Spazio
Musk ora pensa che basteranno 90 giorni per arrivare su Marte?
La colonizzazione di Marte è il suo chiodo fisso. Ma mentre per molti è pura fantascienza, l’uomo più ricco del mondo starebbe pensando a come spingere il limite del possibile ancora più in là
di Stefano Silvestri 4 Dicembre 2024 09:26
Il termine ‘deliverare’ è un neologismo derivato dall'inglese ‘to deliver’, che significa ‘consegnare’ o "fornire". In ambito lavorativo, questo termine viene utilizzato per indicare l'atto di consegnare un prodotto, un servizio o un progetto. Ad esempio: “abbiamo deliverato il progetto al cliente". Questo preambolo è funzionale a porci una domanda, da cui dipende il resto dell’articolo: Elon Musk è uno che ‘delivera’? La risposta dipende dall’innata attitudine a guardare il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. E, recentemente, anche dal proprio orientamento politico. Da quando infatti è passato dalle sponde Democratiche a quelle Repubblicane, qualunque cosa Musk tocchi diventa oro, se guardata da destra; o l’esatto opposto, se guardata da sinistra.
Parlare male dell’affidabilità di Elon Musk è un gioco piuttosto rischioso. Perché se è vero che difficilmente le cose si verificano esattamente coi tempi e coi costi originariamente annunciati, poi però bene o male accadono. E siccome parliamo della persona che ha rivoluzionato il mondo dell’elettrico (Tesla), che ha creato in poco tempo la più grossa flotta satellitare al mondo (SpaceX), e che fa atterrare razzi alti quanto palazzi di dieci piani “in retromarcia” (per giunta, esattamente da dove sono partiti), prima di dare addosso a Elon Musk bisogna anche avere un minimo di obiettività. Non che lui non ci metta del suo, beninteso…
È difficile elencare esaustivamente tutte le promesse non mantenute di Elon Musk. Possiamo però provarci. Nel 2015, ad esempio, dichiarò che entro due anni le Tesla sarebbero state in grado di guidare autonomamente da costa a costa negli Stati Uniti. Successivamente, nel 2019, affermò che entro il 2020 ci sarebbero stati un milione di "robotaxi" Tesla sulle strade. Nessuna di queste previsioni, ad oggi, si è realizzata. Un altro caso eclatante è il Cybertruck: presentato nel 2019, con l'obiettivo di metterlo sul mercato nel 2021, il primo esemplare è stato consegnato solo il 30 novembre del 2023. Quanto al prezzo, quello annunciato originariamente era di 39.900 dollari per la versione a motore singolo con trazione posteriore, ora venduta a 61.000 dollari.
Glissiamo sulla Roadster di nuova generazione: annunciata nel 2017 con una data di lancio prevista per il 2020, non è ancora entrata in produzione, né è stata fornita una data certa per il suo rilascio. Sempre restando nell’ambito di Tesla, ci sarebbe molto da dire anche del robot Optimus. Musk aveva inizialmente previsto che sarebbe stato pronto per la produzione nel 2023 ma le proiezioni più recenti indicano che l'uso interno negli stabilimenti Tesla potrebbe iniziare nel 2025, con una possibile vendita al pubblico nel 2026. E durante l'evento "We, Robot" Musk ha mostrato vari Optimus impegnati in attività come servire drink e interagire con gli ospiti; successivamente, però, è emerso che erano controllati a distanza da operatori umani.
Ci avviciniamo così al cuore di questa notizia, ossia fare dell’umanità una specie interplanetaria. Musk parla da anni di portare l'uomo su Marte entro il 2024. A oggi, sebbene SpaceX abbia compiuto progressi notevoli con il programma Starship, una missione umana su Marte non ha ancora una data certa. Tradizionalmente, le missioni spaziali impiegano dai sei ai nove mesi per coprire la distanza media di circa 225 milioni di chilometri che separa i due pianeti. Ma è chiaro che meno ci si mette, meglio è. Ciò abbasserebbe l’esposizione degli astronauti alle radiazioni cosmiche dannose e semplificherebbe la logistica, e dunque i costi. Il tempo necessario per raggiungere Marte dipende da vari fattori ma quelli principali sono la traiettoria scelta e, appunto, la velocità del veicolo spaziale. Per ridurre i tempi di viaggio, sono in fase di sviluppo tecnologie come i motori a propulsione nucleare termica e motori a propulsione elettrica, ma richiedono ulteriori ricerche e test prima di essere impiegate in missioni operative.
Negli ultimi giorni si sono rincorse voci di nuovi ambiziosi obiettivi da parte di Elon Musk, che permetterebbero di coprire la distanza tra la Terra e il Pianeta Rosso in soli 80-100 giorni. Le fonti però sono MSN, Binance e Times of India, quindi preferiamo non metterci la mano sul fuoco fino a quando non si muoveranno altri nomi noti dell’informazione. Quel che è certo è che SpaceX ha annunciato l’intenzione di inviare cinque Starship senza equipaggio su Marte a partire dal 2026, approfittando delle finestre di lancio favorevoli tra la Terra e il pianeta rosso. Se i test avranno successo, le missioni con equipaggio potrebbero iniziare nel 2028-29, altrimenti verranno rimandate alla finestra successiva.
