L'outlook

JP Morgan AM vede tante opportunità nel 2025 con la gestione attiva

Nell’outlook 2025 la casa d’investimento rivela dove trovare valore lungo tutta la filiera dell’IA, come sfruttare lo sconto delle azioni europee e come ripensare la diversificazione di portafoglio

di Leo Campagna 5 Dicembre 2024 11:58

financialounge -  gestione attiva JP Morgan Asset Management Maria Paola Toschi outlook 2025
La crescita globale resta resiliente grazie anche ai nuovi stimoli fiscali decisi dall’amministrazione Trump. I dazi universali sono improbabili ma sono certe nuove imposte all’import Usa dalla Cina che, dal canto suo, annuncia nuove misure di sostegno alla propria economia. Il tutto mentre l’Europa taglia i tassi interesse più rapidamente degli Stati Uniti per il minor rischio di inflazione nella regione.

OUTLOOK 2025 - SPOSTARE I CONFINI


E’ questo, in sintesi, lo scenario base illustrato da Maria Paola Toschi, Global Market Startegist di JP Morgan Asset Management nella presentazione alla stampa specializzata  dell’”Outlook 2025 – Spostare i confini”. Uno scenario sostanzialmente favorevole al rischio grazie alla resilienza dell’economia, al quale la strategist attribuisce un 50/60% di probabilità, con percentuali inferiori spalmate sugli altri tre scenari (stagflazione, recessione, Goldilocks).

L’AGENDA DI TRUMP


L’agenda di Trump, infatti, sostiene la crescita ma non mancano i rischi. Le proposte fiscali, quelle sui dazi, sull’immigrazione e in ambito deregulation presentano potenziali impatti economici che devono essere attentamente valutati in funzione dell’entità delle misure varate e delle tempistiche di attuazione. Anche perché, la situazione odierna è molto diversa dal 2016, anno della prima elezione di Trump, con un’economia più solida ma anche con maggiori squilibri.

I POTENZIALI RISCHI


In particolare, una più severa politica di immigrazione può provocare nuove tensioni nel mercato del lavoro con rischi inflattivi. Un nuovo round di dazi, invece, può comportare importanti cambiamenti con Cina, Europa e Messico che appaiono più a rischio. Sullo sfondo, il taglio delle tasse supporterà la crescita Usa almeno finché l’aumento del debito risulterà sostenibile. In quest’ottica, i tagli dei tassi della Fed nel 2025 potrebbero essere di nuovo in dubbio.

LA BCE PIU’ PRONTA A TAGLIARE I TASSI


Nel resto del mondo, se Pechino ha ora diverse motivazioni per varare nuove misure di stimolo fiscale (crisi di fiducia dei consumatori cinesi e prezzi degli immobili, l’asset principale delle famiglie, in forte sofferenza), la BCE sembra avere più urgenza per tagliare i tassi di interesse, alla luce del rallentamento della crescita europea, per favorire i consumi in un ambiente in cui l’inflazione appare meno insidiosa.

LE OCCASIONI NELL’AZIONARIO USA E IN QUELLO EUROPEO E CINESE


“Nel nostro scenario base” ha precisato Toschi “la performance del mercato azionario statunitense si amplia a più settori e c’è margine per catturare opportunità sia nell’azionario europeo che in quello cinese”. L’azionario USA resterà centrale anche il prossimo anno ma andando a ricercare opportunità lungo tutta la catena di valore dell’Intelligenza Artificiale (IA): dagli hyperscaler dei data center agli sviluppatori di software, fino alle aziende che si avvantaggeranno dei maggiori consumi energetici e quelle attive del raffreddamento dei data center.

LO SCUDO OBBLIGAZIONARIO


Inoltre, come già probabilmente nel quarto trimestre di quest’anno e, a maggior ragione, in tutto il 2025, la crescita degli utili attesi dovrebbe risultare più bilanciata tra i Magnifici 7 e il resto dell’S&P 500. Grazie alla gestione attiva sarà anche  possibile catturare le singole opportunità di valore sia nell’azionario europeo, che nel complesso è a forte sconto, che in quello cinese. Per quanto riguarda i titoli obbligazionari, il loro scudo è valido per proteggere il portafoglio da shock di crescita (per esempio in caso di imprevista recessione) ma non in caso di inflazione. Se i prezzi al consumo dovessero riaccelerare, anche senza toccare i picchi del 2022, possono risultare invece efficaci gli investimenti alternativi.

UNA QUOTA IN INVESTIMENTI ALTERNATIVI


Una quota di portafoglio investita nell’immobiliare globale, negli asset reali (materie prime, infrastrutture globali, trasporti), nei mercati privati e nelle strategie degli hedge fund, ha dimostrato di poter aggiungere rendimento e decorrelazione. Per quanto riguarda invece l’oro e, soprattutto, le criptovalute, secondo Toschi sono difficili da catalogare nella loro possibile funzione in portafoglio alla luce della loro spesso erratica correlazione con le asset class tradizionali.

MEGLIO L’INVESTMENT GRADE DELL’HIGH YIELD


Un’ultima considerazione sul credito. “Privilegiamo le emissioni investment grade (IG) alle high yield mentre, più in generale, riteniamo possano essere sostenute maggiormente dalla più dinamica crescita economica attesa le obbligazioni societarie statunitensi” conclude la Global Market Strategist di JP Morgan Asset Management.

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