE


Le sinergie di costo lorde stimate da Unicredit per 900 milioni sono "più di un terzo della base costi di Banco Bpm" e per questo "destano forti preoccupazioni sulle prevedibili ricadute a livello occupazionale e sociale". Lo sottolinea il cda in una nota dopo aver analizzato l'offerta di Unicredit aggiungendo: "Peraltro tali sinergie, al pari di quelle di ricavo, non sono per nulla valorizzate nelle condizioni dell'offerta".

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