L’obiettivo finale è costruire una città autosufficiente sul Pianeta Rosso entro 20 anni. Lo Starship, progettato per trasportare fino a 150 tonnellate di carico, rappresenta il fulcro di questa visione, ma va ricordato che finora non ha ancora effettuato atterraggi sul terreno solido. La determinazione di Musk nel superare i limiti tecnologici rende più concreta l’idea della colonizzazione umana di Marte. Ma è un qualcosa che possiamo solamente vedere lì, all’orizzonte. È realtà? È un miraggio? Di certo, è qualcosa che non possiamo ancora toccare con mano. Tutto sta a vedere quanto le previsioni di Elon Musk troveranno corrispondenza nella realtà. O, in una parola, se sarà in grado di ‘deliverare’. Ma finora, dicevamo, bene o male l’ha sempre fatto: e se ci riuscisse anche stavolta?
LA REALTÀ DEI FATTI
Parlare male dell’affidabilità di Elon Musk è un gioco piuttosto rischioso. Perché se è vero che difficilmente le cose si verificano esattamente coi tempi e coi costi originariamente annunciati, poi però bene o male accadono. E siccome parliamo della persona che ha rivoluzionato il mondo dell’elettrico (Tesla), che ha creato in poco tempo la più grossa flotta satellitare al mondo (SpaceX), e che fa atterrare razzi alti quanto palazzi di dieci piani “in retromarcia” (per giunta, esattamente da dove sono partiti), prima di dare addosso a Elon Musk bisogna anche avere un minimo di obiettività. Non che lui non ci metta del suo, beninteso…
GLI INCIAMPI DI ELON MUSK
È difficile elencare esaustivamente tutte le promesse non mantenute di Elon Musk. Possiamo però provarci. Nel 2015, ad esempio, dichiarò che entro due anni le Tesla sarebbero state in grado di guidare autonomamente da costa a costa negli Stati Uniti. Successivamente, nel 2019, affermò che entro il 2020 ci sarebbero stati un milione di "robotaxi" Tesla sulle strade. Nessuna di queste previsioni, ad oggi, si è realizzata. Un altro caso eclatante è il Cybertruck: presentato nel 2019, con l'obiettivo di metterlo sul mercato nel 2021, il primo esemplare è stato consegnato solo il 30 novembre del 2023. Quanto al prezzo, quello annunciato originariamente era di 39.900 dollari per la versione a motore singolo con trazione posteriore, ora venduta a 61.000 dollari.
Glissiamo sulla Roadster di nuova generazione: annunciata nel 2017 con una data di lancio prevista per il 2020, non è ancora entrata in produzione, né è stata fornita una data certa per il suo rilascio. Sempre restando nell’ambito di Tesla, ci sarebbe molto da dire anche del robot Optimus. Musk aveva inizialmente previsto che sarebbe stato pronto per la produzione nel 2023 ma le proiezioni più recenti indicano che l'uso interno negli stabilimenti Tesla potrebbe iniziare nel 2025, con una possibile vendita al pubblico nel 2026. E durante l'evento "We, Robot" Musk ha mostrato vari Optimus impegnati in attività come servire drink e interagire con gli ospiti; successivamente, però, è emerso che erano controllati a distanza da operatori umani.
LA COLONIZZAZIONE DI MARTE
Ci avviciniamo così al cuore di questa notizia, ossia fare dell’umanità una specie interplanetaria. Musk parla da anni di portare l'uomo su Marte entro il 2024. A oggi, sebbene SpaceX abbia compiuto progressi notevoli con il programma Starship, una missione umana su Marte non ha ancora una data certa. Tradizionalmente, le missioni spaziali impiegano dai sei ai nove mesi per coprire la distanza media di circa 225 milioni di chilometri che separa i due pianeti. Ma è chiaro che meno ci si mette, meglio è. Ciò abbasserebbe l’esposizione degli astronauti alle radiazioni cosmiche dannose e semplificherebbe la logistica, e dunque i costi. Il tempo necessario per raggiungere Marte dipende da vari fattori ma quelli principali sono la traiettoria scelta e, appunto, la velocità del veicolo spaziale. Per ridurre i tempi di viaggio, sono in fase di sviluppo tecnologie come i motori a propulsione nucleare termica e motori a propulsione elettrica, ma richiedono ulteriori ricerche e test prima di essere impiegate in missioni operative.
SU MARTE IN 90 GIORNI?
Negli ultimi giorni si sono rincorse voci di nuovi ambiziosi obiettivi da parte di Elon Musk, che permetterebbero di coprire la distanza tra la Terra e il Pianeta Rosso in soli 80-100 giorni. Le fonti però sono MSN, Binance e Times of India, quindi preferiamo non metterci la mano sul fuoco fino a quando non si muoveranno altri nomi noti dell’informazione. Quel che è certo è che SpaceX ha annunciato l’intenzione di inviare cinque Starship senza equipaggio su Marte a partire dal 2026, approfittando delle finestre di lancio favorevoli tra la Terra e il pianeta rosso. Se i test avranno successo, le missioni con equipaggio potrebbero iniziare nel 2028-29, altrimenti verranno rimandate alla finestra successiva.
L’obiettivo finale è costruire una città autosufficiente sul Pianeta Rosso entro 20 anni. Lo Starship, progettato per trasportare fino a 150 tonnellate di carico, rappresenta il fulcro di questa visione, ma va ricordato che finora non ha ancora effettuato atterraggi sul terreno solido. La determinazione di Musk nel superare i limiti tecnologici rende più concreta l’idea della colonizzazione umana di Marte. Ma è un qualcosa che possiamo solamente vedere lì, all’orizzonte. È realtà? È un miraggio? Di certo, è qualcosa che non possiamo ancora toccare con mano. Tutto sta a vedere quanto le previsioni di Elon Musk troveranno corrispondenza nella realtà. O, in una parola, se sarà in grado di ‘deliverare’. Ma finora, dicevamo, bene o male l’ha sempre fatto: e se ci riuscisse anche stavolta?
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