Strategie e mercati

Fidelity International ottimista sugli asset a rischio, preferenza per l'azionario Usa

I portfolio manager del fondo Fidelity Multi Asset Income, Talib Sheikh, George Efstathopoulos e Becky Qin, spiegano come posizionarsi in un contesto macro in evoluzione

di Stefano Caratelli 3 Dicembre 2024 11:58

financialounge -  Becky Qin Fidelity International George Efstathopoulos mercati Talib Sheikh
L'economia globale è relativamente stabile e incoraggia una visione costruttiva degli asset a rischio, nella consapevolezza delle valutazioni elevate in alcune aree di mercato. La preferenza va alle azioni Usa rispetto a quelle europee, per le migliori prospettive dell'economia americana, mentre il futuro della Cina dipende in gran parte dal potenziale stimolo fiscale. Anche se la ri-accelerazione dell'inflazione non rappresenta lo scenario di base, rimane un rischio ed è il motivo principale che induce ad essere cauti quando si tratta di titoli di Stato in generale, mentre per il rapporto rischio/rendimento offerto, la preferenza va alle obbligazioni ad alto rendimento.

ECONOMIA GLOBALE ABBASTANZA STABILE NEL 2025


Sono i punti chiave evidenziati dai Portfolio Manager del Fondo Fidelity Multi Asset Income, Talib Sheikh, George Efstathopoulos e Becky Qin, che illustrano le loro prospettive per il 2025 e come intendono posizionare il portafoglio in un contesto macro in continua evoluzione. Secondo i tre esperti di Fidelity, ci avviamo verso il 2025 con un'economia globale abbastanza stabile, con fondamentali ampiamente positivi, e di conseguenza una visione piuttosto costruttiva degli asset di rischio. Ma aggiungono che le valutazioni in diversi mercati globali appaiono tirate e prevedono che nel 2025 l'investimento sarà definito dall'equilibrio tra contesto relativamente positivo degli asset di rischio e alte valutazioni.

CRESCITA USA SOLIDA E UTILI PROMETTENTI


Queste tendono a non essere un buon indicatore di quando uscire da un mercato, perché possono sempre diventare più costose, ma Fidelity si sta allontanando da aree come l’Investment Grade, dove proprio le alte valutazioni rendono poco attraente il rapporto rischio/rendimento. Comunque, in Usa la crescita resta solida e gli utili sembrano promettenti, mentre in Europa la situazione è ben diversa, con crescita lenta e un’economia che nel 2025 dovrà fare i conti con i vincoli fiscali e con la politica commerciale Usa. Anche l'economia cinese ha difficoltà, nonostante la speranza di un'altra significativa ondata di stimoli. Il maggior rischio, anche se limitato, resta un riaccedersi dell'inflazione, ancora sopra l'obiettivo nella maggior parte delle economie.

RISCHIO RITORNO INFLAZIONE E POSSIBILI CATALIZZATORI


I possibili catalizzatori sono un surriscaldamento dell'economia Usa, alimentato dal deficit di bilancio, o da severe tariffe sulle importazioni, che comunque causeranno minor crescita globale e più inflazione, da monitorare attentamente nel 2025. In questo contesto, i tra esperti di Fidelity propendono per una costruzione di portafoglio basato sull’attesa che le azioni Usa continuino a sovraperformare, ma consapevoli che le valutazioni sono più esigenti rispetto alle altre Regioni. La preferenza va a titoli con dividendo di qualità, dopo aver approfittato della volatilità pre-elettorale per aumentare l’esposizione. L’orientamento pro-crescita dell'Amministrazione entrante dovrebbe creare opportunità per un approccio più granulare, spostandosi dalle large-cap alle mid-cap e favorendo settori ciclici come i finanziari rispetto a quelli più difensivi come l’healthcare.

POTENZIALE CINA, MA POSSIBILI DELUSIONI SUGLI STIMOLI


Anche le azioni cinesi hanno un certo potenziale, soprattutto in considerazione di valutazioni interessanti, ma la performance è legata all'arrivo di nuovi stimoli, su cui le autorità hanno l'abitudine di deludere i mercati. Comunque gli esperti di Fidelity considerano l’azionario cinese un'area di interesse per il 2025. La ri-accelerazione dell'inflazione non lo nostro scenario di base, ma rimane un rischio ed è il motivo principale per cui Fidelity è cauta sui titoli di Stato in generale, preferendo un approccio tattico per trarre vantaggio da eventuali opportunità nel breve termine.

PREFERENZA USA ANCHE NEL CREDITO, HIGH YELD INTERESSANTI


Nel credito la preferenza va agli asset Usa, dove le obbligazioni Investment Grade offrono rendimenti interessanti, ma gli spread sono molto stretti e anche l'esposizione molto limitata, mentre il rapporto rischio/rendimento è più interessante negli High Yield, dove i fondamentali sono buoni grazie alla bassa probabilità di recessione e la remunerazione è discreta. Fidelity ha anche un'esposizione alle obbligazioni ibride e al credito strutturato, oltre ad aver aggiunto obbligazioni convertibili e REIT, che fanno meglio in contesti di crescita e inflazione modestamente costruttivi con tassi in calo.

Trending