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Man Group: con Trump Tesla festeggia, ma sugli altri Magnifici 7 pesano le incertezze

Dan Taylor, CIO di Man Numeric, sottolinea le alte valutazioni dell’azionario USA e analizza le implicazioni della miscela di inflazione e forte crescita che potrebbero essere alimentate da Trump

di Stefano Caratelli 26 Novembre 2024 07:55

financialounge -  dan taylor magnifici 7 MAN Group mercati Wall Street
Sui mercati finanziari, il ritorno di Donald Trump ha scatenato gli “spiriti animali” e rafforzato almeno per ora l'eccezionalismo americano, portando anche il mondo delle criptovalute a nuovi massimi. Dopo un terzo trimestre relativamente solido per gli utili societari, gli investitori si chiedono quanto di questo entusiasmo sia giustificato. Il CAPE3 ratio, utilizzato per misurare la valutazione utilizzata per stabilire se un titolo o un mercato sono cari o a sconto, mostra che negli ultimi 15 anni gli USA si siano spostati da una posizione intermedia a una di sopravvalutazione, e negli ultimi 50 anni l'unico periodo in cui sono stati più cari di oggi è stato durante la bolla tecnologica tra il 1998 e inizio 2000.

CRESCITA E VALUTAZIONI DIETRO LA SOVRAPERFORMANCE


USA Man Group, in un commento dedicato alle prospettive dei Magnifici 7 dopo l’elezione di Trump, firmato da Dan Taylor, Chief Investment Officer di Man Numeric, osserva che la sovraperformance degli USA rispetto al resto del mondo è stata determinata sia da una crescita più sostenuta che da valutazioni più elevate. Secondo Taylor, in futuro è improbabile un aumento delle valutazioni relative, quindi la vera domanda è se gli USA possano continuare a dominare dal punto di vista della crescita, e non c'è posto migliore per iniziare l’analisi dei Magnifici Sette.

L’ALLEANZA TRUMP-MUSK E IL NODO AUTO ELETTRICA


La maggior parte delle persone è probabilmente a conoscenza del fatto che Elon Musk e Trump, dopo alcuni alti e bassi, hanno ora un'alleanza molto stretta. Il primo è stato probabilmente il più grande finanziatore della campagna elettorale del secondo, oltre che un portavoce molto attivo. Sebbene il programma repubblicano non sia favorevole ai veicoli elettrici, e il team dedicato alla transizione da Trump ha annunciato l'intenzione di eliminare il credito d'imposta, Musk ha l'attenzione di Trump e cercherà di mitigare qualsiasi impatto negativo, per cui è probabile che ci sarà un percorso normativo più semplice per i robotaxi.

TESLA VINCITRICE, INCERTEZZE SUGLI ALTRI SEI MAGNIFICI


Gli investitori di Tesla devono essere stati entusiasti del risultato elettorale, sottolinea Taylor, visto che il titolo Tesla è salito di oltre il 31 dalle elezioni, diventando il più grande vincitore tra i Magnifici Sette, anche se la valutazione attuale è molto alta, e lo era già prima. Gli altri sei Magnifici hanno avuto un andamento più o meno in linea con l'S&P 500 dopo il voto. L’esperto di Man Group ricorda che Trump ha storicamente avuto un rapporto conflittuale con Alphabet e Meta per i problemi di censura, mentre Apple, Amazon e Nvidia sono potenzialmente a rischio per i dazi e l'accesso al mercato cinese per potenziali problemi di sicurezza nazionale.

L’OPPORTUNISMO DI TRUMP E IL CONFRONTO CON LA CINA


Tutte corrono rischi associati all'appartenenza ai Big Tech, bersaglio di una significativa retorica populista, e hanno avversari in entrambi i partiti. Ma Trump è noto per essere molto opportunista, quindi i più bravi a lavorare con lui potrebbero trarne vantaggio. In prospettiva, le incognite sul Trump 2.0 sono tante, la più grande, geopolitica, riguarda l'evoluzione delle relazioni con la Cina. I dazi, l'immigrazione e ulteriori tagli alle tasse sono tutte iniziative che probabilmente avranno un effetto inflazionistico e, sebbene il contrasto all'inflazione sia stata uno dei fattori che ha favorito Trump, il più grande vincitore potrebbero essere proprio le aspettative di inflazione a lungo termine e i rendimenti nominali.

QUADRO POSITIVO PER GLI ASSET REALI E NEGATIVO PER LE OBBLIGAZIONI


Trump, prosegue Taylor, vuol surriscaldare l’economia e questo dovrebbe essere relativamente positivo per gli asset reali e negativo per le obbligazioni. Ma potrebbe deludere la sua base populista, in genere è più esposta all'inflazione e con meno beni reali. Un altro fattore importante sarà l'ampio deficit e il debito federale, con la spesa per interessi ora tra le voci più importanti.

FORTE CRESCITA POSSIBILE ARGINE ALL’INFLAZIONE


Con l'improbabilità di tagli significativi alla spesa, un'economia surriscaldata con elevata crescita nominale potrebbe essere una cura parziale per l'eccessivo debito pubblico, osserva in conclusione l’esperto di Man Group, anche se il risultato finale sarebbe più difficile da quantificare rispetto a quanto fatto dalla Fed nel ridurre l'inflazione.

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