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Confindustria: il sistema Italia deve essere in grado di competere nella Space Economy

Giorgio Marsiaj, delegato di Confindustria per l’Aerospazio, è intervenuto alla Camera per le raccomandazioni in fase di discussione del Disegno di legge sull’economia dello spazio

di Redazione 4 Dicembre 2024 14:05

financialounge -  economia Space Economy
Secondo lo Space Economy Report pubblicato da Euroconsult e riferito al 2023, l’Italia si colloca al terzo posto in Europa, dopo Germania e Francia, per il valore dell’economia dello spazio. Il giro d’affari della Space Economy italiana è pari a 3,08 miliardi di euro, in crescita rispetto agli anni precedenti.

PERCORSO CONDIVISO PER L’AEROSPAZIO


L’Italia vuole crescere ancora in questo settore che guarda al futuro e il governo sta per approvare un Disegno di legge ad hoc, dal titolo “Disposizioni in materia di economia dello spazio”, che tra le altre cose definisce il modello di governance del settore aerospaziale in Italia. Nel merito del Ddl è intervenuto, in una audizione alla Camera dei Deputati, Giorgio Marsiaj, delegato del presidente di Confindustria per l'Aerospazio, che ha definito “indispensabile un percorso condiviso per il futuro del Sistema Paese”.

COINVOLGERE LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA


"Come raccomandazione generale - ha detto Marsiaj - la legge non deve ingessare o complicare l’operatività delle imprese o creare barriere all'ingresso di nuove realtà. Si suggerisce, quindi, di mantenere la legge sui principi fondamentali e delegare i dettagli ad integrazioni successive. Queste integrazioni devono prevedere il coinvolgimento delle associazioni di categoria al fine di tenere conto del punto di vista industriale. Questa esigenza diventa ancora più urgente considerando che nel 2025 è prevista la pubblicazione della legge europea". Per Confindustria, ha fatto inoltre rilevare, "la dimensione europea, infatti, sarà il contesto naturale in cui definire il futuro del settore aerospaziale italiano. Per affrontare questa sfida, il Sistema Paese deve essere in grado di competere ad armi pari con gli altri Stati membri in tutti gli ambiti, inclusi quelli tecnologici e normativi".

MODELLO FRANCESE PER LE LICENZE


Per quanto riguarda le raccomandazioni specifiche, il delegato di Confindustria per l’Aerospazio ha suggerito di seguire il modello francese per il rilascio di licenze generali e sperimentali, in modo da facilitare l’attività di università e strat-up. La Space economy, a livello globale, dovrebbe crescere da 630 miliardi a 1.800 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni. Il rappresentante di Confindustria si è soffermato anche sugli obblighi assicurativi previsti dal Ddl, facendo rilevera che "massimali assicurativi più alti rispetto ad altre normative europee potrebbero determinare uno svantaggio competitivo per gli operatori nazionali e per quelli che volessero stabilirsi in Italia e, al contempo, creare barriere per le startup intenzionate ad entrare nel settore".

FONDO PER L’ECONOMIA DELLO SPAZIO


Marsiaj ha osservato: "E' fondamentale che il Piano Nazionale per l'Economia dello Spazio, così come proposto nel disegno di legge, non si limiti a essere un ulteriore documento, ma integri in modo sinergico e complementare quelli esistenti". Quanto alla proposta di creare un fondo per l'economia dello spazio, "vista la dotazione piuttosto limitata, si richiede un'attenta definizione degli obiettivi. Sarebbe strategico considerare l'utilizzo di questo fondo per coordinare risorse già esistenti o in fase di costituzione, oppure per rafforzare strumenti e iniziative mirati all'attrazione di investimenti nel settore".

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