L'analisi
Mercati del credito, l’analisi di Candriam studia l’impatto delle politiche di Trump
Prevista una maggiore differenza tra gli asset in euro e in dollari, soprattutto a causa della divergenza delle politiche monetarie: le valutazioni attuali favoriscono l’investment grade e l’high yield europeo a quello USA
di Leo Campagna 27 Novembre 2024 10:38
Dazi, deregolamentazione, tagli alle tasse e immigrazione. Sono i quattro temi chiave previsti nei prossimi anni con la nuova amministrazione Trump anche se l’entità delle politiche e i tempi sono ancora tutti da verificare. Nel frattempo i dati macroeconomici nelle due sponde dell’Atlantico sono diversi. Negli Stati Uniti la crescita è solida e l'inflazione sta diminuendo mentre sarà cruciale tenere d’occhio il deficit fiscale che è superiore al 6%. In Europa, invece, la crescita è rallentata, con un potenziale rischio di ribasso nei prossimi mesi, e l'inflazione in tendenziale discesa.
“Per quanto riguarda il deficit” precisa Nicolas Jullien, Head of High Yield & Credit Arbitrage di Candriam, “mentre metà dei Paesi europei evidenzia margini di manovra limitati a causa dei livelli eccessivi di deficit, la Germania potrebbe decidere un leggero aumento del deficit vista anche la sua economia in una fase di stallo e le elezioni politiche all'inizio del prossimo anno”.
Guardando al mercato obbligazionario investment grade, le valutazioni in Europa appaiono più interessanti rispetto a quelle degli Stati Uniti sia per gli spread, che sono più ampi, che per la duration: quella statunitense è superiore a 8 anni, mentre per l’investment grade europeo è di soli 4 anni e mezzo che ‘dimezza’ il rischio tassi associato ad essa. Nell’high yield, la duration è abbastanza simile, ma il rating medio è molto più elevato in Europa rispetto agli Stati Uniti. “In Europa ci sono molti più titoli con rating BB rispetto agli Stati Uniti. Tendiamo quindi a favorire l'high yield europeo in termini di valutazioni, anche perché gli spread sono più ampi e i fondamentali sono relativamente stabili e solidi” specifica Jullien.
Il manager di Candriam ritiene tuttavia che in questo contesto sia cruciale la selezione per evitare società che vadano incontro a default. “In Europa i fondamentali del credito sono in miglioramento nonostante un contesto di crescita bassa, incertezza e poca fiducia. Le aziende sono attente alle spese in conto capitale e alle operazioni di M&A e tendono a ridurre il debito. Negli Stati Uniti il livello di fiducia è molto più alto e le società stanno diventando sempre più orientate agli interessi degli azionisti, il che può pesare sui fondamentali” spiega Jullien.
In prospettiva è prevedibile una maggiore divergenza tra gli asset in euro e in dollari USA, soprattutto a causa della divergenza delle politiche monetarie. Un contesto che rende il lavoro di Powell molto più difficile rispetto a quello della BCE il prossimo anno. Probabile una maggiore dispersione tra i settori e le aree geografiche e anche una maggiore volatilità dei tassi e degli spread creditizi.
“In quest’ottica, privilegiamo anche le strategie globali che consentono non soltanto una ampia diversificazione, ma che offrono anche delle opportunità tattiche tra i due mercati nei prossimi quattro anni” conclude il manager di Candriam. Secondo il quale per migliorare il profilo di rischio-rendimento del portafoglio sono efficaci le strategie long-short che possono offrire opportunità sia sul lato lungo (che guadagna sui rialzi) che su quello corto (che capitalizza i ribassi) e possono fornire sia diversificazione che rendimenti molto interessanti.
DEFICIT EUROPEI, L’ECCEZIONE DELLA GERMANIA
“Per quanto riguarda il deficit” precisa Nicolas Jullien, Head of High Yield & Credit Arbitrage di Candriam, “mentre metà dei Paesi europei evidenzia margini di manovra limitati a causa dei livelli eccessivi di deficit, la Germania potrebbe decidere un leggero aumento del deficit vista anche la sua economia in una fase di stallo e le elezioni politiche all'inizio del prossimo anno”.
CREDITO INVESTMENT GRADE E HIGH YIELD
Guardando al mercato obbligazionario investment grade, le valutazioni in Europa appaiono più interessanti rispetto a quelle degli Stati Uniti sia per gli spread, che sono più ampi, che per la duration: quella statunitense è superiore a 8 anni, mentre per l’investment grade europeo è di soli 4 anni e mezzo che ‘dimezza’ il rischio tassi associato ad essa. Nell’high yield, la duration è abbastanza simile, ma il rating medio è molto più elevato in Europa rispetto agli Stati Uniti. “In Europa ci sono molti più titoli con rating BB rispetto agli Stati Uniti. Tendiamo quindi a favorire l'high yield europeo in termini di valutazioni, anche perché gli spread sono più ampi e i fondamentali sono relativamente stabili e solidi” specifica Jullien.
CRUCIALE LA SELEZIONE DEGLI EMITTENTI
Il manager di Candriam ritiene tuttavia che in questo contesto sia cruciale la selezione per evitare società che vadano incontro a default. “In Europa i fondamentali del credito sono in miglioramento nonostante un contesto di crescita bassa, incertezza e poca fiducia. Le aziende sono attente alle spese in conto capitale e alle operazioni di M&A e tendono a ridurre il debito. Negli Stati Uniti il livello di fiducia è molto più alto e le società stanno diventando sempre più orientate agli interessi degli azionisti, il che può pesare sui fondamentali” spiega Jullien.
MAGGIORE DIVERGENZA TRA GLI ASSET IN EURO E IN DOLLARI
In prospettiva è prevedibile una maggiore divergenza tra gli asset in euro e in dollari USA, soprattutto a causa della divergenza delle politiche monetarie. Un contesto che rende il lavoro di Powell molto più difficile rispetto a quello della BCE il prossimo anno. Probabile una maggiore dispersione tra i settori e le aree geografiche e anche una maggiore volatilità dei tassi e degli spread creditizi.
IL CONTRIBUTO DELLE STRATEGIE LONG-SHORT
“In quest’ottica, privilegiamo anche le strategie globali che consentono non soltanto una ampia diversificazione, ma che offrono anche delle opportunità tattiche tra i due mercati nei prossimi quattro anni” conclude il manager di Candriam. Secondo il quale per migliorare il profilo di rischio-rendimento del portafoglio sono efficaci le strategie long-short che possono offrire opportunità sia sul lato lungo (che guadagna sui rialzi) che su quello corto (che capitalizza i ribassi) e possono fornire sia diversificazione che rendimenti molto interessanti.